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Paure e Indeterminazioni
Le ricerche sulla Clonazione e le Biotecnologie creano oggi reazioni emotive, paure e panico. Una parte di queste paure e' legata alla natura oscura di tali discipline per la maggior parte degli individui. Anche l'informatica ha creato tali paure, al punto che la sua diffusione e' passata necessariamente per un addolcimento del rapporto macchina utente. Tuttavia, un elemento distintivo di tali settori tecnologici e' il rapporto con il concetto della vita. Che la tecnologia da sempre ha influenzato (e ne e' stata a sua volta influenzata) la vita e' fuori discussione. Tale influenza tuttavia era indiretta, mediata . Nel caso delle Biotecnologie e nella Clonazione la penetrazione del mondo tecnico all'interno dell'organismo Biologico e' diretto. Non solo, ma avviene come una perturbazione molto forte. Gli effetti di tale perturbazione si producono all'interno di un meccanismo complesso (regolazione biologica della vita di un organismo e di un ecosistema) nelle cui leggi l’aleatorietà' e l'indeterminazione, sono all'oggi, i parametri principali. E' evidente quindi che chi propone l'immagine della scienza come controllo razionale della natura, si scontra con l'immagine di una disciplina tecnologica che deve fare i conti con impossibilita' di tale controllo (sia per natura intrinseca dei fenomeni sia per limiti di potenza di calcolo). Da questo cortorcircuito non può che nascere una sensazione di panico. La politica della scienza E' evidente dunque che non si può fare a meno di parlare di politica della scienza. Per parlarne dobbiamo pero essere coscienti che anche il mondo della scienza ha vissuto dei cambiamenti enormi durante questo secolo. Siamo passati dal fordismo scientifico dei grandi centri di ricerca al post-fordismo scientifico dei laboratori in rete. Siamo passati da una forma Statuale dell'indirizzo della ricerca ad una forma neo-liberista dell'impresa scientifica. Siamo passati dal ricercatore massa al ricercatore autonomo e autoimprenditore. Anche dunque per il mondo della ricerca valgono concetti come crisi della politica, crisi della rappresentanza, asservimento delle decisioni alle logiche della borsa etc. Tuttavia qualcosa deve essere pensato. Non certo gli interventi dall'alto, ma una forma di auto-responsabilizzazione del mondo della ricerca su alcuni punti chiave.
Accesso al Sapere
La paura e' una sensazione umana che deve essere rispettata. Può essere governata conoscendo i problemi di cui si parla, per evitare di cadere in stati irragionevoli e mistici inutili. Una parte delle paure intorno alle Biotecnologie e alla Clonazione passano dunque per un percorso di formazione e divulgazione critica. Non solo. La natura proprietaria con cui la ricerca scientifica dei settori si e' sviluppata impone anche un altro ragionamento. L’accessibilità al sapere e' una misura del suo controllo. La dove il sapere viene segretamente custodito e occultato non e' data forma di partecipazione agli sviluppi del sapere stesso e delle sue applicazioni tecnologiche. Questo impone una presa di posizione netta del mondo scientifico contro il Brevetto e la logica proprietaria che invece hanno sostenuto lo sviluppo dell'imprenditoria biotecnologica negli ultimi 20 anni.
L'informatica: un modello!
Lo sviluppo del lato libertario del mondo dell’informatica rappresenta per questo ragionamento un aspetto importante. La nascita del Free Software e la dimensione pubblica orizzontale del WWW sono un patrimonio tecnico e simbolico. Credo che da qui a qualche hanno, dovremmo ragionare sull'analogo dell'open source applicato al mondo del codice genetico. Molti limiti sono ancora presenti. Tuttavia il mondo del Personal Biotech sarà il luogo più ragionevole dove si scontreranno una visione privatistica del sapere ed una pubblica, invece, attenta alle dinamiche di autonomia sociale.
Fabio Sterpone
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