I rifiuti secondo la legge
Le direttive Ue che regolano il trattamento dei
rifiuti speciali e l'opinione del senatore Verde Edo Ronchi, membro
della commissione Territorio, ambiente e beni ambientali
di Paola Favaro e Antonia Moro
Per consentire ai pc una fine più dignitosa e contenere, al
tempo stesso, l'impatto ecologico, in Italia si è cercato, con
scarsi risultati, di fare ricorso alla legge. Nel decreto Ronchi,
entrato in vigore all'inizio del '97, si affronta il problema del
trattamento di questa categoria di rifiuti, con precisi obblighi a
carico delle amministrazioni comunali e dei produttori. L'articolo
44, in particolare, prevede che quando si acquista un pc nuovo, il
vecchio venga riconsegnato al venditore oppure alle imprese che
gestiscono la raccolta e lo smaltimento. Il decreto contempla,
inoltre, la possibilità di fissare una cauzione pari al 10 per
cento del prezzo del prodotto, fino a un massimo di 200mila lire,
che verrebbe restituita alla consegna dell'apparecchio nei centri di
raccolta pubblici o presso un rivenditore al momento dell'acquisto
di un bene equivalente.
A tale proposito l'ex ministro dell'Ambiente Edo Ronchi
sottolinea i progressi compiuti dal governo italiano per la raccolta
differenziata dei rifiuti. "Il risultato più importante è
stato quello dell'aumento consistente della raccolta differenziata
in quasi tutto il Paese" - afferma - "Adesso siamo a circa
il 15 per cento mentre qualche anno fa costituiva meno del 6 per
cento dei rifiuti. Per quanto riguarda i rifiuti derivanti dalle
apparecchiature elettroniche, invece, siamo molto indietro rispetto
agli altri paesi europei perché non si è ancora riusciti a trovare
l'intesa tra produttori e distributori".
La sua posizione sulle normative europee nel settore è però
piuttosto critica. "In generale c'è una carenza anche nella
normativa europea" - dichiara - "infatti si sta lavorando
ad una nuova direttiva che prevederà finalmente l'obbligo da parte
dei produttori di questo tipo di apparecchiature di ritirare a loro
spese i prodotti a fine vita, di mettere sul mercato prodotti
riciclabili almeno al 90 per cento e di eliminare, per quanto
possibile, nella produzione di questi apparecchi le sostanze
pericolose che creano problemi ambientali".
La nuova direttiva Ue sui rifiuti pericolosi, la 91/689 Cee,
stabilisce infatti l'obbligatorietà della raccolta differenziata
con trattamento speciale per: condensatori (contenenti Pcb),
interruttori (mercurio), batterie, circuiti stampati, cartucce,
toner, plastica, componenti con amianto e display a cristalli
liquidi. Decreta, inoltre, che stabilimenti ed imprese che
effettuano le operazioni di smaltimento debbano ottenere
un'autorizzazione anche quando tali operazioni mirano ad una qualche
forma di recupero. Riflettendo sul valore delle industrie che si
occupino di trattare il materiale da riciclare, Rochi conclude che
"una buona industria di recupero e di riutilizzo è una
industria che regge il mercato, che rende, che consente di
trasformare il rifiuto, recuperandolo, in una risorsa".
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