Mercoledi' 21 marzo 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Comunita' virtuali
- Entro in comunita'
-
Chattiamo alla tv
- Very Well
- Chat ti amo
- Comunità d'amore, comunità di guerra

The Well, la prima grande comunità virtuale

John Barlow: l'anarchico del web

Le altre comunità

A come Atlantide


Le altre comunità

Howard Rheingold, uno dei più noti studiosi al mondo dei fenomeni comunitari nati su Internet, sosteneva che l'osservazione di questo tipo di fenomeni ci da costantemente il polso dello stato di salute della rete. Un tempo la rete era una sola grande comunità, la comunità degli accademici e degli studiosi che sapevano usarla e che giorno per giorno contribuivano a crearla. Il confluire di Interessi commerciali sul suo sviluppo ha enormemente allargato le sue frontiere allo stesso tempo frazionando a dismisura quella compattezza iniziale.

di Michele Alberico

Definire cosa sia esattamente una comunità online non è semplice. Piuttosto che scegliere una definizione rigorosa sarà piuttosto il caso di aprire un orizzonte di senso sulla parola osservando come al suo interno riescano a convivere anche esperienze molto diverse. Vediamo alcuni casi.

www.cern.org Sul principio della comunità di interessi la rete ha avuto un grandissimo impulso produttivo: appassionati di ogni campo dello scibile hanno trovato su web uno spazio adattissimo al reperimento e alla condivisione delle informazioni raccolte. Del resto la storia ci dice che il web è nato al CERN di Ginevra proprio per questo. Comunque il fatto di sapere che su qualche sito qualcuno costantemente si occupava di pubblicare ed aggiornare informazioni di un certo tipo già di per sé costituiva il senso di una costruzione comunitaria o forse di una fede comunitaria. E così, si potrebbe dire, il primo mattone comunitario della rete è stato il fenomeno delle homepage.

www.webring.org
Quando il sistema si è affinato e la rete ha iniziato a diventare complessa e le società hanno cominciato ad investire capitali sono nati i webring. Un webring è una sorta di alleanza tra siti non commerciali e non istituzionali di argomento affine. Il suo scopo è quello di permettere ai gestori dei vari siti di condividere le informazioni raccolte, di restare in contatto e di pubblicizzare congiuntamente ciascuno le pagine dell'altro.

www.mailgate.org
L'altro grande spazio comunitario della rete viaggia per posta elettronica. È il mondo delle mailinglist ma soprattutto dei newsgroup, i gruppi di discussione planetari. Intorno a determinati temi o su certe aree di interesse si aggregano persone dalle più diverse parti del mondo, tanto che alcuni studiosi parlano dei gruppi di discussione come della versione moderna di una grande agorà priva di confini nazionali.

www.msn.it
www.egroups.com
Quando il mondo imprenditoriale ha capito l'importanza che, in termini di fidelizzazione e coinvolgimento del navigatore, rivestivano le comunità, sono nati i primi "portali comunitari". Un portale comunitario è una struttura online che fornisce agli utenti tutti gli strumenti necessari a costruire una nuova aggregazione. L'intero sistema è gestito con un certo automatismo e consente in pochi semplici passi di istituire degli spazi di condivisione e comunicazione attraverso web e email. Il risultato operativamente è molto buono tuttavia non sono in pochi a pensare che questo tipo di impostazione risulti quasi in una sorta di gabbia alla creatività collettiva specie se messo in relazione alla spontaneità e allo spirito pionieristico con il quale le persone si incontravano in rete in passato.

www.citinv.it
L'ultimo caso che vale la pena di citare e che rappresenta un'interessante linea di sviluppo futura è il caso delle comunità locali online, le cosiddette reti civiche. Sul sito delle città invisibili trovate il rapporto annuale sullo sviluppo della telematica civica in Italia. La parola è, al momento, un po' mal utilizzata. Qualunque amministrazione pubblica che abbia messo piede su Internet si picca di aver costruito una rete civica. In realtà nella stragrande maggioranza dei casi questo non è vero o ci si ferma ad un livello ancora molto primitivo di interazione tra cittadini e cittadini e tra cittadini ed amministrazione. Il più importante caso di sperimentazione di telematica civica è stato quello di Iperbole, la rete di Bologna.