Corso 4 - Il computer per insegnare ed apprendere

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Indice tematico
Modulo 1: Le Nuove Tecnologie per la Didattica
Modulo 2: II nuovi media cambiano le abitudini di insegnanti e studenti
Modulo 3: La didattica delle discipline scolastiche e i nuovi media
Modulo 4: L'apprendimento a distanza

Il computer per insegnare ed apprendere
di Lauro Colasanti

 

Seconda dispensa

I nuovi media cambiano le abitudini di insegnanti e studenti

Sommario degli argomenti

  • Introduzione (1)

  • La distribuzione delle attrezzature multimediali in una scuola (2)

  • Configurazione di un'aula multimediale (3)

  • Postazioni multimediali di classe (4)

  • Postazioni specifiche usi particolari (5)

  • Un computer per ogni studente (6)

 
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Introduzione

Come già detto nella prima dispensa, il nostro breve corso su Didattica e Nuovi Media si articola in quattro lezioni: ognuna di esse comprende circa 30 minuti di video, una dispensa come questa, e un modulo di esercizi e di test di autovalutazione, che vi permetteranno di capire se avete assimilato i concetti fondamentali della lezione.

Nella prima dispensa abbiamo dato una definizione di tecnologie per la didattica, abbiamo presentato in generale le caratteristiche e i pregi dei nuovi strumenti didattici digitali, abbiamo discusso brevemente il problema della collocazione dello studio dei nuovi media all'interno degli attuali curricoli scolastici e infine abbiamo illustrato le iniziative che il Ministero della Pubblica Istruzione sta intraprendendo per diffondere l'uso delle nuove tecnologie nelle scuole italiane.

E' giunto il momento di scendere più nel dettaglio e confrontarci con i problemi che i singoli istituti e i singoli docenti potranno incontrare una volta deciso di introdurre la multimedialità nelle normali attività didattiche. Ci dovremo chiedere, per esempio:

  • Quali attrezzature acquistare e come distribuirle all'interno dell'edificio scolastico?

  • Come possono essere utilizzate nella didattica quotidiana, in generale e nelle singole materie?

  • Come e dove gli insegnanti possono trovare i materiali digitali da usare nelle loro lezioni e nelle attività degli studenti?

Quest'insieme di problemi, strettamente collegati tra loro, vengono affrontati in parte in questa dispensa e in parte in quella successiva. In questa, ci occuperemo del primo problema, concentrandoci sui nuovi strumenti digitali e facendo solo dei cenni alle altre tecnologie per la didattica. Nella successiva ci occuperemo degli altri.

La distribuzione delle attrezzature multimediali in una scuola

Qual è la migliore distribuzione delle varie attrezzature multimediali all'interno di una scuola? Sarebbe meglio riunire tutti i computer in un unico laboratorio o distribuirli nelle varie classi o adottare qualche altra soluzione?

Nella prima dispensa ci siamo occupati del problema dell'inserimento dei cosiddetti media studies all'interno del curriculum scolastico, ora ci occuperemo del problema correlato della localizzazione fisica dei computer in un edificio scolastico. Abbiamo affermato che la scelta di rendere totalmente o parzialmente autonomo lo studio dei nuovi media sembrerebbe suggerire la concentrazione di tali strumenti in un laboratorio separato, nel quale gli studenti si recheranno nelle ore dedicate allo studio di questa materia. D'altro canto, l'idea di uno studio "distribuito" nell'ambito di più materie sembra presupporre la disponibilità degli strumenti informatici e multimediali nelle singole classi, a disposizione di studenti e docenti in ogni momento dell'attività didattica.

Il lettore non si stupirà se, così come abbiamo auspicato una integrazione più che una contrapposizione fra le diverse opzioni delineate per la didattica delle nuove tecnologie, ci sembri preferibile una integrazione anche fra la prospettiva della concentrazione in aule attrezzate degli strumenti informatici e multimediali e quella della loro distribuzione nelle classi. Ma andiamo con ordine, e vediamo brevemente quali sono le varie alternative possibili, rimandando l'analisi più dettagliata sugli "ingredienti" necessari e sulle questioni relative ad ogni ipotesi alle singole sezioni raggiungibili tramite i link:

1. Un'aula multimediale per ogni scuola, in cui gli studenti si recano per studiare, in modo pratico, i principi fondamentali dei nuovi media oppure gli argomenti delle varie materie, quando si presenta la necessità di un uso intenso e diretto degli strumenti digitali.

