Tema - 19 Marzo 1999
Un Web formato Tv
di Franco Carlini
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Negli ultimi mesi abbiamo assistito a fusioni
tra importanti aziende di telecomunicazioni e a
mega-alleanze tra società Internet e operatori dei media. Solo dieci giorni fa, il 9
marzo, è stata portata a termine una grande fusione tra lex monopolista dei
telefoni Usa, la AT&T e la Tele-Communications Inc.(Tci), una delle più importanti
catene di televisioni via cavo.
L'evento non è solo un altro passo verso la convergenza tra telefoni e Tv, ma anche verso
lintegrazione dei due vecchi media con quello nuovo, la rete Internet.
Ai suoi abbonati locali infatti AT&T offrirà, con
una sola bolletta, un solo cavo e un solo apparecchio, anche collegamenti veloci a
Internet.
Comincia così a realizzarsi concretamente la trasformazione di Internet in qualcosa di
molto simile alla vecchia Tv, ma questa volta con milioni di canali a disposizione. Come
vedremo il processo è pienamente in corso e presenta anche diversi aspetti critici non
ultime le difficoltà tecniche di questa trasformazione che sono
ancora grandi anche se di fatto sta diventando realistico il video in Rete, con qualità
accettabili.
La televisione si fa Web e il Web tende a assomigliare sempre più a una televisione.
Ma davvero questo è un percorso obbligato? In effetti già da qualche tempo sono in atto
delle trasformazioni, che si muovono in questa direzione.I vecchi media scoprono Internet
per fare meglio il loro mestiere: radio e Tv sempre più spesso sperimentano luso
della Rete e creano siti. Ormai in ogni studio televisivo si è collegati costantemente
con Internet sia per lavoro interno sia per ricevere messaggi dagli ascoltatori.
Internet inoltre consente di creare rapidamente delle pagine, degli spazi di informazione,
approfondimento e discussione per seguire un particolare evento offrendo così al pubblico
un'informazione continuamente aggiornata, 24 ore su 24.
Rai sport per esempio ha creato una pagina
appositamente per la formula 1. Oltre alle notizie e a servizi sul sito di Raisport
è stata aperta una chat,
uno spazio in cui ciascuno può inviare un messaggio, un parere su un determinato
argomento. Il gruppo di affezionati diventa un newsgroup, una comunità di utenti e di
amici uniti dalla passione per i motori. Lo studio televisivo ha sempre un occhio sul sito
e sui messaggi e le domande che arrivano dagli spettatori e dagli utenti internet alle
quali spesso viene data una risposta in diretta.
Internet, dunque, come strumento per il dialogo con il pubblico, in tempo reale, ma anche
come medium che funziona da cassa di risonanza di un evento, una gara automobilistica in
questo caso.
Ma
la televisione non è la sola protagonista di queste trasformazioni.
La trasmissione radiofonica Golem per esempio ha un sito molto
attivo che punta alla creazione di una nuova forma di comunicazione intermedia, una sorta
di ibrido fra radio e televisione in un rimbalzo continuo fra i due mezzi di
comunicazione.
La possibilità di ascoltare l'ultima puntata del
Golem, con le immagini ed il commento on line, una chat, la posta elettronica,
una Webcam che spia i
redattori al lavoro sono alcuni degli strumenti che consentono un flusso biunivoco di
informazione dalla Rete alla trasmissione radiofonica e viceversa.
La Tv e la radio usano Internet anche per divenire più intime con il proprio pubblico,
aggregarlo e fidelizzarlo. Ma i media tradizionali rischiano di subire una sconfitta dal
nuovo mezzo di comunicazione.
Internet ha infatti alcuni vantaggi rispetto a Tv e radio: la rete internet consente una
diffusione mondiale e in tempo reale con aggiornamento continuo dellinformazione e,
cosa ancora più importante è lutente a decidere come e quando richiedere
linformazione.
