Mercoledi' 28 marzo 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Allarme elettrosmog

Elettrosmog in Rete

La soluzione francese: cavi interrati

Quelle antenne a Montemario

Una vita ad alta tensione

La parola all'oncologo


La parola all'oncologo

Effetti non ancora ben studiati, e letteratura medica ancora insufficiente. Ma è vero che è così difficile stabilire una relazione tra le leucemie, per esempio, e le radiazioni elettromagnetiche? Alla fondazione Ramazzini di Bologna, negli studi oncologici, si è posta da sempre grande attenzione all'inquinamento ambientale come causa del cancro. Ricerche che in passato si sono orientate sulla pericolosità di solventi, pesticidi, materiali plastici e quant'altro riusciamo a immettere sul mercato senza volerne verificare preventivamente e pubblicamente la nocività. Quella che segue è la testimonianza di Morando Soffritti, vice direttore scientifico della fondazione Ramazzini.

Testo raccolto da Umberto Contasta

Innanzitutto, per quanto riguarda la bassissima frequenza, cioè i campi magnetici generati dalla corrente elettrica, le conoscenze in letteratura sono molto più diffuse. Molti studi sono stati condotti, e hanno dimostrato che bambini esposti a campi magnetici a bassissima frequenza, ad un'intensità superiore a 0,4 microtesla sono a maggior rischio di sviluppare la leucemia. Poi ci sono anche gli effetti sulle persone che possono essere particolarmente sensibili ai campi elettromagnetici, per i quali ci sono da rilevare non soltanto gli effetti a lungo termine, ma anche i cosiddetti effetti acuti, cioè le conseguenze della particolare sensibilità al campo magnetico che un tempo venivano considerate manifestazioni isteriche e che invece oggi hanno una caratterizzazione clinica molto più precisa. Molto meno invece si sa per quanto riguarda le radio frequenze, perché le esposizioni delle popolazioni a queste radiazioni sono molto più recenti. Nello stesso tempo non sono state fatte le ricerche di laboratorio che avrebbero consentito, se adeguatamente condotte, la eventuale anticipazione del rischio. Nel lontano 1996 le avevamo suggerite, ma non fummo ascoltati. A tutt'oggi noi possiamo fruire su alcune indagini condotte su operatori radar e su radio amatori, le quali avrebbero messo in evidenza un aumento del rischio di leucemie e linfomi in queste categorie esposte.