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"Ogni istituto in Italia dovrà avere almeno 25 accessi ad Internet"

Rino Genovesi

Intervista a Mario Fierli direttore generale del Ministero dell'Istruzione sul recupero nel campo delle tecnologie didattiche delle scuole italiane

Deus ex machina di ogni decisione ministeriale nel campo delle tecnologie didattiche è sicuramente Mario Fierli, direttore generale del Servizio Automazione informatica e Innovazione tecnologica del Ministero dell'Istruzione. Pochi in Italia possono conoscere la realtà della didattica multimediale nelle scuole italiane come lui.

Dottor Fierli, c'è la sensazione di uno sforzo grande, complessivo, che riguarda sia gli operatori che il Ministero che gli investitori, nel campo delle tecnologie multimediali. Ma il confronto tra la realtà italiana e quella continentale è ancora disarmante. Italia cenerentola europea in questo campo?

Assolutamente no. In Italia il rapporto tra pc e studenti varia da 1/10 per gli istituti tecnici, a 1/25 per le scuole medie ed i licei, a 1/50 per le scuole elementari. Numeri che ci mettono poco al di sotto della media europea . Ancora più confortante il giudizio se, invece di considerare il numero delle macchine, consideriamo l'approccio formativo. Negli anni dal 1997 al 2000 circa il 50% degli insegnanti si è formato attraverso programmi di sviluppo.

Una corsa alla pari con un progresso che incalza, dunque. Ma come si fa a tener testa ad un'innovazione che galoppa così veloce?

Grazie alla formazione. Che deve essere capillare, massiccia. A settembre partirà un nuovo programma di formazione che coinvolgerà circa 200.000 docenti. Questa attenzione così evidente per il settore non potrà non portare ad un conseguente sviluppo delle infrastrutture: le reti nelle scuole. Per mezzo dei cablaggi, ogni istituto avrà un minimo di 20-25 punti rete, ovvero di accessi ad internet.

A suo avviso, quali sono i maggiori problemi ancora insoluti?

Al momento ancora non si è colta nelle scuole italiane la vera portata della rivoluzione culturale della didattica multimediale. L'utilizzo del computer è pressoché limitato alla realizzazione di singoli progetti, come la creazione di pagine web o ipertesti. Ma ben venga anche questo approccio! Infatti, grazie a questo, oggi l'Italia è uno dei paesi più attivi e vitali in Europa, come è dimostrato dall'altissimo numero di partecipanti ai progetti comunitari. Abbiamo ancora molta strada da recuperare, invece, nell'utilizzo della tecnologia come sostituzione del libro di testo.