2. Una postazione multimediale per ogni classe, utilizzata in modo più o meno continuo nella didattica delle varie discipline, nel caso si tratti di una postazione fissa oppure mobile.

3. Varie postazioni in vari ambienti, per svolgere attività particolari e/o progetti extracurricolari.

4. Un computer per ogni studente, utilizzato molto frequentemente in tutte le discipline scolastiche.

La prima soluzione è quella più praticata dalle scuole italiane, poiché presenta minori problemi di gestione e perché ricalca una tradizione consolidata in molti licei di avere un laboratorio linguistico per l'insegnamento delle lingue straniere o quella in molti istituti tecnici di un laboratorio informatico per alcune materie tecniche o professionali. Tale modello si può estendere facilmente all'insegnamento di tutte le materie, per quelle particolari attività didattiche che richiedano l'uso attivo del computer da parte dei singoli studenti. La diffusione di tali pratiche didattiche, però, rischia di far sorgere notevoli problemi organizzativi per la condivisione dell'aula tra le varie classi; e ha, inoltre, il rischio di far apparire la multimedialità come qualcosa di tecnico che si può aggiungere alla didattica quotidiana, ma solo in alcuni casi e solo attraverso la mediazione di alcune figure professionali particolarmente qualificate come gli attuali tecnici di laboratorio.

La seconda soluzione non è ancora molto diffusa, ma presenta il vantaggio di un'utilizzazione continua della multimedialità nell'ambito della normale attività didattica dei docenti delle varie materie; in questo modo gli insegnanti possono illustrare e sottolineare attraverso schermate esemplificative i punti specifici di una lezione frontale, oppure possono integrarla con vari materiali audiovisivi, anche collegandosi in Internet; nello stesso modo anche uno studente può illustrare alla classe i risultati di una sua autonoma attività di ricerca. L'ovvio svantaggio è che solo l'insegnante, o uno studente, alla volta può usare attivamente il mezzo informatico.

La terza soluzione è in parte già sperimentata in molte scuole, che prevedono per esempio un'auletta riservata agli studenti per fare il loro giornalino scolastico, collegarsi ad Internet oppure ascoltare musica o vedere film. Ha il vantaggio di non sovrapporsi alle altre esigenze, ma spesso viene vista come una spesa supplementare non giustificata o incontra alcune resistenza, a nostro avviso esagerate, in merito al controllo del "buon uso" delle attrezzature da parte degli studenti.

La quarta soluzione avrebbe l'ovvio vantaggio di spingere al massimo l'uso delle tecnologie digitali nell'apprendimento, ma viene considerata ancora troppo costosa nel nostro paese.

Crediamo che queste varie possibilità non siano in conflitto, e che l'offerta formativa di una scuola possa arricchirsi enormemente se riesce integrare le varie soluzioni in una gradazione che deve essere calibrata sulle esigenze specifiche di ogni istituto. Una buona soluzione sarebbe, per esempio, quella di dotarsi di un'aula multimediale per lo studio dei principi fondamentali dei nuovi media e per tutte quelle attività, in qualsiasi materia, che richiedano un uso attivo dei computer da parte dei ragazzi; associata a delle postazioni fisse in ogni classe o ad alcune postazioni mobili trasferibili nelle classi quando se ne ha bisogno, per la didattica di tutte le materie. Riteniamo, infine, che si debba considerare l'ultima soluzione non come una possibilità praticabile solo in un lontano futuro, ma come una prospettiva realizzabile anche in Italia nel giro di pochissimi anni.

Configurazione di un'aula multimediale

Quali attrezzature dovrebbero essere presenti in un'aula multimediale? In questa sezione proviamo a suggerire una configurazione di buon livello per un laboratorio multimediale d'istituto. Il lettore deve tuttavia tener presente da un lato che i nostri suggerimenti, necessariamente generici, dovranno essere adattati alle specifiche esigenze delle singole scuole; dall'altro, che il nostro scopo non è quello di fornire un elenco di rigorose specifiche tecniche formulato con linguaggio 'da addetti ai lavori', ma di fornire un quadro di facile comprensione, dal quale possa anche risultare, pur se in maniera sommaria, la funzione specifica delle varie attrezzature.



