Mercoledi' 4 aprile 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

La chiesa nella Rete

Le opportunità di Internet

San Paolo userebbe il Web

Gettate le vostre Reti

Il web sia con voi

Il Web, come terreno di elezione della critica


La chiesa nella Rete

Internet o infernet?

Quello dei rapporti tra mondo cattolico e la Rete è un argomento assai dibattuto e controverso: Internet entra nei meccanismi di gestione di un sistema che già da molto tempo prima di Internet aveva costruito una sua struttura reticolare alla quale la Rete si e' facilmente sovrapposta. Ma la Chiesa dei popoli, la Chiesa fatta dai tanti cattolici che lavorano nel silenzio e fuori dall'ufficialità, utilizza anch'essa e in maniera estremamente efficace Internet. Per fare un esempio citiamo l'agenzia di stampa Misna (Missionary news agency) che basa la sua raccolta di notizie sull'esteso network dei missionari comboniani. E spesso Misna riesce ad essere estremamente più aggiornata delle più grandi agenzie di stampa mondiali. Citiamo poi anche siti come Paxchristi, che offrono liste di discussione, testi di riflessione e che sono il centro di coordinamento di tantissime iniziative "di base", sia di spiritualità che di azione sociale. Poi esistono anche le riserve, quando non si trattava di vere e proprie condanne, espresse da alcuni alti esponenti della gerarchia cattolica: "Il pericolo di Internet", "un universo senza valori" oppure "Attenti a Internet", fino al recente ammonimento dell'arcivescovo di Bologna, cardinale Giacomo Biffi, che lo scorso dicembre aveva parlato delle "nuove piccole strade di salvezza" proposte dalla società moderna. Strade che comprendevano "un'arte informatica sempre più sofisticata" in cui ormai in molti "si spendono totalmente e si perdono, e così in tempo reale riescono a sapere tutto, tranne ciò che davvero vale per dare senso all'esistere". Ma forse possiamo dire che le cose stanno cambiando: è infatti lo stesso Pontefice, in un recente incontro con i giornalisti sul ruolo dell'informazione online, a dire: "consideriamo positiva la capacità di Internet di trasmettere informazioni e insegnamenti di carattere religioso oltre le barriere e le frontiere. Nella nostra epoca è necessario un utilizzo attivo e creativo dei mezzi di comunicazione sociale da parte della Chiesa". L'ostracismo non poteva durare a lungo, le riserve della Chiesa verso la più importante delle nuove tecnologie, quella Rete tante volte guardata con sospetto sembrano finite. La chiesa Cattolica per secoli all'avanguardia nell'utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione, dalla parola alla pittura, dal cinema alla televisione, ha accolto Internet come strumento di diffusione del proprio credo. Così se da noi, popolo di telefonini, fa ancora notizia il parroco che legge gli SMS di auguri durante la messa di Natale, nelle Filippine è proprio la Chiesa il maggior provider internet del paese, a prezzi stracciati rispetto ai concorrenti, naturalmente. Si moltiplicano da mesi i siti cattolici, ufficiali e non, ma a far notizia è sempre la parola del Papa che il 24 gennaio scorso, presentando la 35ma giornata della Comunicazione Sociale che si terrà il 14 Maggio, ha indicato "la capacità positiva di Internet di trasmettere informazioni e insegnamenti di carattere religioso oltre le frontiere e le barriere".

Ex modem

Come ha dichiarato Padre Navarro Valls, portavoce del vaticano, "il Papa si è fatto spiegare la base tecnica del sistema. Naturalmente ho fatto una sintesi molto elementare, quella stessa che avevano fatto a me due anni fa. Lui ha capito subito sia la dimensione tecnica sia, soprattutto, la dimensione "culturale" del mezzo. Allora ha detto: "Perché la Santa Sede non è ancora lì?" "Santo Padre, perché si aspetta che venga deciso", "E chi deve decidere questo?", "Lei", "Si faccia!". Due mesi dopo, esattamente, c'era già il primo sito sperimentale sulla rete.

Quello che ho detto vuol dire che Internet non presenta alcuna incompatibilità per la trasmissione dei valori, in particolare di quei valori di significato capace di arricchire la persona individuale o il gruppo sociale. Ricordo quando un anno fa abbiamo cominciato nella Santa Sede a preparare o a pensare di preparare un sito, una presenza istituzionale della Santa Sede in Internet, una delle prime domande che ci hanno posto è stata: "Ma non pensate che con la banalità enorme che c'è in Internet, partecipare la Santa Sede a questo progetto, a questo sistema di comunicazione, inevitabilmente comporterà una banalizzazione dei contenuti della Santa Sede, quelli che siano?". La risposta da questo punto di vista è: "no", poiché, come accennavo prima, non è che con questo cambiamento nei contenuti culturali di Internet si sia banalizzato tutto Internet."
E ora tutti parlano di e-vangelizzazione!

Conclusioni
Dopo i primi tentennamenti, giustificati dalla natura estremamente incerta dell'ambiente di Internet, dal suo essere da un lato estremamente duttile per raggiungere chiunque abbia un pc ma anche dal suo alto grado di anarchia, la Chiesa si sta muovendo, si sta guardando ancora intorno ma crediamo che in breve tempo recupererà il terreno ceduto soprattutto nei confronti delle altre confessioni, e ancor di più verso le tante nuove sette che in Internet sembrano pullulare: perché anche la Chiesa sa che le nuove eresie si combatteranno anche in rete. Un'altra considerazione da fare è che i cattolici nel mondo sono circa un miliardo, il computer è sempre più il mezzo con il quale si comunica e allora era impensabile starne fuori, ma sappiamo anche che oramai almeno la metà dei cattolici abita in realtà povere dove è difficile creare democrazia ed educazione. Cosa farà la Chiesa? Opterà per l'alfabetizzazione anche digitale o si limiterà a controllare i propri fedeli occidentali e ricchi irretiti dai tanti messaggi che provengono dal web? Difficile dirlo ora, staremo a vedere.