Una
esemplificazione del potere di diffusione della Rete lo si è visto recentemente con il
caso Clinton-Lewinski che fu scatenato proprio dalla pubblicazione di un documento
diffamatorio contro Clinton su un sito americano
che pubblica pettegolezzi sul mondo politico.
Un altro elemento fondamentale che dà sempre più potere a questo nuovo mezzo è il
potenziale che Internet ha di fare convergere testi, video e audio.
Se Internet è nata come rete di testi sta diventando colorata, multimediale e commerciale
e va somigliando alla televisione anche grazie al rapido
miglioramento delle tecniche che consentono la visualizzazione dei video su Internet.
Secondo Pierre Bonelli, responsabile di Tf1, un canale
satellitare francese, la convergenza anche culturale fra i due mezzi non è lontana:
"Credo che già oggi si stiano cominciando a vedere, ad esempio negli Stati Uniti,
alcuni tipi di banda di trasmissione che permettono di far "scorrere" contenuti
di una qualità video molto vicina a quella della Tv classica. Questo fa sì che sempre
più, ad esempio nelle famiglie americane, televisione e computer vengano tenuti entrambi
accesi su uno stesso mobile, e che le persone guardino al contempo la televisione e
programmi che scorrono in video su Internet. Credo davvero che ci sarà un momento in cui
entrambi saranno inseriti nella medesima postazione, e forse ci saranno numerose
postazioni televisive sparse per la casa, le quali saranno in realtà dei Pc e al tempo
stesso dei televisori".
Ma non tutti la pensano in questo modo.
Secondo Alain Le Diberder, direttore dei nuovi programmi di Canal Plus, nonché autore di numerosi studi sulla
televisione in Europa, Internet e Tv non convergeranno per una incompatibilità
sociologica fra i due mezzi:
"Penso che esistano media personalizzati sulla rete Web, i quali rappresentano effettivamente
qualcosa di nuovo. Ma non è televisione, e sono convinto che cè sempre un momento
in cui ci si mette tutti insieme, in tre o quattro, a guardare uno schermo a quattro metri
di distanza, assumendo una posizione un po rilassata. La televisione non si ama
appassionatamente, ma è qualcosa che si guarda mentre si fa dellaltro, diciamo per
l80% del tempo; non è un medium personalizzato, e non è personalizzabile.
Daltra parte, quando viene personalizzato diventa insopportabile, ad esempio quando
qualcuno gioca col telecomando, dopo cinque minuti viene voglia di strozzarlo, e quando
consideriamo quel che ci è dato fare in virtù della tecnologia digitale, le occasioni di
omicidio si moltiplicano. Se si sta guardando un film, e qualcuno a un certo punto si
mette a far comparire la guida dei programmi, e poi seleziona le previsioni del tempo,
ebbene, questo è geniale quando si è soli davanti alla Tv, ma la televisione non deve
essere guardata in isolamento, e in effetti normalmente ciò non avviene.
Il Pc, a ben vedere, è
lopposto della televisione, lo si usa a quaranta centimetri di distanza, da soli e
per scopi ben precisi; se si cerca di guardare un sito Web mentre si sta al telefono o si
parla al proprio cane, non ci si riesce perché bisogna assolutamente concentrarsi.
Per contro, lo si può personalizzare. Perciò ci sono cose che il Pc o il Web permettono
di fare e che la televisione non farà mai, o altrimenti esploderà. Cè inoltre da
tenere presente il fatto che il Pc ha i suoi limiti: quando il ranocchio-computer vuole
gonfiarsi per eguagliare il bue-televisione, anche lui esplode. Credo che siano due
dimensioni diverse, la cui convergenza può essere un discorso da ingegneri o di
marketing, ma non corrisponde ad alcuna realtà né programmatica né sociologica".
Insomma in conclusione nel caso migliore avremo una Tv migliorata e un Web più ricco
e, nel caso peggiore, una Tv che non riesce a mettersi in sintonia con la Rete e una Rete
ridotta a un tubo a un canale di trasmissione dei contenuti dei mezzi tradizionali. |
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