Figura 1 - Un aula multimediale

Le indicazioni riportate di seguito tengono conto di quelle contenute nel Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche elaborato dal Ministero della pubblica istruzione, con le quali sono largamente compatibili. Tuttavia, per i motivi appena accennati, mirano a presentare le varie opzioni in maniera illustrativa ed introduttiva, in accordo con la funzione prevalentemente didattica di queste dispense. Quando opportuno, si sono inoltre tenuti presenti alcuni fra gli sviluppi tecnologici intercorsi fra la stesura iniziale del PSTD e quella del nostro corso.

È bene innanzitutto ricordare che un laboratorio multimediale potrà integrare o meno un laboratorio linguistico. Nel primo caso (laboratorio multimediale con laboratorio linguistico integrato) si potrà ulteriormente scegliere se le componenti dedicate al lavoro di laboratorio linguistico debbano essere integralmente digitali (e dunque completamente integrate con la sezione informatica) o parzialmente analogiche. Proponiamo qui solo una descrizione delle attrezzature di base di un laboratorio multimediale non dotato di funzioni specifiche di laboratorio linguistico per vari motivi. In primo luogo, crediamo che l'uso sempre più frequente delle attrezzature multimediali nelle varie discipline potrà creare dei seri problemi di condivisione dell'aula tra i vari insegnanti e quindi è bene che istituti di una certa grandezza abbiano due laboratori separati: uno multimediale, l'altro linguistico. Inoltre, i laboratori linguistici integralmente digitali presentano un costo piuttosto alto e presentano ancora notevoli problemi di standardizzazione e stabilità, e quindi la loro gestione non è molto semplice.

Attrezzature di base per un laboratorio con 15 postazioni (12+2+server):
Computer - Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i computer di un laboratorio multimediale non devono necessariamente essere tutti uguali. Certo, è bene che le postazioni per gli studenti siano ragionevolmente uniformi, ma suggeriamo che l'aula sia dotata almeno di una postazione orientata alla grafica, con un computer più veloce, fornito di una memoria e di un disco rigido più ampio, di scheda grafica avanzata e di una scheda di acquisizione video, di un masterizzatore per CD-ROM, di un monitor di buona qualità con schermo da almeno 17", e collegato a uno scanner piano; anche la postazione docente potrà avere caratteristiche specifiche (più memoria, più spazio sul disco rigido e schermo da 17"). È bene poi che l'aula sia dotata di una postazione server, indipendente sia dalla postazione docente sia da quelle degli studenti; il computer destinato a questa funzione servirà da server di rete locale (con funzionalità di server Intranet) e, volendo, da vero e proprio server Internet, ospitando, ad esempio, la copia di sviluppo del sito della scuola. Il server dovrà avere un processore veloce e una buona dotazione di memoria RAM, e dovrà affiancare a un disco rigido (o più dischi rigidi) di buone dimensioni anche un dispositivo di backup attraverso nastri o cartucce rimovibili. Non serve invece che sia dotato di una sezione grafica potente: basterà un monitor a 14" e una scheda grafica del tutto convenzionale. In linea di principio, sarà bene non usare il server per altri scopi (in modo da garantire una configurazione di lavoro stabile e "pulita"); per questo motivo, è bene che il server sia distinto sia dalla postazione docente che da quella degli studenti e dalla postazione grafica. Almeno il server dovrà inoltre disporre di un autonomo dispositivo UPS con batteria tampone, che ne garantisca il funzionamento per 10-15 minuti in caso di interruzioni dell'energia elettrica. Per risparmiare, la postazione grafica potrà essere quella dell'insegnante o di uno studente; ma il server dovrà rimanere separato.

