Napster: Requiem per il copyright?

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Napster: requiem per il copyright?

Da qualche giorno Napster, il sito più sovversivo di Internet, è alleato con una delle più grandi case discografiche del mondo, la Bmg, che fa capo al gruppo multimediale tedesco Bertelsmann comprendente anche la libreria Barnes & Noble, il negozio di dischi virtuale CDNow e l'etichetta italiana Ricordi. Il sito diventerà presto a pagamento, anche se i suoi fondatori hanno assicurato agli utenti che il meccanismo di Napster resterà quello di un tempo e che la quota da pagare sarà molto bassa. È possibile che altre case discografiche seguano l'esempio di Bmg ma non è detto che i navigatori accettino il cambiamento: in rete, infatti, già si parla della nascita di siti anti-Napster.

Si chiude, con questo accordo, la possibilità di imporre un modello economico nuovo? Sfuma il sogno di una nuova Internet non strutturata e paritaria? La rivoluzione digitale era cominciata a suon di musica. Nel mondo della canzone, infatti, sembrava che i tradizionali sistemi di distribuzione potessero essere messi in discussione prima che in altri settori. Il modello proposto da Napster, diversamente da altri siti che distribuiscono musica digitale, è, infatti, quello dello scambio "peer to peer", da persona a persona: i brani musicali vengono prelevati dai computer dei navigatori, il server centrale del sito non è che un archivio di utenti. Napster, insomma, è nato con l'idea di creare una comunità, di mettere in rete le persone.

Queste persone sono diventate quasi 40 milioni, e in pochissimo tempo. Fino all'anno scorso l'ideatore del sito, Shawn Fanning detto "The Napster", "il capellone", non era che uno studente di diciannove anni ossessionato dall'idea di scaricare la musica on line velocemente senza dover aspettare gli interminabili tempi dei siti come Mp3.com. Così, nell'ufficio di uno zio in Massachusetts, dopo aver abbandonato il college, il giovane inventò il sistema rivoluzionario che porta il suo soprannome. Il sito ha successo in tutto il mondo, la fama del suo creatore cresce. Il ragazzo prodigio viene invitato agli Mtv Grammy awards, gli Oscar della musica. Napster conquista, infatti, nel mondo della musica un ruolo da protagonista accanto a Mtv: non propone solo canzoni ma lancia anche tendenze.

C'è un problema, però. Lo scambio gratuito di musica può far piacere agli utenti ma non alle case discografiche. Arrivano le denunce. Il senato americano apre un'inchiesta che non si è ancora conclusa. Bertelsmann, invece, sceglie la via dell'accordo commerciale. Forse, però, quello che è successo non è solo una vittoria dei discografici, che sono riusciti a tutelare il copyright, ma anche una conferma per Napster, che è riuscito a imporre un nuovo sistema distributivo. Come sottolinea Gomma, uno dei padri del cyberpunk in Italia, i creatori di Napster hanno avuto l'idea geniale "di ridisegnare la strategia di Internet. Infatti, con la modalità Napster, ora utilizzata anche da altri siti che si occupano di file musicali, ogni utente della rete può mettere in condivisione su Internet un pezzo del proprio hard disk". Secondo Gomma "questo tipo di pratica, che permetterà a chiunque non solo di scambiare dei file musicali ma, cosa più importante, anche dei file di testo o di immagini, magari prodotti in maniera autonoma, non fa altro che spostare in là la frontiera della libertà". Inoltre, non è detto che questa modalità possa danneggiare il mercato: "consiglio a tutti" - conclude Gomma - "di ritornare indietro con la memoria a una ventina d'anni fa, ai grossi dibattiti che si erano scatenati intorno alla duplicazione casalinga di audiocassette che, come si è visto, non ha assolutamente frenato la diffusione del mercato musicale".