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Internet secondo la Chiesa

Wanda Marra

Nei documenti "Etica in Internet" e "La chiesa e Internet" il Vaticano indica il bene e il male della Rete

I nuovi mezzi di comunicazione sociale sono strumenti potenti di educazione e di arricchimento culturale, di commercio e partecipazione politica, di dialogo e comprensione interculturali; inoltre, possono servire la causa della religione. Tuttavia vi è un'altra faccia della medaglia: questi strumenti possono essere utilizzati per sfruttare, manipolare, dominare e corrompere.

Nel tentativo di indicare la strada da seguire per un uso "buono" della Rete, il Vaticano lo scorso 28 febbraio, ha emesso due documenti, elaborati dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e firmati dal Presidente John P. Foley e dal Segretario Pierfranco Pastore,
"Etica in Internet" e "La chiesa e Internet" .

Un'analisi approfondita e lucida della natura e delle caratteristiche della Rete è premessa e presupposto di una serie di indicazioni di massima, volte ad indicare come utilizzare, regolamentare, sviluppare questo strumento in un'ottica di fede e di evangelizzazione.

Che Internet sia uno strumento eccezionale è ormai assodato. Anche il Vaticano, nel documento "Etica in Internet", lo ribadisce, sottolineandone alcuni punti di forza: l'istantaneità e l'immediatezza, la presenza in tutto il mondo, il decentramento, l'interattività, la possibile espansione indefinita dei contenuti, la flessibilità, l'adattabilità; e, ancora, l'egualitarismo che permette potenzialmente a chiunque di essere attivamente presente nel ciberspazio, di trasmettere al mondo il proprio messaggio e di richiedere ascolto. Proprio la grande adattabilità della Rete, comunque, può dar luogo a due opposte fruizioni: si presta sia a una partecipazione attiva, che a un assorbimento passivo; può essere utilizzata per rompere l'isolamento degli individui e dei gruppi oppure per intensificarlo.

In questo documento, vengono affrontate tutte le grandi problematiche aperte dal nostro tempo: prima tra tutte, la globalizzazione, guidata e promossa dalla tecnologia.
La globalizzazione, afferma la Chiesa, può promuovere lo sviluppo; ma finora mentre alcuni individui, imprese commerciali e Paesi hanno visto aumentare enormemente il loro benessere, altri sono rimasti indietro. In particolare un'attenzione seria e urgente deve essere dedicata all'eliminazione del digital divide fra i "ricchi e i poveri di informazioni": è necessario individuare dei modi per rendere Internet accessibile ai gruppi meno avvantaggiati, sia direttamente, sia collegandolo a mezzi di comunicazione tradizionali a più basso costo; il ciberspazio, infatti, dovrebbe essere una fonte di informazioni e servizi accessibili a tutti gratuitamente e in una vasta gamma di lingue. Per far questo, il Vaticano individua anche alcuni interlocutori privilegiati: le Nazioni Unite, prima di tutto, le agenzie internazionali e le organizzazioni non governative, il prossimo "Summit mondiale della società informatica". E non trascura il ruolo dei singoli: genitori e insegnanti, i ragazzi, soprattutto, e chiunque usi Internet.

Ma la Rete è fonte anche di molti pericoli: soprattutto, si legge in "Etica e Internet", "la nuova tecnologia informatica e Internet trasmettono e contribuiscono a inculcare un insieme di valori culturali, e modi di pensare sui rapporti sociali, sulla famiglia, sulla religione, sulla condizione umana, il cui fascino e la cui novità possono sfidare e schiacciare le culture tradizionali".

Vengono poi sottolineate anche un certo numero di questioni etiche circa la riservatezza, la sicurezza e la confidenzialità dei dati, il diritto d'autore e la proprietà intellettuale, la pornografia, i siti che incitano all'odio, la diffusione di pettegolezzi e di diffamazioni mascherati da notizie e molto altro.

Complesso e fonte di ulteriori preoccupazioni è anche il problema della libertà di espressione su Internet, che viene sostenuta con vigore in questo documento, così come vengono deplorati i tentativi da parte delle autorità pubbliche di bloccare l'accesso all'informazione, di manipolare l'opinione pubblica a scopo di propaganda e di disinformazione, di impedire la legittima libertà di espressione e di pensiero. A questo riguardo vengono indicati i regimi autoritari come i peggiori trasgressori, ma l'esistenza del problema viene riscontrata anche nelle democrazie liberali.

Se nel documento "Etica e Internet" vengono disegnate le linee generali in base alle quali confrontarsi con Internet, in " La chiesa e Internet", il Vaticano affronta il ruolo di questo strumento all'interno della stessa organizzazione ecclesiastica: Internet è utile e importante per molte attività e numerosi programmi ecclesiali quali l'evangelizzazione, la tradizionale opera missionaria, la catechesi e altri tipi di educazione, può essere utilizzato per dare notizie e informazioni, serve in alcune forme di direzione spirituale e pastorale. Infatti, sebbene la realtà virtuale del ciberspazio non possa sostituire una comunità interpersonale autentica, la realtà dei Sacramenti e della Liturgia o l'annuncio diretto e immediato del Vangelo, può, però, completarli, spingere le persone a vivere più pienamente la fede e arricchire la vita religiosa dei fruitori.