Cd vs Mp3
Audio review, rivista specializzata in
fonologia, ha condotto per noi un'inchiesta sulla differenza
qualitativa del suono in Mp3 e quello del Cd. Questi sono i
risultati
Roberto Lucchesi, direttore di Audio Review, ci spiega in cosa
consiste l'inchiesta che hanno condotto per noi: "Spesso si
parla dell'Mp3 come di un sistema con qualità cd. In realtà questo
non è vero, perché fin da subito gli ascoltatori, gli appassionati
di musica di tutto il mondo si sono resi conto che la qualità
dell'Mp3 non è assolutamente paragonabile a quella del cd. L'Mp3 è
adatto per l'ascolto di musica leggera, con le cuffiette tipiche di
un walkman per Mp3, o con i piccoli altoparlanti di un pc. Questo
perché l'Mp3 è un sistema a codifica percentuale, e quindi va a
togliere degli elementi molto importanti per la qualità della
riproduzione. Proprio per questo, noi di audio review, con l'aiuto
del nostro laboratorio, abbiamo cercato di andare oltre le
sensazioni di ascolto. Abbiamo messo a punto delle procedure di
misura che trovassero delle correlazioni con le sensazioni di
ascolto." Operativamente, Fabrizio Montanucci, il direttore
tecnico della rivista, ci spiega come hanno testato il sistema, e le
particolarità che immediatamente saltano all'occhio: "Per
mettere alle corde un sistema a codifica percentuale come l'Mp3
occorre un segnale ricco di informazioni. In questo caso abbiamo un
segnale multi tono costituito da 40 segnali elementari, 40 singole
sinusoidi. Con un segnale di questo tipo, il sistema di
compressione, il suo algoritmo, deve fare delle scelte, quindi per
fare entrare il segnale nel flusso di bit compresso deve eliminare
parte del segnale. In questo caso sono state tolte parte delle
frequenze più alte. Ma non basta: è stato aggiunto del rumore. Nel
segnale originario, tra un segnale e l'altro non c'è praticamente
nulla; nel segnale compresso, invece, questo rumore compare e
dipende dalla ridotta quantità di informazione che è possibile
inserire nel segnale compresso. Questa alterazione è udibile."
E in termini di ascolto? Che differenze si percepiscono tra lo
stereo classico e un lettore Mp3? Ce lo spiega Marco Benedetti,
esperto di ascolto. "Ci sono molte differenze fra il cd e gli
Mp3 in termini di ascolto. Con impianti di buona qualità possiamo
individuare due tipi di differenze: una è la localizzazione degli
strumenti, l'altra di tipo timbrico. Come localizzazione, noi
possiamo sentire che il violino è in prima fila nell'orchestra,
mentre la grancassa è in fondo: noi sentiamo questa distanza con il
cd, ma la perdiamo con l'Mp3. Sotto l'aspetto della timbrica, si
perde un po' di impatto in gamma bassa: per esempio, con il cd noi
sentiamo la pelle del tamburo, mentre con l'Mp3 sembra che la pelle
sia di cartone. In gamma acuta la differenza è più sottile:
diciamo che il timbro diventa un pochino più grezzo, meno
raffinato". In conclusione? Sentiamo ancora il direttore
Roberto Lucchesi: "Le conclusioni sono che l'audio digitale
compresso, eliminando tutte quei segnali a bassissimo livello che
contengono le informazioni spaziali, cioè gli echi, i riverberi
dell'ambiente in cui è stata effettuata la registrazione, in
pratica appiattiscono la scena sonora. Per fare un esempio con
un'immagine, è come se un paesaggio reale, in tre dimensioni, lo
guardassimo in foto, su un piano. Comunque, si stanno sviluppando
dei nuovi sistemi, lineari, superiori come qualità al cd, sia dal
punto di vista tecnico che musicale, come il super audio cd e il dvd
audio".
|