Mercoledi' 10 gennaio 2001
Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

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I rifiuti secondo la legge

Le direttive Ue che regolano il trattamento dei rifiuti speciali e l'opinione del senatore Verde Edo Ronchi, membro della commissione Territorio, ambiente e beni ambientali

di Paola Favaro e Antonia Moro

Per consentire ai pc una fine più dignitosa e contenere, al tempo stesso, l'impatto ecologico, in Italia si è cercato, con scarsi risultati, di fare ricorso alla legge. Nel decreto Ronchi, entrato in vigore all'inizio del '97, si affronta il problema del trattamento di questa categoria di rifiuti, con precisi obblighi a carico delle amministrazioni comunali e dei produttori. L'articolo 44, in particolare, prevede che quando si acquista un pc nuovo, il vecchio venga riconsegnato al venditore oppure alle imprese che gestiscono la raccolta e lo smaltimento. Il decreto contempla, inoltre, la possibilità di fissare una cauzione pari al 10 per cento del prezzo del prodotto, fino a un massimo di 200mila lire, che verrebbe restituita alla consegna dell'apparecchio nei centri di raccolta pubblici o presso un rivenditore al momento dell'acquisto di un bene equivalente.

A tale proposito l'ex ministro dell'Ambiente Edo Ronchi sottolinea i progressi compiuti dal governo italiano per la raccolta differenziata dei rifiuti. "Il risultato più importante è stato quello dell'aumento consistente della raccolta differenziata in quasi tutto il Paese" - afferma - "Adesso siamo a circa il 15 per cento mentre qualche anno fa costituiva meno del 6 per cento dei rifiuti. Per quanto riguarda i rifiuti derivanti dalle apparecchiature elettroniche, invece, siamo molto indietro rispetto agli altri paesi europei perché non si è ancora riusciti a trovare l'intesa tra produttori e distributori".

La sua posizione sulle normative europee nel settore è però piuttosto critica. "In generale c'è una carenza anche nella normativa europea" - dichiara - "infatti si sta lavorando ad una nuova direttiva che prevederà finalmente l'obbligo da parte dei produttori di questo tipo di apparecchiature di ritirare a loro spese i prodotti a fine vita, di mettere sul mercato prodotti riciclabili almeno al 90 per cento e di eliminare, per quanto possibile, nella produzione di questi apparecchi le sostanze pericolose che creano problemi ambientali".

La nuova direttiva Ue sui rifiuti pericolosi, la 91/689 Cee, stabilisce infatti l'obbligatorietà della raccolta differenziata con trattamento speciale per: condensatori (contenenti Pcb), interruttori (mercurio), batterie, circuiti stampati, cartucce, toner, plastica, componenti con amianto e display a cristalli liquidi. Decreta, inoltre, che stabilimenti ed imprese che effettuano le operazioni di smaltimento debbano ottenere un'autorizzazione anche quando tali operazioni mirano ad una qualche forma di recupero. Riflettendo sul valore delle industrie che si occupino di trattare il materiale da riciclare, Rochi conclude che "una buona industria di recupero e di riutilizzo è una industria che regge il mercato, che rende, che consente di trasformare il rifiuto, recuperandolo, in una risorsa".