Mercoledi' 28 marzo 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Allarme elettrosmog

Elettrosmog in Rete

La soluzione francese: cavi interrati

Quelle antenne a Montemario

Una vita ad alta tensione

La parola all'oncologo


Allarme elettrosmog

Che cosa s'intende esattamente per elettrosmog?
In fisica, si dice che una regione di spazio è un campo elettrico, quando prendendo un corpo elettricamente carico e ponendolo in un punto qualsiasi di questa regione di spazio si osserva che esso è soggetto a forze di origine elettrica. Un esempio: se si strofina una penna a sfera con un panno di lana, essa si carica di elettricità statica, tanto da essere capace di attirare dei piccoli corpi, come i pezzetti di carta. La penna a sfera è quindi una sorgente di campo elettrico. Cosa diversa è il campo magnetico, poiché è generato da cariche elettriche in movimento ed esercita la sua forza su qualsiasi altra carica elettrica in movimento. Quindi tra il campo elettrico ed il campo magnetico esiste una profonda simmetria. La variazione di uno di essi genera l'altro. In realtà il campo elettrico ed il campo magnetico sono aspetti diversi di un'unica entità, il campo elettromagnetico. Oggi viviamo praticamente immersi in un mondo di campi elettromagnetici. Qualsiasi conduttore elettrico, qualsiasi apparecchio elettrico, infatti, generano un campo elettromagnetico. Dai cavi dell'impianto elettrico domestico al frigorifero, dalla televisione al telefono cellulare, dall'asciugacapelli allo spazzolino elettrico: tutti strumenti che fanno ormai parte della nostra vita. È evidente che l'enorme miglioramento della qualità della vita deve fare i conti, però, con un aumento dei rischi associati agli sviluppi tecnologici e sarebbe utopistico pensare che tutti i vantaggi derivati dalle nuove tecnologie non portassero anche qualche "rovescio della medaglia". È comunque interessante notare che verso l'inquinamento elettromagnetico c'è una forma di paura o di sospetto maggiore che verso le altre forme di inquinamento e questo probabilmente per la natura impalpabile delle "radiazioni" elettromagnetiche, ben diverse, nell'immaginario collettivo, da un sacco di lattine usate e sparse su un prato.

Un po' di storia
A partire dalla fine degli anni '70 si sono diffuse, nel mondo scientifico, numerose ricerche di laboratorio ed indagini epidemiologiche dalle quali sono emerse possibili complicazioni per la salute umana, provocate dai campi elettromagnetici generati dagli impianti di distribuzione dell'energia elettrica. Data l'importanza della materia - come conferma la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha definito l' inquinamento elettromagnetico come una tra le 4 principali problematiche per l'uomo del 2000 - sono stati condotti e pubblicati numerosi studi aventi per oggetto non più le sole basse frequenze, ma anche quelle medio-alte, oramai enormemente diffuse attraverso le tecnologie utilizzate per le telecomunicazioni. Il 5 maggio del '94, il Parlamento Europeo ha approvato una Risoluzione in cui si chiede alla Commissione ed al Consiglio di "definire una strategia basata su cambiamenti tecnologici e strutturali volta ad arginare l'inquinamento elettromagnetico provocato da: il trasporto e la distribuzione dell'elettricità; le apparecchiature elettrodomestiche; le tecnologie utilizzate nell'industria e nei servizi; le telecomunicazioni." Nel luglio scorso dagli Stati Uniti giungeva la notizia che la principale associazione di produttori impegnava le industrie ad indicare entro l'anno il livello di campo magnetico dei nuovi telefonini, mentre l'Inghilterra entro dicembre avrebbe imposto alcune informazioni sui nuovi telefonini.

In Italia
La situazione italiana vede oggi, dopo anni di battaglie, il sì definitivo della Camera alla legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Le nuove norme si propongono di tutelare la salute dei cittadini ed il paesaggio. Riguardano, quindi, tutti gli impianti che generano campi elettromagnetici sia per le basse frequenze (le linee elettriche) che per le alte, generate anche da impianti per telefonini, da super antenne e ripetitori Tv. La legge contiene le Linee guida e la Mappa dei siti per la definizione di sito "non a norma" rispetto ai limiti stabiliti dal D.M. 381/98, per l'individuazione degli organismi competenti l'adozione dei provvedimenti previsti dalla normativa e per la stesura di un primo provvisorio elenco - aggiornato al 25 luglio 2000 - dei siti suddivisi per regione.

Anche associazioni ambientaliste, comitati di cittadini ed istituzioni scientifiche si sono doverosamente allertati . Il Wwf da anni impegnato in questa battaglia la scorsa estate, in collaborazione con il Cnr e l'Ispesl (Min. della Sanità) ha effettuato una misurazione pubblica su circa 100 modelli di cellulari dalla quale è emerso il dato allarmante che senza l'uso di auricolare o viva voce nessun apparecchio rispettava i limiti imposti dalla normativa italiana relativamente alle grandi antenne (stazioni radio base per telefonia mobile). È inoltre stata denunciata dal Wwf la mancanza di omologazione sanitaria degli apparecchi con la quale verrebbero probabilmente messi al bando i modelli più inquinanti. Il Wwf ha chiesto un'etichettatura contenente l'indicazione di dati essenziali, come: potenza minima e massima espressa in V/m a seconda del segnale (tacche); potenza minima e massima utilizzando l'auricolare originale. Indicazione secondo la quale "l'esposizione prolungata a valori superiori a 0,5 V/m può nuocere gravemente alla salute" (come viene riportato anche sui pacchetti di sigarette…)

Alcune considerazioni
Abbiamo visto come il progresso, se da un lato migliora la qualità della vita in tema di servizi, dall'altro tiene scarsamente conto della salute dell'uomo e dell'ambiente circostante. Verrebbe da chiedersi se oggi si potrebbe più vivere in un mondo privo di campi elettromagnetici, o almeno in un modo più sano. Questo significherebbe vivere come nella seconda metà dell'800, poiché dovremmo rinunciare a tutta una serie di nostre attuali 'comodità', come la radio, la televisione, le comunicazioni telefoniche via satellite, le previsioni meteorologiche, il trasporto aereo, la telefonia mobile, i radiotaxi, gli antifurto con telecomando, i cancelli automatici, i dispositivi per controllare i neonati durante il sonno. Ciò causerebbe, tuttavia, altri problemi per una serie di servizi essenziali, resi possibili grazie all'intervento di ambulanze, pompieri, forze dell'ordine, protezione civile. Quindi? Forse è opportuno ispirarsi al principio di cautela espresso anche dalla neonata legge italiana, per cui usare tutto va bene, ma con parsimonia ed intelligenza.