Mercoledi' 16 maggio 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Musica online parte 2

I supporti? Cos'erano mai?
(intervista a Eugenio Finardi)

In Rete tra hardware, software e gadgets

Musica e nuove tecnologie
(intervista a Laurie Anderson)

Noi teniamo duro
(intervista a Dario Salvatori)

Cd vs Mp3
(inchiesta di audio review in esclusiva per MediaMente)

 

La Posta di MediaMente
I vostri commenti sulle puntate dedicate alla musica online


Cd vs Mp3

Audio review, rivista specializzata in fonologia, ha condotto per noi un'inchiesta sulla differenza qualitativa del suono in Mp3 e quello del Cd. Questi sono i risultati

Roberto Lucchesi, direttore di Audio Review, ci spiega in cosa consiste l'inchiesta che hanno condotto per noi: "Spesso si parla dell'Mp3 come di un sistema con qualità cd. In realtà questo non è vero, perché fin da subito gli ascoltatori, gli appassionati di musica di tutto il mondo si sono resi conto che la qualità dell'Mp3 non è assolutamente paragonabile a quella del cd. L'Mp3 è adatto per l'ascolto di musica leggera, con le cuffiette tipiche di un walkman per Mp3, o con i piccoli altoparlanti di un pc. Questo perché l'Mp3 è un sistema a codifica percentuale, e quindi va a togliere degli elementi molto importanti per la qualità della riproduzione. Proprio per questo, noi di audio review, con l'aiuto del nostro laboratorio, abbiamo cercato di andare oltre le sensazioni di ascolto. Abbiamo messo a punto delle procedure di misura che trovassero delle correlazioni con le sensazioni di ascolto." Operativamente, Fabrizio Montanucci, il direttore tecnico della rivista, ci spiega come hanno testato il sistema, e le particolarità che immediatamente saltano all'occhio: "Per mettere alle corde un sistema a codifica percentuale come l'Mp3 occorre un segnale ricco di informazioni. In questo caso abbiamo un segnale multi tono costituito da 40 segnali elementari, 40 singole sinusoidi. Con un segnale di questo tipo, il sistema di compressione, il suo algoritmo, deve fare delle scelte, quindi per fare entrare il segnale nel flusso di bit compresso deve eliminare parte del segnale. In questo caso sono state tolte parte delle frequenze più alte. Ma non basta: è stato aggiunto del rumore. Nel segnale originario, tra un segnale e l'altro non c'è praticamente nulla; nel segnale compresso, invece, questo rumore compare e dipende dalla ridotta quantità di informazione che è possibile inserire nel segnale compresso. Questa alterazione è udibile." E in termini di ascolto? Che differenze si percepiscono tra lo stereo classico e un lettore Mp3? Ce lo spiega Marco Benedetti, esperto di ascolto. "Ci sono molte differenze fra il cd e gli Mp3 in termini di ascolto. Con impianti di buona qualità possiamo individuare due tipi di differenze: una è la localizzazione degli strumenti, l'altra di tipo timbrico. Come localizzazione, noi possiamo sentire che il violino è in prima fila nell'orchestra, mentre la grancassa è in fondo: noi sentiamo questa distanza con il cd, ma la perdiamo con l'Mp3. Sotto l'aspetto della timbrica, si perde un po' di impatto in gamma bassa: per esempio, con il cd noi sentiamo la pelle del tamburo, mentre con l'Mp3 sembra che la pelle sia di cartone. In gamma acuta la differenza è più sottile: diciamo che il timbro diventa un pochino più grezzo, meno raffinato". In conclusione? Sentiamo ancora il direttore Roberto Lucchesi: "Le conclusioni sono che l'audio digitale compresso, eliminando tutte quei segnali a bassissimo livello che contengono le informazioni spaziali, cioè gli echi, i riverberi dell'ambiente in cui è stata effettuata la registrazione, in pratica appiattiscono la scena sonora. Per fare un esempio con un'immagine, è come se un paesaggio reale, in tre dimensioni, lo guardassimo in foto, su un piano. Comunque, si stanno sviluppando dei nuovi sistemi, lineari, superiori come qualità al cd, sia dal punto di vista tecnico che musicale, come il super audio cd e il dvd audio".