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Sport e televisione
di Michele Alberico
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Se si torna indietro di qualche decennio e si
pensa alle partite di calcio giocate agli albori della televisione si capisce quanto il
binomio sport-televisione, e, in particolare, calcio-televisione sia cambiato nel corso
del tempo. Allo stesso modo in cui la televisione americana ha trasformato il football
professionale da un grazioso gioco autunnale in uno degli sport più popolari
dAmerica, così la televisione italiana ha
creato il fenomeno del calcio.
Steve
Kettmann, cronista sportivo del S.Francisco Chronicles, sostiene che è il medium a
fare il gioco: "Lavvolgente presenza della televisione - scrive Kettmann - non
si limita semplicemente a innalzare il profilo del gioco a una dimensione globale ma ne fa
realmente un evento diverso. La tv di oggi porta alla vita ogni gioco, ogni scontro così
vividamente da bombardare i sensi tanto quanto un gioco della Nintendo".
Oggi tutto ciò che accade su un campo di calcio è sotto osservazione.E cresciuto il numero
delle camere che riprendono levento, ogni espressione del volto è ripresa e
rimbalzata allinfinito. Pensate al grido di vittoria di Tardelli nella finale dei
campionati del mondo del 1982. Lintegrazione del mezzo televisivo con lo sport è
arrivata a un livello tale che si discute ormai della possibilità di introdurre la
moviola come sistema di rilevamento delle irregolarità in campo e gli stessi regolamenti
del gioco a volte sono stati modificati proprio in funzione della sua fruizione
televisiva.
Cè però un rovescio della
medaglia. La televisione, la stampa, i mezzi di comunicazione in generale moltiplicano e
ingrandiscono gli eventi e i personaggi che ne sono protagonisti.
La notizia del ritiro dallo sport
di Michael Jordan ad esempio ha fatto il giro del mondo e tutti i grandi gruppi di
informazione e giornali
presenti su Internet ne hanno parlato.
Il ritiro del grande cestista americano ha avuto ripercussioni economiche negative.
In un articolo di Chris
Sheridan dellAssociated Press si legge che "le otto partite dei Chicago
Bulls (la squadra di Jordan) nella scorsa stagione hanno avuto uno share del 6,5% mentre
tutte le partite senza MJ non hanno superato il 3,8 con un calo del 71%".
Come fa notare il giornalista americano questo è accaduto perché
"Jordan è stato molto più di un giocatore, è diventato un caso mediatico, un
personaggio in grado di attrarre lattenzione anche dei non appassionati di
sport".
Il Fortune magazine nel mese di Giugno ha calcolato
che il contributo di Jordan alla National Basket Association
(NBA) è quantificabile in circa dieci miliardi di dollari.
Muoversi nellera post Jordan è qualcosa che lNBA
ha temuto e atteso e che oggi si trova ad affrontare nel peggiore dei momenti quello della
pausa di sei mesi prima del prossimo campionato. Sapendo che senza di lui molti fan,
semplicemente, non si sintonizzeranno sulle partite. |