Allarme elettrosmog
Che
cosa s'intende esattamente per elettrosmog?
In fisica, si dice che una regione di spazio è un campo elettrico,
quando prendendo un corpo elettricamente carico e ponendolo in un
punto qualsiasi di questa regione di spazio si osserva che esso è
soggetto a forze di origine elettrica. Un esempio: se si strofina
una penna a sfera con un panno di lana, essa si carica di
elettricità statica, tanto da essere capace di attirare dei piccoli
corpi, come i pezzetti di carta. La penna a sfera è quindi una
sorgente di campo elettrico. Cosa diversa è il campo magnetico,
poiché è generato da cariche elettriche in movimento ed esercita
la sua forza su qualsiasi altra carica elettrica in movimento.
Quindi tra il campo elettrico ed il campo magnetico esiste una
profonda simmetria. La variazione di uno di essi genera l'altro. In
realtà il campo elettrico ed il campo magnetico sono aspetti
diversi di un'unica entità, il campo elettromagnetico. Oggi viviamo
praticamente immersi in un mondo di campi elettromagnetici.
Qualsiasi conduttore elettrico, qualsiasi apparecchio elettrico,
infatti, generano un campo elettromagnetico. Dai cavi dell'impianto
elettrico domestico al frigorifero, dalla televisione al telefono
cellulare, dall'asciugacapelli allo spazzolino elettrico: tutti
strumenti che fanno ormai parte della nostra vita. È evidente che
l'enorme miglioramento della qualità della vita deve fare i conti,
però, con un aumento dei rischi associati agli sviluppi tecnologici
e sarebbe utopistico pensare che tutti i vantaggi derivati dalle
nuove tecnologie non portassero anche qualche "rovescio della
medaglia". È comunque interessante notare che verso
l'inquinamento elettromagnetico c'è una forma di paura o di
sospetto maggiore che verso le altre forme di inquinamento e questo
probabilmente per la natura impalpabile delle "radiazioni"
elettromagnetiche, ben diverse, nell'immaginario collettivo, da un
sacco di lattine usate e sparse su un prato.
Un po' di storia
A partire dalla fine degli anni '70 si sono diffuse, nel mondo
scientifico, numerose ricerche di laboratorio ed indagini
epidemiologiche dalle quali sono emerse possibili complicazioni per
la salute umana, provocate dai campi elettromagnetici generati dagli
impianti di distribuzione dell'energia elettrica. Data l'importanza
della materia - come conferma la stessa Organizzazione Mondiale
della Sanità, che ha definito l' inquinamento elettromagnetico come
una tra le 4 principali problematiche per l'uomo del 2000 - sono
stati condotti e pubblicati numerosi studi aventi per oggetto non
più le sole basse frequenze, ma anche quelle medio-alte, oramai
enormemente diffuse attraverso le tecnologie utilizzate per le
telecomunicazioni. Il 5 maggio del '94, il Parlamento Europeo ha
approvato una Risoluzione in cui si chiede alla Commissione ed al
Consiglio di "definire una strategia basata su cambiamenti
tecnologici e strutturali volta ad arginare l'inquinamento
elettromagnetico provocato da: il trasporto e la distribuzione
dell'elettricità; le apparecchiature elettrodomestiche; le
tecnologie utilizzate nell'industria e nei servizi; le
telecomunicazioni." Nel luglio scorso dagli Stati Uniti
giungeva la notizia che la principale associazione di produttori
impegnava le industrie ad indicare entro l'anno il livello di campo
magnetico dei nuovi telefonini, mentre l'Inghilterra entro dicembre
avrebbe imposto alcune informazioni sui nuovi telefonini.
In Italia
La situazione italiana vede oggi, dopo anni di battaglie, il sì
definitivo della Camera alla legge quadro sulla protezione dalle
esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Le
nuove norme si propongono di tutelare la salute dei cittadini ed il
paesaggio. Riguardano, quindi, tutti gli impianti che generano campi
elettromagnetici sia per le basse frequenze (le linee elettriche)
che per le alte, generate anche da impianti per telefonini, da super
antenne e ripetitori Tv. La legge contiene le Linee guida e la Mappa
dei siti per la definizione di sito "non a norma" rispetto
ai limiti stabiliti dal D.M. 381/98, per l'individuazione degli
organismi competenti l'adozione dei provvedimenti previsti dalla
normativa e per la stesura di un primo provvisorio elenco -
aggiornato al 25 luglio 2000 - dei siti suddivisi per regione.
Anche associazioni ambientaliste, comitati di cittadini ed
istituzioni scientifiche si sono doverosamente allertati . Il Wwf da
anni impegnato in questa battaglia la scorsa estate, in
collaborazione con il Cnr e l'Ispesl (Min. della Sanità) ha
effettuato una misurazione pubblica su circa 100 modelli di
cellulari dalla quale è emerso il dato allarmante che senza l'uso
di auricolare o viva voce nessun apparecchio rispettava i limiti
imposti dalla normativa italiana relativamente alle grandi antenne
(stazioni radio base per telefonia mobile). È inoltre stata
denunciata dal Wwf la mancanza di omologazione sanitaria degli
apparecchi con la quale verrebbero probabilmente messi al bando i
modelli più inquinanti. Il Wwf ha chiesto un'etichettatura
contenente l'indicazione di dati essenziali, come: potenza minima e
massima espressa in V/m a seconda del segnale (tacche); potenza
minima e massima utilizzando l'auricolare originale. Indicazione
secondo la quale "l'esposizione prolungata a valori superiori a
0,5 V/m può nuocere gravemente alla salute" (come viene
riportato anche sui pacchetti di sigarette…)
Alcune considerazioni
Abbiamo visto come il progresso, se da un lato migliora la qualità
della vita in tema di servizi, dall'altro tiene scarsamente conto
della salute dell'uomo e dell'ambiente circostante. Verrebbe da
chiedersi se oggi si potrebbe più vivere in un mondo privo di campi
elettromagnetici, o almeno in un modo più sano. Questo
significherebbe vivere come nella seconda metà dell'800, poiché
dovremmo rinunciare a tutta una serie di nostre attuali 'comodità',
come la radio, la televisione, le comunicazioni telefoniche via
satellite, le previsioni meteorologiche, il trasporto aereo, la
telefonia mobile, i radiotaxi, gli antifurto con telecomando, i
cancelli automatici, i dispositivi per controllare i neonati durante
il sonno. Ciò causerebbe, tuttavia, altri problemi per una serie di
servizi essenziali, resi possibili grazie all'intervento di
ambulanze, pompieri, forze dell'ordine, protezione civile. Quindi?
Forse è opportuno ispirarsi al principio di cautela espresso anche
dalla neonata legge italiana, per cui usare tutto va bene, ma con
parsimonia ed intelligenza.
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