Il futuro delle telecomunicazioni spaziali

Storia di una conquista: satellite dopo satellite

L'Italia ha un ruolo di primo piano nel settore delle telecomunicazioni

Italsat, il made in Italy nello spazio

Satelliti: apripista per la miniaturizzazione 

Galileo, il satellite che ci cambierà la vita 

Nea, l'automobile amica

Il futuro si chiama David


Il futuro delle telecomunicazioni spaziali

La conquista dello spazio in questi anni sta cambiando: dall'epoca pionieristica dell'esplorazione pura si sta passando a una fase in cui lo spazio diventa soprattutto un luogo in cui fare affari. Si stima che, entro il 2004, verranno lanciati oltre ottocento satelliti. Alcuni saranno dedicati alla ricerca scientifica ma molti saranno destinati alle telecomunicazioni. Si prevede un giro d'affari colossale: secondo alcune ricerche, tra il 2005 e il 2025, in Europa il mercato della navigazione satellitare varrà 88 miliardi di euro per gli apparati e 112 miliardi di euro per i servizi.

Per la maggior parte di noi "navigazione satellitare" è sinonimo di tre lettere: Gps ovvero Global positioning system. Oltre al Gps americano c'è anche un altro sistema di navigazione satellitare, il russo Glonass. Entrambi, però, sono stati sviluppati e sono tuttora gestiti dalle strutture militari che ne concedono l'uso ai civili. Le infrastrutture civili che oggi dipendono dalla navigazione satellitare sono sempre di più, basti pensare, ad esempio, al controllo del traffico aereo: nasce, quindi, l'esigenza di elaborare un sistema indipendente dal Gps o da Glonass. Tra il 2007 e il 2008 debutterà Galileo, un programma di navigazione satellitare su cui l'Europa sta investendo molto. Anche il nostro Paese vuole giocare un ruolo da protagonista, attraverso i suoi centri di ricerca, le industrie aerospaziali, con in testa Alenia (), e, soprattutto, l'Agenzia spaziale italiana. Fondata nel 1988, l'Asi ha il compito di promuovere, coordinare e gestire i programmi di esplorazione spaziale e di tecnologia avanzata nazionali o condotti in collaborazione con le agenzie spaziali di altri paesi. Essa supporta, inoltre, la partecipazione dei centri di ricerca e dell'industria italiani ai progetti dell'Agenzia spaziale europea. Per coordinare e incentivare le attività spaziali, sia da un punto di vista tecnico-scientifico che commerciale, ogni cinque anni l'Agenzia elabora il Piano spaziale nazionale, che viene approvato dal Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica.

Naturalmente, accanto alle future costellazioni di satelliti bisognerà sviluppare anche i terminali terrestri, gli apparecchi da installare su automobili, navi, aerei. Queste tecnologie incideranno concretamente sulla vita di tutti noi. Se oggi passiamo ore e ore imbottigliati nel traffico cittadino, gestendo i flussi di traffico con l'ausilio dei satelliti, si potrebbero ridurre i tempi di percorrenza nelle città del 35 per cento e i consumi di benzina del 25. Solo in Italia, la riduzione dell'1 per cento dei tempi di trasporto delle merci farebbe risparmiare 4 mila miliardi di lire. E non ci sono solo considerazioni economiche ma vantaggi concreti nella vita dei cittadini. Negli ingorghi, ad esempio, rimangono intrappolate anche le ambulanze, con conseguenze a volte fatali: è stato calcolato che un traffico più scorrevole potrebbe ridurre la mortalità dovuta al ritardo nei soccorsi del 14 per cento. Insomma: a volte un satellite può salvare una vita.