Cosa dire sulla configurazione specifica delle varie postazioni, e in particolare sul processore da utilizzare e sull'ampiezza della memoria e dei dischi rigidi? La velocità dello sviluppo tecnologico rende difficile suggerire raccomandazioni che non siano riferite al breve, o addirittura brevissimo periodo. È bene che, quando si decide di dotare la scuola di un'aula multimediale, si verifichi sul momento quale sia la configurazione più avanzata compatibile col budget disponibile. In generale, l'invecchiamento tecnologico di un computer è piuttosto rapido (si può calcolare un ciclo di invecchiamento che si aggira sui 4-5 anni). Anche per questo motivo, è bene cercare di non partire con computer già vecchi: anziché un'economia, questa scelta finirebbe per rappresentare un costo aggiuntivo, costringendo a continui aggiornamenti e a una troppo rapida sostituzione dell'hardware acquistato Naturalmente, in questa dispensa non possiamo raccomandare marche particolari, né possiamo prendere posizione su questioni quali l'annosa scelta fra MacIntosh o PC. Possiamo però suggerire di cercare di conciliare l'esigenza di uniformità tecnologica (senz'altro prioritaria, sia per considerazioni di spesa sia per praticità gestionale e didattica) con l'opportunità di non suggerire agli studenti l'immagine di una tecnologia "a una sola faccia", familiarizzandoli con l'idea dell'esistenza di piattaforme hardware e sistemi operativi differenti. Nonostante l'indubbio fascino didattico dell'opzione, a meno di non disporre di docenti estremamente preparati anche dal punto di vista tecnologico sconsiglieremmo tuttavia una vera e propria "aula mista", in cui far confluire piattaforme e sistemi operativi diversi: temiamo infatti che gli svantaggi gestionali e di organizzazione pratica della didattica finirebbero per superare l'indubbio motivo di interesse teorico.

Strumenti di rete: è senz'altro opportuno che i computer di un'aula didattica siano collegati in rete locale, e, attraverso di essa, alla rete Internet. A tal fine tutti i computer dell'aula dovranno essere dotati di scheda di rete e dovrà essere predisposta l'opportuna cablatura. Il server (e non la postazione docente!) fungerà da server della rete locale, e sarà a sua volta collegato alla rete d'istituto, se disponibile, e ad Internet, attraverso un collegamento ISDN o meglio ancora attraverso una linea ASDL, oggi estremamente conveniente per una scuola o un'azienda perché permette un collegamento 24 ore su 24 a 640Kbit/s a spese telefoniche fisse indipendentemente dall'uso che se ne fa. Gli altri computer potranno essere collegati al server attraverso un dispositivo hub. La rete comprenderà inoltre una o due stampanti condivise, che potranno essere fisicamente collegate alla stazione grafica o alla postazione docente, ma che saranno utilizzabili da tutte le postazioni. È possibile estendere le funzionalità della rete locale con strumenti hardware o software che permettano alla postazione docente di assumere il controllo di quelle degli allievi, e volendo di dirottarne singolarmente l'uscita audio/video verso altre postazioni o verso l'apparato di videoproiezione e l'amplificazione di classe. Proviamo a riassumere, a solo scopo di esemplificazione, le considerazioni fin qui fatte in una configurazione indicativa, limitandoci per semplicità a computer di classe PC (come previsto dal PSTD).

La dotazione informatica della nostra aula multimediale potrebbe allora prevedere:

  • 1 postazione server (nel momento in cui scriviamo potrebbe trattarsi di un computer tower o middle tower con processore di classe equivalente a un Pentium III 700, 256 Mb di memoria RAM, HD da circa 16 Gb, CD-ROM 45X, dispositivo di backup a nastro o cartuccia, doppia scheda di rete - una per il collegamento esterno con Internet, una per la rete locale - monitor da 14", scheda video da 4 Mb, collegato ad un dispositivo UPS con batteria tampone per le eventuali interruzioni elettriche);

  • 1 postazione grafica (nel momento in cui scriviamo potrebbe trattarsi di un computer tower con processore di classe equivalente a un Pentium III 700, 256 Mb di memoria RAM, scheda video da 32 Mb, scheda sonora avanzata, dispositivo di acquisizione video, lettore DVD/CD-ROM, masterizzatore di CD-ROM, disco rigido da circa 16 Gb, monitor da 17" o 19", collegato ad un dispositivo UPS con batteria tampone per le eventuali interruzioni elettriche e ad uno scanner piano a colori per acquisizione immagini);

  • 1 postazione docente (nel momento in cui scriviamo potrebbe trattarsi di un computer tower o middle tower con processore di classe equivalente a un Pentium III 600, 128 Mb di memoria RAM, scheda video da 16 Mb dotata di ingressi e uscite S-video e videocomposita, scheda sonora avanzata con microfono e cuffia, lettore DVD/CD-ROM, disco rigido da circa 12 Gb, monitor 17", collegato ad un dispositivo UPS con batteria tampone per le eventuali interruzioni elettriche);

