Mercoledi' 28 marzo 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Allarme elettrosmog

Elettrosmog in Rete

La soluzione francese: cavi interrati

Quelle antenne a Montemario

Una vita ad alta tensione

La parola all'oncologo


Una vita ad alta tensione

Due piccoli centri, frazioni di Cerveteri. Mille abitanti circa a Poggio del Candeliere e seimila a Poggio val Canneto. Nomi ameni? La zona lo è un po' meno. Gli elettrodotti tagliano in due il centro abitato. La linea elettrica, a Poggio del Candeliere, preesisteva al centro abitato. Come ha potuto il costruttore realizzare questo insediamento? Con la promessa, a chi comprava casa, che la linea elettrica sarebbe stata spostata? Con quali permessi? Di modifica c'è stata solo l'altezza dei pali, raddoppiata, prima può darsi che sui pali ci si potesse stendere il bucato. Nel 93 l'Enel potenzia gli impianti e la corrente sale a 150.000 volt. Dopo un anno gli abitanti cominciano ad avvertire disturbi, e chiedono la modifica del tracciato della linea. Nel 96 la regione l'autorizza. Battaglie legali e ricorsi al Tar. Intanto, vicino ai tralicci, si continua a costruire. Siamo stati lì, e abbiamo raccolto le testimonianze di chi vive ogni giorno a stretto contatto con i tralicci.

di Umberto Contasta

Vittorio Fagioli è il coordinatore nazionale dell'Alce (associazione comitati in lotta contro l'elttrosmog). A lui abbiamo chiesto quali sono i problemi di questa zona alle porte di Roma. "La procura della repubblica, nei giorni scorsi, dopo numerosi casi di possibili danni alla salute di natura comportamentale e cancerogena da parte di alcuni residenti, ha aperto un'inchiesta penale in questo senso. Il tipo di inquinamento che c'è in questa zona di Cerveteri è legato ad una triplice causa: una è l'inquinamento che deriva alla frequenza di rete, la 50 Hz, dovuta all'elettrodotto; la seconda è un tipo di inquinamento legato alle radiofrequenze: qui esistono due radiofrequenze, una per la trasmissione ad onde convogliate, a 270 Khz, e un'altra misurata dall'Ispesl a 125Khz che deriva dai cavi in uscita dalla stazione. Questo è un ulteriore elemento di inquinamento che grava sull'area. Poi esiste una questione legata al Radon, di cui l'area di Cerveteri, ma tutta l'area dell'alto viterbese e della Tuscia,- è pieno: il radon è un gas radioattivo naturale, che però trova concentrazione massima sotto gli elettrodotti che fungono da polarizzanti, e quindi in questa zona i cittadini sono sottoposti a questi tre tipi di inquinamento. In merito al problema degli effetti, sono stati rilevati a Cerveteri, in seguito ad una perizia che abbiamo depositato fin dal 1996, alcuni effetti cosiddetti in letteratura di natura neuro comportamentale. Nell'ultimo periodo abbiamo individuato anche casi di morti sospette per tumore, che abbiamo mandato alla procura della repubblica perché venga valutato il legame con l'esposizione ai campi magnetici." Quelle che seguono sono alcune testimonianze di abitanti dei piccoli centri. "Io sono circa otto anni che vivo a Cerveteri, e dopo circa un anno, mio marito ha cominciato con una depressione abbastanza acuta. Era un direttore commerciale, una persona posata, tranquilla, equilibrata, qui ha cambiato completamente personalità. A un certo punto non era più lui, e questa depressione lo ha portato al ricovero. In ospedale gli hanno scoperto un tumore." "Mio marito è stato operato alla tiroide. Adesso respira male, soprattutto di notte, e ogni tanto si ferma col respiro" "Io sono venuto ad abitare qui sei anni fa, e non avevo mai avuto mal di testa, mai. Dopo un anno che abitavo qui, sono cominciate le cefalee" "Io vivo qui da sette anni, e da quando abito qui, la notte non dormo, sono depressa, sono sempre ansiosa, e quando vado via da questo centro, magari per le vacanze, sto subito bene"

Ricorre anche qui il solito tormentone: delocalizzazione degli impianti, cosa tutt'altro che facile, soprattutto per i costi. Per ora l'Enel indica la cifra di un miliardo; l'amministrazione comunale sembra intenzionata, entro il 2001, a spostare la linea. Si tratterà solo, e non è poco, di reperire i fondi, dato che quelli comunali non bastano. Ma qui, almeno, la volontà politica sembra esserci.