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Rino Genovesi

Confronto-scontro tra IBM ed Apple sulle reti per le scuole

Presentata in anteprima al TED 2002 la soluzione IBM ThinkPad Mobile Wireless Classroom, nome interminabile che indica una utilissima rete scolastica senza fili: con l'utilizzo di computer portatili è possibile la realizzazione di vere e proprie "classi virtuali" per l'apprendimento in qualunque momento e in qualunque luogo.
È, invece, la Mobile Classroom la rivoluzione del concetto del laboratorio multimediale secondo la APPLE, leader nel settore Education negli Stati Uniti per la fornitura di computer portatili alle scuole ed ora intenzionata a primeggiare anche nel Vecchio continente. Il computer al servizio dello studio, oltre i confini del laboratorio scolastico: la Mobile Classroom ha la forma di un carrello portatile, comodo e maneggevole, contenente tutti gli iBook del proprio laboratorio. D'ora in poi gli studenti potranno connettersi in aula, nel laboratorio informatico o in qualsiasi punto della scuola a loro piacimento. Gli insegnanti avranno, infatti, la possibilità di trasformare ogni angolo della scuola in un centro di apprendimento. E poiché i piccoli e leggeri iBook sono alloggiati nel carrello portatile, possono essere condivisi da più insegnanti ed allievi in più classi per un utilizzo senza limiti.
Una filosofia di fondo accomuna entrambi: se Maometto non va alla montagna. Il "laboratorio di informatica mobile" proposto dall'IBM raggiunge gli alunni in aula o in qualsiasi luogo dell'edificio scolastico ove si svolgano lezioni o manifestazioni. Basta una amministrazione di rete minima (nessun cavo da spostare, è la rete che viene portata all'utente) e l'usabilità è assicurata in qualunque condizione logistica. Dal fronte opposto la Mobile classroom della APPLE permette agli insegnati di organizzare i propri gruppi di lavoro senza doversi più preoccupare di andare a recuperare le attrezzature necessarie e agli studenti di accedere ad internet e al suo sapere senza che la scuola si doti di cablature costose. Il fatto che il carrello può essere utilizzato da più classi, oltre a tradursi per la scuola in un abbattimento notevole di costi, sviluppa un interessante processo di collaborazione interclasse.
Funzionalità, praticità, semplificazione nelle installazioni. Questi gli imperativi delle grandi case produttrici, che a colpi di innovazione si contendono il business della didattica multimediale.
L'utilizzo di computer portatili con la tecnologia wireless permette di muoversi all'interno degli stabili della scuola senza mai perdere il collegamento in rete ed annullare l'assillo delle cablature.
Un confronto avvincente, destinato a cambiare l'approccio alla tecnologia da parte degli studenti, ma fortemente legato ad uno dei nodi cruciali della didattica multimediale: lo sviluppo delle Lan (Local area network, ovvero le reti di istituto). Sulle Lan si gioca il futuro dello sviluppo della didattica multimediale. Solo grazie alle Lan, infatti, le scuole possono implementare la collaborazione didattica ed educativa ed essere in grado di offrire una duplicità di servizi: all'interno a studenti e docenti, all'esterno a famiglie e territorio.
Il quadro generale, però - questa almeno la sensazione diffusa tra gli addetti ai lavori - è al momento ancora poco confortante e non molto diverso da quello del 2000. Ma pur mancando i segni di un forte sviluppo, è altresì vero che molte esperienze, nel 2001, si sono consolidate ed affinate. Pronti al decollo definitivo nel 2002?