  • 12 postazioni allievo (nel momento in cui scriviamo potrebbe trattarsi di computer desktop o middle tower con processore di classe equivalente a un Pentium III 600, 64 o 128 Mb di memoria RAM, scheda video da 4-8 Mb, scheda sonora a 32 bit con dispositivo integrato microfono/cuffia, lettore CD-ROM 40X, disco rigido da circa 6 Gb, monitor 15");

  • 1 stampante B/N, laser, collegata in rete;

  • 1 stampante a colori, a getto d'inchiostro, collegata in rete;

  • 1 scanner piatto, a colori, collegato alla postazione grafica.

Alcune utili integrazioni
Videoproiettore - La sua funzione è, intuitivamente, quella di proiettare su schermo per tutta la classe l'uscita di sorgenti video di ogni genere, dal computer al televisore, dal videoregistratore al ricevitore satellitare. Due caratteristiche importanti del videoproiettore sono la risoluzione e la luminosità: tanto maggiore è la risoluzione, tanto più "definita" sarà la schermata visualizzata; quanto alla luminosità, una buona luminosità permetterà di vedere chiaramente le immagini proiettate anche in una sala non completamente buia, rendendo possibile svolgere attività in parallelo rispetto alla proiezione stessa.

In alternativa al videoproiettore è possibile optare per un televisore a largo schermo (almeno 28'). Va notato tuttavia che si tratta di una soluzione ormai non troppo conveniente: per utilizzare il televisore anche per visualizzare schermate da computer è necessario disporre di televisori dotati dell'apposito ingresso video (in genere più cari), o di una scheda di conversione che, oltre a complicare la vita, comporta un costo aggiuntivo e richiede a volte compromessi nella risoluzione o nel numero dei colori visualizzati. A conti fatti, la spesa di un videoproiettore dell'ultima generazione non è troppo più alta.

Una ulteriore alternativa è fornita da un data display associato a una lavagna luminosa. Si tratta di uno schermo trasparente a cristalli liquidi da collegare all'uscita video del computer, che, messo sopra una normale lavagna luminosa, consente una proiezione analoga a quella di un lucido. Questa alternativa era prevista nelle attrezzature raccomandate dal Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche; riteniamo tuttavia che, anche in questo caso, il rapido calo dei costi dei videoproiettori e il costo non trascurabile del data display, associato alla sua qualità generalmente bassa, la renda ormai scarsamente concorrenziale.

Videoregistratore - È bene che il videoregistratore sia di discreta qualità, con uscita audio stereofonica. Un videoregistratore Super-VHS garantisce una qualità video migliore se usato con le videocassette di tipo opportuno, che tuttavia non sono molto diffuse e sono più care delle videocassette VHS normali.

Ricevitore satellitare con decoder digitale integrato - Il ricevitore deve essere collegato ai cavi provenienti da una antenna parabolica posta sul tetto dell'edificio. Un impianto di questo genere ha un costo che si aggira attorno al milione e mezzo di lire, ma nel 1998 RAI e Ministero della pubblica istruzione hanno avviato una iniziativa per la fornitura gratuita alle scuole di tale materiale. Il ricevitore con decoder digitale è ormai, per gli scopi di un'aula didattica, nettamente preferibile a quello analogico, permettendo la ricezione gratuita di tutti i canali satellitari RAI, fra i quali quelli dedicati proprio al mondo della scuola e all'educazione permanente. La registrazione di tali canali permette di dotarsi in maniera rapida ed economica di una fornita videoteca scolastica.

Amplificazione audio-video - L'aula potrebbe essere dotata di una amplificazione audio stereofonica e di casse di media qualità; comunque, a meno di non voler utilizzare l'aula anche con scopi avanzati di studio ed elaborazione musicale, non servirà un apparato particolarmente 'spinto'. Può essere opportuno ormai prevedere, tuttavia, che l'apparato di amplificazione abbia gli ingressi digitali necessari al collegamento di un lettore DVD. È opportuno che della sezione audio dell'aula facciano parte un sintonizzatore FM (eventualmente integrato all'amplificatore), un registratore/riproduttore a doppia piastra per audiocassette e un lettore di CD.

