Settimanale RAI Educational
Navigazione

La tutela del consumatore

Etichette per il cibo transgenico

La regolamentazione creata per segnalare sui prodotti alimentari la derivazione transgenica degli ingredienti non offre le dovute garanzie ai consumatori


Dal 2 settembre del 1998 le regole stabilite dall'Unione Europea impongono che i cibi a base di mais o soia transgenica siano chiaramente indicati sull'etichetta. Tuttavia la regola non vale per additivi e derivati come amido di mais o lecitina di soia. Eppure, come afferma Greenpeace, spesso questi prodotti potrebbero contenere percentuali di DNA modificato anche maggiori. Una legislazione chiara e coerente per le etichette da apporre su alimenti geneticamente modificati, in effetti, ancora non esiste. Oltre alla normativa sulla soia e sul mais c'è, dal 1997, un 'altra disposizione per la regolamentazione del settore che riguarda tutti i cibi transgenici. È possibile leggerne il contenuto nel sito di Euro.Lex. Questa legge rende obbligatoria l'etichettatura degli alimenti transgenici. Non tutti, però, ma solo quelli che rispetto ai corrispondenti alimenti naturali presentano sostanziali differenze nella composizione, nelle caratteristiche nutrizionali o nei rischi per la salute.

Il problema, dunque, resta l'applicazione di queste normative, che non è affatto semplice. Come misurare infatti la percentuale di DNA modificato, in maniera certa? Il metodo più adatto, il PCR (Polimerase Chain Reaction) viene scartato di solito dalle aziende perché troppo costoso. Tuttavia c'è qualcuno che sostiene di aver trovato un metodo più efficace ed economico. Ad esempio i ricercatori della Genetic ID, una società che fornisce una certificazione sulla presenza o meno di manipolazioni nel cibo che viene sottoposto ai suoi test.

Insomma non è facile per il consumatore che va a fare la spesa distinguere il cibo transgenico da quello tradizionale. Alcuni sostengono, ad esempio, che negli Stati Uniti la natura transgenica di certi alimenti, spesso, non è nota neanche ai venditori che riforniscono i supermercati. Negli Stati Uniti, in effetti, diversamente che in Europa, il tentativo da parte di alcuni legislatori di introdurre una etichetta specifica per i cibi transgenici è stato fortemente osteggiato. Come si legge nel sito Pure Food, dedicato alla difesa dei consumatori, l'Associazione Nazionale per le Biotecnologie si sta opponendo con tutte le sue forze.

(t.r.)

La Puntata

Testi

Archivio
puntate

home page

torna a inizio pagina