Il futuro si chiama David
di Cristina Cilli
Il
satellite David, acronimo di "Data and video interactive
distribution", decollerà nel 2004 e sperimenterà la ricezione
e la trasmissione di segnali radio a circa 90 gigahertz, una
frequenza finora mai utilizzata. La possibilità di operare a
frequenze così elevate permetterà lo sviluppo di futuri sistemi di
comunicazione via satellite in grado di trasmettere volumi di dati
imponenti e di qualità superiore a quella consentita da altre
bande, per esempio quella a 20-30 gigahertz che è attualmente la
più utilizzata per i dati multimediali. David servirà, inoltre, a
mettere a punto alcune tecniche innovative per ottimizzare la
trasmissione in condizioni meteorologiche proibitive.
La missione David è una delle tre approvate dall'Agenzia
spaziale italiana nell'ambito del programma "Piccole
missioni scientifiche", piccole non perché abbiano un modesto
valore scientifico ma perché richiedono investimenti economici
relativamente contenuti. Il programma prevede un'intensa
collaborazione tra organismi internazionali e cerca di riutilizzare
le infrastrutture terrestri e spaziali già sviluppate.
Grazie a David i laboratori di ricerca dell'Antartide potranno
raccogliere dati di varia natura sull'ambiente terrestre e marino.
Queste informazioni verranno rese disponibili alla comunità
scientifica via Internet e potranno, quindi, avere un'influenza
immediata sulla ricerca. L'esperimento di propagazione ad altissima
frequenza verrà realizzato utilizzando due terminali di terra
sistemati rispettivamente al Polo Sud e nell'Italia settentrionale,
nel centro di ricezione di Spino d'Adda. Nella missione saranno
coinvolte, inoltre, le stazioni di terra dell'Agenzia spaziale
europea (Esa) di Redu in Belgio e
l'Esrin (Centro Esa in Italia) di Frascati, vicino Roma. Il
programma "Piccole missioni scientifiche" prevede anche la
realizzazione di un nuovo "centro dati scientifico" in cui
tutti i dati delle missioni del programma e, in generale, tutti i
dati delle missioni realizzate in ambito Esa o in collaborazione
internazionale, verranno immagazzinati e successivamente distribuiti
a richiesta della comunità scientifica internazionale.
Oltre a David, prodotto dall'Asi, verrà impiegato anche un altro
satellite, Artemis, prodotto dall'Esa. I dati memorizzati a bordo
del satellite David saranno trasferiti a bordo di Artemis, un
satellite geostazionario, da qui trasferiti a terra e, infine,
immessi in rete. |