Un proiettore di diapositive può essere utile per storia dell'arte, anche se la vasta disponibilità di immagini su CD-ROM e in rete renderà probabilmente col tempo via via meno indispensabile tale strumento; uno scanner dotato del dispositivo per la scansione di diapositive, collegato al computer la cui uscita video arriva al videoproiettore, potrebbe farne le veci, anche se in maniera certo assai più macchinosa. Anche la lavagna luminosa, ancor oggi preziosa, potrà diventare col tempo meno indispensabile, dato che immagini e slide possono essere proiettate direttamente dal computer; lucidi realizzati a mano possono essere acquisiti dal computer attraverso lo scanner e quindi proiettati, anche se, come già nel caso delle diapositive, la procedura è più macchinosa.. Assai utili potrebbero essere invece alcune attrezzature portatili, in grado di permettere ai ragazzi attività di raccolta dati "sul campo": un registratore a cassette o MD (MiniDisk) portatile, una videocamera digitale, un computer portatile. La videocamera potrà inoltre essere utilizzata per videoconferenze, via rete locale o via Internet; dato che la qualità dell'immagine attualmente possibile in videoconferenza è piuttosto bassa, per quest'ultimo scopo - ma non per l'acquisizione di immagini di buona qualità - può bastare anche una piccola videocamera economica, la cosiddetta "webcam".

Postazioni multimediali di classe

La postazione multimediale di classe ha uno scopo fondamentalmente diverso da quello del laboratorio multimediale. L'obiettivo in questo caso non è quello di fornire a ogni singolo studente tutti gli strumenti necessari a un lavoro individuale che utilizzi in modo autonomo le tecnologie multimediali avanzate, né di offrire all'insegnante un insieme di attrezzature specifiche per la guida e il monitoraggio di tali attività. L'obiettivo è piuttosto quello da un lato di fornire all'insegnante strumenti di supporto, ampliamento e integrazione alla lezione frontale, dall'altro di fornire alla classe nel suo complesso strumenti condivisi che consentano di migliorare la qualità delle attività didattiche e le tipologie di informazione utilizzabili.

Per le postazioni multimediali delle singole classi è possibile adottare due strategie diverse: quella di acquistare un computer portatile e un videoproiettore ogni, per esempio, cinque classi e trasportare tale attrezzatura nell'aula quando se ne ha bisogno; oppure quella di dotare ogni singola classe di una postazione multimediale fissa. La prima è meno costosa, ma ovviamente più complessa dal punto di vista dell'organizzazione e della gestione. La seconda risulta estremamente funzionale quando tutte le postazioni di classe sono collegate in rete e tramite il server d'istituto a Internet. In quest'ultimo caso l'insegnante potrà non solo utilizzare programmi di presentazione video da lui preparati a supporto e integrazione della sua lezione, ma anche accedere alle informazioni immagazzinate nel server d'istituto e in tutti i siti della rete mondiale. Tale attrezzatura, ovviamente, potrà essere usata anche dagli studenti per fare delle ricerche o illustrare i loro lavori all'intera classe.

Oltre al computer la postazione multimediale dovrà comprendere anche un videoproiettore o un televisore di dimensioni sufficienti a renderlo utilizzabile dall'intera classe, e un videoregistratore. Naturalmente è possibile integrare questa configurazione di base con strumenti aggiuntivi, come una "webcam" per lo svolgimento di videoconferenze con altre classi, anche di istituti diversi. Alla stazione multimediale fissa di classe potranno essere collegati, inoltre, le singole apparecchiature in dotazione comune alle varie classi o presenti nel laboratorio multimediale: lettore di DVD, stampanti, videocamera, accesso Internet, ecc.

Postazioni specifiche usi particolari

Molte scuole si sono attrezzate, come del resto prevede il progetto 1A del Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche del Ministero della Pubblica Istruzione, di una o due postazioni multimediali per gli insegnanti.

Tali postazioni, disposte in un locale apposito, hanno lo scopo di permettere agli insegnanti di esercitarsi e di familiarizzarsi con le nuove tecnologie; possono inoltre servire agli insegnanti per svolgere ricerche in rete e per preparare le loro lezioni multimediali. Un paio di computer di media potenza collegati in rete con una stampante, uno scanner, un collegamento Internet e un masterizzatore sono più che sufficienti per tali scopi.

