La soluzione francese: cavi interrati
Una soluzione per diminuire l'inquinamento da
radiazioni potrebbe essere quella di interrare i cavi, come da
qualche anno stabilisce la legge francese. Peccato che, come al
solito, tra il dire e il fare ci sia di mezzo un mare di soldi
Di Corradino Mineo
Nel dicembre 99 due tempeste tropicali, a poche ore una
dall'altra, sconvolsero la Francia. Si scoprì allora, nella
tragedia, quanto poco fosse stata applicata la legge del '95, a
firma Mitterand, che prevedeva l'interramento delle linee elettriche
nei parchi, nelle riserve naturali e nelle zone a densa popolazione.
Con la strage di alberi caddero i pilastri, furono danneggiate le
cosiddette autostrade elettriche: milioni di francesi caddero nel
buio e l'Edf, monopolio pubblico dell'elettricità, chiese e ottenne
la solidarietà internazionale per ricostruire in emergenza la rete
elettrica. Da allora, di interrare i cavi se ne è parlato ancora
meno. La compatibilità economica ha prevalso rispetto a
considerazioni legate all'impatto ambientale o al principio di
precauzione. La Francia è un grande produttore di elettricità, e
lo si vede a occhio nudo. Tuttavia, dicono al ministero della
sanità, qui da noi non troverete grovigli di cavi e grappoli di
antenne vicino a scuole o a luoghi dove dormono i bambini, i soli,
dopotutto, che gli studi epidemiologici considerino a rischio per
l'incidenza di leucemie presumibilmente legate all'esposizione ad
onde elettromagnetiche. Così i giornali francesi parlano ormai
pochissimo di linee elettriche da interrare, e sembrano preoccuparsi
molto di più del fenomeno più nuovo: il dilagare dei telefonini.
Nascondere le antenne per non deturpare Parigi, questo si, ma quanto
ai limiti imposti all'uso del portatile, la Francia è addirittura
più indietro dell'Italia: anche per chi ne abusa all'interno di
un'auto, guidando, la contravvenzione è discrezionale: il
poliziotto la può infliggere se ritiene che quell'attività
distolga il guidatore dai suoi obblighi di prudenza e di attenzione
al codice stradale.
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