Chi ha paura del file-sharing?
di Michele De Mieri
Tra gli artisti esistono due fazioni: c'è chi si dice poco o per
niente preoccupato dal libero scambio di file musicali (tra questi i
REM,
Alanis Morrisette, Manu Chao, gli Eagles), e chi porta avanti
con fermezza una lotta contro Napster e gli altri siti musicali (i
più attivi sono i Metallica, i Pearl Jam e
Peter
Gabriel). Se le
opinioni degli artisti fanno notizia è in realtà tra le case
discografiche che si stanno giocando le mosse importanti. Dopo
l'iniziale impasse, in alcuni momenti si è trattato di vero e
proprio terrore, di fronte all'esplosione del file-sharing i colossi
mondiali dell'industria musicale si stanno accordando tra di loro
per difendere il loro giro d'affari che ammonta a oltre 40 milioni
di dollari. Almeno due importanti cordate, entrambe promosse dal
colosso tedesco Bertelsmann, e che vedono coinvolte nella prima Sony
e Universal e nella seconda Emi e Warner, si stanno muovendo per
correre ai ripari. Le case discografiche hanno capito che non sarà
dai loro siti che la grande maggioranza, non solo dei 72 milioni di
utenti di Napster ma tutti i possibili acquirenti di musica online,
andrà a scaricare i file musicali. E allora si stanno organizzando
per concedere a Napster e ad altri siti simili (o crearne altri
senza il loro marchio) i diritti, le licenze di vendita della musica
in Rete. Questo sembra avverrà sostanzialmente in due modi: o
mediante il pagamento di un canone fisso, mensile o annuale (come
accade per le pay-tv) oppure con un sistema di music on demand,
cioè si pagherà quello che si vuole scaricare, il singolo brano o
un intero concerto. Secondo la BMG la cosa potrebbe accadere con
Napster già dalla prossima estate. Intanto le previsioni dicono che
solo in Europa la crescita del volume d'affari del mercato della
musica online nei prossimi 5-6 anni dovrebbe passare dagli attuali
333milioni di Euro ai 2 miliardi di Euro. Per ora c'è ancora, con
solo qualche canzone in meno il vecchio Napster, il sito è infatti
accusato dal giudice di "temporeggiare vergognosamente", e
gli altri siti inafferrabili come Gnutella, perché basati sul
peer-to-peer (scambio tra due computer senza un database centrale).
Qualunque cosa accadrà da qui a pochi mesi la rivoluzione c'è già
stata, ora si sta cercando di normalizzarla. Il modo di fruizione è
cambiato, l'immaterialità predomina sul vecchio manufatto, (LP e
CD) e nuove regole per il diritto d'autore vanno discusse.
- REM
- Alanis Morrisette
- Pearl Jam
- Peter
Gabriel
- Peter
Gabriel on demand distribution
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