Mercoledi' 16 maggio 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Musica online parte 2

I supporti? Cos'erano mai?
(intervista a Eugenio Finardi)

In Rete tra hardware, software e gadgets

Musica e nuove tecnologie
(intervista a Laurie Anderson)

Noi teniamo duro
(intervista a Dario Salvatori)

Cd vs Mp3
(inchiesta di audio review in esclusiva per MediaMente)

 

La Posta di MediaMente
I vostri commenti sulle puntate dedicate alla musica online


Musica online parte 2

Continuiamo il discorso cominciato la scorsa settimana sulla musica online, sugli scenari del "dopo Napster", sul conflitto tra la protezione dei diritti d'autore e sul problema rappresentato dall'eccessivo blocco monopolistico che a livello distributivo controlla l'industria musicale, per cui si rischia che con un eccessivo protezionismo dei diritti d'autore si blocchi qualsiasi concorrenza a livello di mercato, rafforzando ulteriormente quella fetta dell'80% del mercato saldamente in mano a sole quattro major. 

Di questo conflitto tra il diritto dell'autore a veder tutelato il suo guadagno e quello del consumatore ad avere la musica al giusto prezzo di mercato si è parlato a Stresa in un convegno internazionale, dove Guido Rossi (ex presidente Consob), David Boies (avvocato che ha difeso Napster e prima aveva assistito il governo federale americano contro Microsoft) e Jack Balkin (costituzionalista USA) hanno proprio analizzato il pericolo che l'eccesso di tutela del diritto d'autore rischia di rafforzare l'oligopolio già forte delle major e di danneggiare la concorrenza e quindi i consumatori, che si vedrebbero offerta musica a prezzi per niente concorrenziali. 

Alla fine forse possiamo dire alcune cose: Che prima o poi le major dell'industria discografica si accorderanno con i siti come Napster, dopo aver trovato una piattaforma unica per i formati e i necessari codici di sicurezza per i pagamenti. Resteranno probabilmente gratis molte canzoni che saranno magari offerte per invogliare all'abbonamento o a scopo di lancio promozionale di un cd. Tutto questo accadrà perché Napster e "fratellini" non possono vivere eternamente con le minacce di chiusura o di risarcimenti miliardari e le case discografiche comprenderanno e accetteranno le sfide e le opportunità economiche offerte dalla Rete, dove, come in tutte i settori, ci sarà sempre una percentuale fisiologica di evasione dei diritti, pirateria informatica, chiamiamola come vogliamo. 

Dall'altro lato Internet è ormai un nuovo canale di promozione della musica, dei progetti che girano intorno ad un artista o intorno ad un'etichetta particolare, per ora forse è ancora solo un canale che genera altra promozione: nel caso di Mina abbiamo visto decine e decine di pagine di giornali con articoli e spazi di pubblicità che annunciavano l'evento che si sarebbe svolto su Internet; ma presto i webconcert e i siti dedicati potranno avere un ruolo autonomo e un indotto economico rilevante. 

Infine ci troviamo sicuramente di fronte ad una rivoluzione culturale e oggettuale, cioè che riguarda l'oggetto su cui la musica è incisa. Tende a scomparire, o perlomeno a ridursi fortemente, l'alone di feticcio che avevano ed hanno ancora i supporti su cui è incisa la musica che sarà dappertutto ma sarà forse tattilmente meno identificabile e presente. Non si esclude, alla maniera di un film di David Cronenberg, un futuro prossimo con microchip sotto pelle su cui scaricare ore e ore della propria musica preferita. Fantascienza o realtà? Chissà!