Alcune scuole riservano agli studenti un'aula attrezzata con computer, videoregistratore, TV, impianto HiFi per dare loro la possibilità di svolgere autonomamente varie attività extra-scolastiche, come la creazione del giornalino d'istituto o del loro sito web, la visione di film e documentari, l'ascolto della musica, ecc..

Altre scuole potrebbero pensare di installare il decoder digitale con un video-proiettore o una televisione a grande schermo non nell'aula informatica, ma in un'aula separata se si pensa alla ricezione dei video digitali non per una loro successiva rielaborazione ma per la semplice visione o ascolto.

Altre ancora potrebbero sentire il bisogno di concentrare alcune apparecchiature specifiche in laboratori dedicati alle singole materie: per esempio, alla storia dell'arte o alle lingue straniere. Come si vede le esigenze, e quindi le soluzioni, sono varie e tutte plausibili.

Un computer per ogni studente

Probabilmente la scuola italiana non è ancora pronta per realizzare la prospettiva "one head, one PC", verso la quale sembra indirizzarsi il mondo anglosassone, e in particolare quello statunitense. L'impegno finanziario e organizzativo necessario sarebbe considerevole, risolto negli USA anche attraverso tasse di iscrizione molto alte; inoltre, non ci si può nascondere che tale opzione comporterebbe da parte del corpo docente competenze e consuetudini didattiche ancora assai lontane da quelle che possiamo ragionevolmente presupporre nella nostre scuole.



Figura 2 - Uno studente al suo computer

Nonostante ciò riteniamo che in una prospettiva di breve o medio periodo anche il sistema educativo italiano dovrà rispondere alla sfida "one head, one PC". Per farlo, dovrà elaborare soluzioni organizzative e gestionali innovative, sulle quali potrebbe essere utile avviare fin d'ora qualche discussione e sperimentazione.

Sarebbe interessante, per esempio, valutare la prospettiva che vede il singolo studente proprietario del computer utilizzato, prevedendo o un computer desktop che resti in classe nel periodo di lezioni e venga invece portato a casa nei periodi di vacanza estiva e invernale, oppure un computer portatile che lo studente possa utilizzare sia in classe sia a casa. Se lo studente fosse proprietario del computer si otterrebbe l'evidente vantaggio di una maggiore attenzione nei confronti dell'attrezzatura utilizzata. I computer potrebbero essere acquistati, in una configurazione standard, attraverso la scuola, in modo da ridurre al minimo i costi unitari con un singolo acquisto complessivo. Il MPI potrebbe stipulare delle convenzioni con le banche per permettere acquisti rateizzati a tassi particolarmente agevolati; l'ipotesi di un finanziamento a tasso zero per l'acquisto di un computer per gli studenti che si iscrivono al primo anno delle superiori è in corso di discussione proprio in questi giorni. Lo stato potrebbe inoltre intervenire per ridurre ulteriormente il prezzo dei PC attraverso un contributo (sotto forma di sgravio fiscale per l'impresa produttrice a condizione che l'impresa pratichi un analogo sconto sul prezzo del computer); oppure facendo in modo che la spesa sostenuta dalla famiglia sia deducibile dalla dichiarazione dei redditi. Considerando i costi attuali di un computer multimediale di medie capacità e del relativo software di base (acquistato con i forti sconti previsti per le licenze educational), la spesa complessiva non dovrebbe essere molto alta.

Tenendo presente che la 'vita' tecnologica di un computer è di circa 4-5 anni, e corrispondente dunque più o meno alla durata di un ciclo di studi, la spesa complessiva per il computer e il software necessario sarebbe probabilmente inferiore a quella necessaria per l'acquisto dei libri di testo per l'intero ciclo scolastico. L'ipotesi qui delineata presenta naturalmente problemi organizzativi e gestionali, molti dei quali di non facile soluzione; mostra tuttavia, ci pare, che i costi materiali di una didattica basata su un uso consistente dell'informatica distribuita non sono necessariamente proibitivi. I problemi più seri risiedono forse altrove: nell'elaborazione e valutazione dei modelli didattici, nella preparazione dei docenti, nella capacità di integrare in maniera proficua vecchie e nuove metodologie di insegnamento. Proprio su questi temi può dunque essere opportuno soffermarci in maniera più approfondita.