Rubrica
2023: Commercio in Rete
di Antonio Caronia
|
Secondo i dati comunicati dalla Commissione Centrale della Wfta, la Zona di
Libero Scambio che riunisce i principali paesi informatizzati, nel gennaio 2023 si è
consumato un sorpasso storico: per la prima volta il commercio di informazioni sulla Rete
ha superato il commercio di manufatti e di servizi.
Quelle che chiamiamo comunemente "informazioni" (e che più propriamente gli
economisti definiscono PA, Algoritmi Personalizzabili) totalizza ormai il 34% del totale,
mentre i servizi sono al 31% e le merci al 29% (il restante 6% riguarda transazioni non
identificabili). Che cosa significano questi dati? Che il commercio sulla Rete riguarda
sempre meno le merci standardizzate o i servizi preconfezionati, e sempre più la
produzione flessibile.
Molti oggetti di uso comune, insomma, non vengono prodotti nelle fabbriche tradizionali e
poi immessi sul mercato in attesa di trovare un compratore, ma vengono fabbricati
direttamente dal consumatore in centri di produzione polivalenti, sulla base di istruzioni
per le macchine che sono specifiche per quelloggetto, e non per altri.
Uno dei settori in cui questo metodo si sta affermando massicciamente è quello
dellabbigliamento: ormai solo il 40% dei vestiti vengono acquistati già
confezionati nei negozi, il restante 60% viene confezionato dal consumatore sulla base dei
software di taglio personalizzabili, contribuendo al panorama variegato e multicolore che
ormai si osserva per le strade di Parigi, Londra o Milano. È evidente che solo il grande
sviluppo del commercio in Rete poteva consentire una rivoluzione del genere. |
La Puntata
Il video
integrale della trasmissione visibile con
RealPlayer
Testi
Archivio
puntate
|