Lunga vita al computer
Intervista a Ermete Realacci, presidente di Legambiente,
che illustra la campagna per il riutilizzo dei pc
di Cristina Cilli
Cosa significa recuperare i pc inutilizzati dalle aziende?
Significa che anziché buttare i pc - in Italia se ne buttano circa
un milione e 200mila all'anno - questi computer vengono
riutilizzati, resi assolutamente validi dal punto di vista del
funzionamento e ceduti a scuole e associazioni a un prezzo molto
più basso.
Cosa si intende per computer riciclati e garantiti?
È un
riutilizzo più che un riciclo. Non si tratta del recupero dei
materiali, che pure bisogna fare, ma di prendere computer
apparentemente inutilizzabili, renderli funzionanti e, quindi,
prolungarne la vita. I computer di Eco@pc sono garantiti, funzionano
ma costano molto meno.
Come fate a convincere l'utente che acquisteranno un computer
potente e veloce come gli ultimi modelli in vendita?
Perché noi
partiamo da soggetti, come le imprese, per esempio le società di
telecomunicazioni che ogni anno buttano via decine di migliaia di
computer, che hanno un fortissimo avanzamento tecnologico. Quindi
noi adoperiamo computer dell'ultima generazione. Non prendiamo i
vecchi computer di casa ma computer molto avanzati che vengono
passati a utenti che li trovano assolutamente soddisfacenti per i
propri scopi. Ovviamente rimane aperto il problema che i computer,
alla fine della loro vita, quando non saranno più utilizzabili,
vengano smaltiti correttamente. Il problema è stato segnalato dal
decreto Ronchi sullo smaltimento dei rifiuti: alla fine del ciclo i
computer devono tornare alla casa madre, come tutti gli
elettrodomestici, perché in questa maniera si responsabilizzano
tutti sulla fine del ciclo dei prodotti e si incentivano sistemi di
progettazione che massimizzino il recupero dei materiale. Se una
casa produttrice sa che alla fine del ciclo il computer torna
all'azienda, sicuramente userà plastiche, leghe di metallo,
materiali tali da poterne recuperare il più possibile.
Legambiente
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