Mercoledi' 10 gennaio 2001
Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Trash pc. Come ti riciclo il computer

Le mani dell'ecomafia sui rifiuti della new economy

I rifiuti secondo la legge

Chi è la più “verde” del reame?

De Lucchi: “L’ecologia è sempre un tema economico”

Benvenuti alla catena di smontaggio

Lunga vita al computer

Nuove industrie, vecchi rischi

Dove smontano i computer


Trash pc. Come ti riciclo il computer

Rifiuti tecnologici, la nuova emergenza ecologica

di Maria Grazia Giordano

Chi si chiedesse che fine fanno i computer dismessi rimarrebbe probabilmente stupito dal sapere che, solo nel 1999, ne sono stati gettati 40 milioni e si prevede che nel 2004 i rifiuti da pc ammonteranno a 100 milioni di pezzi. Inoltre, secondo i dati forniti dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (www.sinanet.anpa.it) e dall'Osservatorio nazionale sui rifiuti, nel 1999 per oltre un milione e 800mila computer immessi sul mercato a livello nazionale ne sono stati dismessi più di 500mila. Già nel 1998, i 15 Paesi dell'Unione europea avevano prodotto 6 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici. Oggi gli apparecchi usati costituiscono il 4 per cento dei rifiuti urbani e il loro volume aumenterà dal tre al cinque per cento all'anno, quasi tre volte più rapidamente dell'aumento medio dei rifiuti urbani. Numeri davvero impressionanti, dunque, se si riflette sul fatto che solo da qualche tempo è stato posto il problema dello smaltimento dei rifiuti elettronici.

Ancora oggi il 90 per cento dei rifiuti tecnologici finisce in discariche dove i materiali vengono inceneriti e recuperati senza trattamento preventivo. Ciò contribuisce ad elevare la presenza tra i rifiuti di agenti inquinanti, inclusi i metalli pesanti. Vere e proprie bombe ecologiche costituite, oltre che di plastica e metalli, anche di altre componenti difficili da trattare. Il piombo, ad esempio, depositato per la maggior parte nelle batterie ma anche nei tubi catodici dei pc, provoca all'uomo danni al sistema nervoso. Il cadmio, presente nei semiconduttori e nei tubi elettronici di vecchio tipo, può provocare danni irreversibili ai reni e al sistema osseo. Il mercurio, un altro agente velenoso presente negli interruttori, è capace di creare danni al cervello, specie al controllo visivo, al coordinamento e al bilanciamento.

In America sussiste da tempo il problema del rischio per la salute dell'uomo e dell'ambiente, minacciati da inadeguati sistemi di smaltimento dei rifiuti. È ormai celebre il caso legale trattato dal film di Soderberg "Erin Brokovich". In breve tempo gli abitanti di una cittadina della provincia americana vengono colpiti da danni provocati dalla dispersione di cromo esavalente ad opera di un'azienda idroelettrica. Ma con lo sviluppo dell'industria informatica, il nuovo allarme ecologico proviene dai rifiuti tecnologici. L'ormai famigerato stabilimento di East Fishkill, nello stato di New York, è stato citato dai giudici per casi di cancro dei dipendenti e di malformazioni nei figli delle operaie. Secondo i rapporti medici della rivista New Scientist (www.newscientist.com) le donne che concorrono alla costruzione di microchip corrono tra il 40 ed il 100 per cento dei rischi di aborto. Anche l'ospedale canadese Sick Children di Toronto ha rilevato che le operaie che hanno respirato a lungo solventi chimici hanno partorito bambini malformati.

Nonostante il problema abbia enormi ricadute sociali le iniziative di riciclaggio dei materiali stentano a decollare. L'Unione Europea ha stilato importanti normative per lo smaltimento dei rifiuti e per la raccolta differenziata ma sono ancora pochi i comuni italiani che si sono adeguati alla direttive europee. I comuni all'avanguardia nel campo della raccolta differenziata sono pochi e quasi tutti concentrati al nord, in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. In alcuni di essi esistono apposite piazzole, cosiddette "di conferimento", dove chiunque può conferire, cioè portare il proprio calcolatore affinché venga smontato e si possano riutilizzare le parti riciclabili - alluminio, rame, carcasse metalliche, plastiche e vetri. A Milano, per esempio, ci sono cinque "riciclerie": piazzole ecologiche dove si portano computer e altri materiali ingombranti. Esiste, inoltre, un servizio di raccolta a domicilio che garantisce il ritiro gratuito del primo pezzo di ogni categoria di rifiuto; per il secondo pezzo e per quelli successivi si pagano circa 45 mila lire a quintale.

Le grandi aziende italiane, sensibilizzate al problema, si stanno organizzando con il sistema del noleggio delle apparecchiature informatiche. Emblematico è il caso dei 30 mila personal computer del gruppo Fiat, tutti in affitto. Diversa, invece, la situazione nella pubblica amministrazione dove molti dei 213mila computer dislocati fra amministrazione centrale ed enti pubblici (i dati si riferiscono al '98) andranno presto sostituiti; al momento le macchine dismesse ed inventariate sono stivate in un deposito vicino Roma. La soluzione del noleggio, caldeggiata dagli ambientalisti, viene sperimentata in alcuni paesi anche per le apparecchiature domestiche. In Svezia, ad esempio, molte famiglie usano lavatrici in affitto che pagano in base ai lavaggi. In futuro, probabilmente, si seguirà lo stesso metodo anche per i computer.