Mercoledi' 28 marzo 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Allarme elettrosmog

Elettrosmog in Rete

La soluzione francese: cavi interrati

Quelle antenne a Montemario

Una vita ad alta tensione

La parola all'oncologo


La soluzione francese: cavi interrati

Una soluzione per diminuire l'inquinamento da radiazioni potrebbe essere quella di interrare i cavi, come da qualche anno stabilisce la legge francese. Peccato che, come al solito, tra il dire e il fare ci sia di mezzo un mare di soldi

Di Corradino Mineo

Nel dicembre 99 due tempeste tropicali, a poche ore una dall'altra, sconvolsero la Francia. Si scoprì allora, nella tragedia, quanto poco fosse stata applicata la legge del '95, a firma Mitterand, che prevedeva l'interramento delle linee elettriche nei parchi, nelle riserve naturali e nelle zone a densa popolazione. Con la strage di alberi caddero i pilastri, furono danneggiate le cosiddette autostrade elettriche: milioni di francesi caddero nel buio e l'Edf, monopolio pubblico dell'elettricità, chiese e ottenne la solidarietà internazionale per ricostruire in emergenza la rete elettrica. Da allora, di interrare i cavi se ne è parlato ancora meno. La compatibilità economica ha prevalso rispetto a considerazioni legate all'impatto ambientale o al principio di precauzione. La Francia è un grande produttore di elettricità, e lo si vede a occhio nudo. Tuttavia, dicono al ministero della sanità, qui da noi non troverete grovigli di cavi e grappoli di antenne vicino a scuole o a luoghi dove dormono i bambini, i soli, dopotutto, che gli studi epidemiologici considerino a rischio per l'incidenza di leucemie presumibilmente legate all'esposizione ad onde elettromagnetiche. Così i giornali francesi parlano ormai pochissimo di linee elettriche da interrare, e sembrano preoccuparsi molto di più del fenomeno più nuovo: il dilagare dei telefonini. Nascondere le antenne per non deturpare Parigi, questo si, ma quanto ai limiti imposti all'uso del portatile, la Francia è addirittura più indietro dell'Italia: anche per chi ne abusa all'interno di un'auto, guidando, la contravvenzione è discrezionale: il poliziotto la può infliggere se ritiene che quell'attività distolga il guidatore dai suoi obblighi di prudenza e di attenzione al codice stradale.