Lunedi' 26 marzo 2001


E' giusto sviluppare la ricerca per la clonazione umana?
di Franco "Bifo" Berardi

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Che cos'è la clonazione?

di Sabina Morandi

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Che cos'è la clonazione?

di Sabina Morandi

Secondo il significato che si dà correntemente alla parola "clonazione", ovvero la copia di un individuo adulto ottenuta tramite i geni ricavati dalle sue cellule, la clonazione è semplicemente impossibile. Non esiste nessuna possibilità di fare una copia identica di un essere umano, e non esisterà mai, in quanto un singolo individuo di una qualsiasi specie, è il prodotto di una serie di eventi che hanno avuto luogo, in quella forma, una sola volta, e che non potrebbero mai ripetersi nello stesso modo. Non si tratta solo dell'annosa contrapposizione fra chi sostiene che siamo determinati soprattutto dai geni e chi invece pensa che il ruolo principale lo giochi l'ambiente che ci circonda. Anche inteso nel modo più "determinista e genetico" possibile, l'organismo rimane unico, e irripetibile.

Il nome scientifico della clonazione è "trasferimento nucleare", ovvero il trasferimento del nucleo di una cellula adulta in una cellula uovo. Dopo il trasferimento la cellula uovo comincia a svilupparsi in un embrione che poi, una volta raggiunto un certo stadio, viene impiantato nell'utero. Questa è in sintesi la tecnica che viene volgarmente chiamata clonazione, la stessa che Ian Wilmut utilizzò per clonare la famosa Dolly. Può sembrare un procedimento relativamente semplice in quanto ci si limita a introdurre il DNA da clonare nella cellula uovo, lasciando a madre natura tutto il lavoro. All'atto pratico però le cose si sono rivelate più complicate. Basti pensare che, dopo quattro anni di esperimenti, clonare mammiferi ha ancora un tasso di fallimenti incredibilmente alto: circa il 98 per cento dei cloni non s'impiantano, vengono abortiti o muoiono appena nati. Inoltre, fra gli animali sopravvissuti, ci sono una serie di stranezze: organi in sovrannumero, fenomeni d'invecchiamento precoce - perché la cellula adulta da cui è stato tratto il DNA era già vecchia - sistema immunitario disastrato. E, anche quando la cosiddetta clonazione ha avuto successo, ciò che si ottiene non sono affatto delle copie identiche all'originale.

In realtà la "copiatura" lascia fuori dal processo moltissime cose. In primo luogo, allo sviluppo dell'embrione partecipano dei piccoli organi chiamati mitocondri, situati nel citoplasma cellulare, una sorta di albume che circonda il nucleo. I mitocondri producono l'energia necessaria alla sopravvivenza e al buon funzionamento della cellula, e partecipano attivamente ai processi dello sviluppo dell'embrione. Inoltre, essendo esterni al nucleo, i mitocondri hanno in dotazione un loro proprio DNA, chiamato Dna mitocondriale o "materno", in quanto trasmesso per via femminile. La prima differenza che influenzerà il clone è quindi quella determinata dai mitocondri, che non vengono trapiantati mediante il trasferimento nucleare ma restano quelli dell'uovo "adottivo". In un secondo tempo entrerà in gioco l'influenza esercitata dall'utero nel quale l'embrione è stato impiantato e dall'organismo della madre adottiva, che determineranno il corso di quella particolare gestazione. Negli esperimenti condotti sulle mucche si è visto che perfino il colore e le macchie sul mantello non sono determinate dai geni ma dalla posizione che l'embrione assumerà nell'utero. Infine c'è il momento del parto, anche quello destinato a imprimere determinate caratteristiche nell'individuo. E, dopo il parto, entra in gioco l'ambiente esterno che andrà a imprimere, nel nuovo nato, un'altra serie infinita di peculiarità. Ma perfino nei rari casi in cui si condivide tutto quanto, il Dna nucleare, il Dna mitocondriale, l'utero, la gestazione, il parto e poi genitori, casa, città, condizioni sociali ed economiche, come nel caso dei gemelli monozigoti, non avrai mai due copie identiche della stessa persona.

Mentre la clonazione delle singole cellule è largamente impiegata e forse, in un futuro ancora lontano, offrirà delle possibilità terapeutiche come fanno presagire le ricerche sul trapianto delle cellule staminali, la clonazione dei mammiferi è ancora una tecnica estremamente rudimentale. Ma la vera e propria clonazione degli individui, così come viene propagandata, in realtà non sarà mai possibile in quanto gli organismi sono unici e la freccia del tempo va in una sola direzione.