Masi: "Una regolamentazione globale per il copyright in
Rete"
di Antonia Moro
Intervista a Mario Masi, commissario straordinario della Siae
e artefice del primo accordo europeo volto a contrastare la
pirateria su Internet. Nell'agosto scorso infatti la Siae (Società
che tutela i diritto di autori ed editori) ha siglato con il Gruppo
editoriale l'Espresso la "licenza multimediale", che
estende alla Rete il sistema di autorizzazioni previsto per l'uso
dei repertori da parte di radio e tv. Un primo passo verso una
regolamentazione internazionale.
Professor Masi: il diritto d'autore è morto?
Spero proprio di no. Anzi, certamente non lo è, nonostante il
nuovo scenario nato con Internet. Per il diritto d'autore, la Rete
è una grande opportunità perché grazie ad essa gli autori possono
raggiungere un pubblico in precedenza difficilmente raggiungibile. E
al tempo stesso è un pericolo perché con le nuove tecnologie
disponibili si riescono a scaricare sul proprio computer prodotti
tutelati dal copyright in maniera del tutto libera. Bisogna
ricordare però che il pagamento del diritto d'autore non è una
tassa, ma la remunerazione della creatività. E se la creatività
non è remunerata dopo un po' inaridisce, facendoci perdere un
grande valore.
Quali sono i piani della Siae per affrontare il nuovo mercato
digitale?
La Siae ha elaborato una "licenza multimediale"
attraverso la quale il patrimonio delle opere Siae è tutelato
rispetto al fruitore della Rete. E' una licenza abbastanza avanzata
perché distingue il fenomeno dello streaming da quello del down
load . Ma questo della Siae è solo un aspetto settoriale. E invece
la Rete è un fenomeno globale: per salvaguardare il diritto
d'autore nel digitale, c'è bisogno di una regolamentazione di
carattere globale. E questa non può che nascere dall'accordo tra
Stati, tant'è vero che i progetti di regolamentazione dei diritti
in Rete si svolgono nelle sedi della Cooperazione Economica
Internazionale e nelle sedi della Cooperazione Economica
Istituzionale tra Stati: al WTO, all'OCSE e alla Comunità Europea,
dove si sta elaborando un progetto di direttiva estremamente
avanzato ed interessante.
Un suo parere sull'accordo raggiunto tra Napster e la Casa
discografica Bmg.
E' un accordo importante nell'ottica della società che
gestiscono i diritti perché si afferma un principio : il diritto
d'autore va remunerato, va riconosciuto anche in Rete. Gli aspetti
commerciali della vicenda sono meno noti e tutto sommato dal nostro
punto di vista sono anche meno interessanti. Però mi sembra di
capire che c'è un contenzioso aperto perché si ritiene che i
diritti pagati siano piuttosto bassi… Ma questo è un problema
commerciale.
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