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Scienza, economia e potere nell'era di Internet

Eleonora Giordani

Lo scienziato al servizio dell'industria ha firmato un patto col diavolo? Nel volume "Scienza Spa" filosofi e fisici riuniti nel laboratorio La.s.e.r. portano alla luce il conflitto tra le esigenze produttive dell'economia post-fordista e la rivendicazione di una scienza non separata, non segreta, non privatizzata, all'insegna del free-software

Invertire la rotta: liberare scienza e tecnologia dai vincoli del profitto e metterle al servizio di chi vuole una società diversa da quella attuale. Questa la via che dovrebbero seguire oggi i ricercatori, indicata nel libro "Scienza Spa" dagli esponenti di La.s.e.r., il Laboratorio di scienza, epistemologia e ricerca nato qualche anno fa da un gruppo di studenti di fisica e filosofia dell'università di Roma, che affronta i temi legati al rapporto tra formazione, ricerca e mercato. Un rapporto che è profondamente cambiato dal dopoguerra ad oggi, andando verso la privatizzazione del sapere perché influenzato dalle dinamiche commerciali.

Sottrarre i saperi dal monopolio delle industrie multinazionali è per gli autori l'unico modo per tracciare una nuova progettualità scientifica, i cui obiettivi prioritari saranno l'accessibilità terapeutica, l'accessibilità all'informazione, la redistribuzione della ricchezza tecnologica ed il suo uso democratico, la tutela dell'ambiente, la difesa della biodiversità. Ed è proprio dal mondo dei computer che potrebbe arrivare la riscossa. Nonostante la nascita di giganti come Microsoft, lo spirito libertario che ha animato le origini dell'informatica ha continuato a produrre innovazioni tecnologiche, basate sul principio del free-software, programmi informatici di pubblico dominio, aperti, modificabili e scambiabili liberamente.

Programmi come il sistema operativo Linux sono protetti dalla Gpl, la General Public Licence, una sorta di anti-copyright (per l'esattezza è stata definita con gustoso gioco di parole copyleft) che impedisce la brevettabilità a terzi e impegna l'utente a mantenere accessibile a tutti il codice sorgente. Sull'esempio di Linux la comunità scientifica si è servita di parecchi programmi free per le simulazioni di dinamica molecolare, di grafica molecolare e di chimica quantistica, permettendo la circolazione dei risultati delle ricerche.

Internet è anche alla base della riflessione di La.s.e.r., il cui sito è stato pensato come un "esperimento permanente per sfruttare le pontenzialità relazionali della Rete". Tutto il lavoro di inchiesta che ha portato alla realizzazione del libro infatti è stata svolta online. Anche perché, finita l'Università, i membri del gruppo hanno dovuto fare i conti con il "percorso del combattente" dei neolaureati: tra concorsi per il dottorato e borse di studio all'estero, l'alternativa alla diaspora è comunicare via web. "Dopo tante discussioni circa la natura 'innovativa' della rete, dopo tante parole spese sulla rivoluzione di Internet, ci scontriamo con il dato reale - viene spiegato nell'introduzione- Non tutti hanno un buon rapporto con il computer e alcuni vorrebbero sfasciare i tasti ogni volta che digitano". Nasce anche uno "scontro di culture" tra fisici che lavorano in Linux e Unix e filosofi che scrivono in Word.

Attraverso lo strumento dell'indagine diretta, emerge una figura di ricercatore sempre più ibrida, free-lance della conoscenza, manager, imprenditore, precario e flessibile, una condizione comune a tante altre figure del lavoro contemporaneo. Ma in gioco ci sono temi delicati, come la riproduzione della specie umana. Come ci si può recuperare la dimensione sociale delle scelte tecnologiche, come si possono controllare le ricadute del "progresso" sulla collettività?

Piano piano intorno al sito di La.s.e.r. nasce un luogo virtuale che diventa un osservatorio sull'innovazione scientifica e tecnologica e alla fine arriva questo libro. Un libro NoAuthor, in linea con la filosofia del software libero: un prodotto dell'intelligenza collettiva dei suoi ideatori e di cui i lettori si possono appropriare completamente, essendone autorizzata la riproduzione totale o parziale per fini non commerciali.


La.s.e.r., Scienza Spa. Scienziati, tecnici e conflitti, DeriveApprodi, Febbraio 2002