Anche i grandi copiano?
Georgia Garritano
Denunce di violazione di brevetti contro Microsoft e Sony
Bill Gates non ha fatto in tempo a illustrare la sua visione dell'informatica affidabile "Trustworthing computing" e ad annunciare la svolta strategica della sua compagnia verso la sicurezza come priorità assoluta che Microsoft è stata nuovamente oggetto di pesanti accuse, cui sono seguite denunce in tribunale. Secondo gli accusatori l'operazione ".Net" e l'iniziativa per la sicurezza poggiano sulla violazione di brevetti altrui.
Prima a intentare causa contro il gigante di Redmond è stata la
piccola società californiana InterTrust,
specializzata nella produzione di software anti-pirateria. L'azienda
di Santa Clara sostiene che il programma di Microsoft "Plug and
play" per l'autenticazione e la certificazione dei driver - che
consente il collegamento tra computer e periferiche (stampanti,
scanner, console, lettori audio e video) ed è di centrale
importanza per il nuovo sistema operativo Xp, per alcuni prodotti
di punta dell'industria e, in generale, per la strategia ".Net"
- sia troppo simile a una tecnologia di sua produzione (numero di
brevetto 721del dicembre 2000) per la gestione sicura di software
eseguibili e dati provenienti da diverse risorse. Pertanto InterTrust
ha chiesto alla corte distrettuale della California del Nord un'ingiunzione
contro Microsoft e un risarcimento danni. E non è tutto: la denuncia
si aggiunge ad altre già presentate l'anno scorso. Una, che risale
a ottobre, è per la presunta violazione di tre brevetti; un'altra,
depositata presso il tribunale di San Francisco ad aprile e il cui
processo è fissato per il prossimo settembre, ne riguarda addirittura
sette. In particolare, secondo il ricorrente, Microsoft avrebbe
inserito in Windows media player un meccanismo anti-copia analogo
a quello di una tecnologia di sua proprietà.
Se il contenzioso con InterTrust è particolarmente aspro, le controversie
giudiziarie per la compagnia di Gates non finiscono qui. Contro
Microsoft, infatti, grava anche un'altra accusa di plagio, quest'ultima
condivisa con Sony.
A lanciare l'accusa contro i due giganti dell'hi-tech è un'azienda
della Silicon Valley, Immersion,
che produce tecnologie di "feedback sensoriale". Secondo la compagnia
la tecnologia usata dai due produttori di console per videogiochi,
rispettivamente per Xbox e per le PlayStation 1 e 2, per far vibrare
i controller in sincrono con gli effetti visualizzati sullo
schermo è copiata da quella di cui essa detiene il brevetto e che
da tempo è diffusa nei settori dell'automazione e delle apparecchiature
mediche. La denuncia, anch'essa presentata nel distretto della California
del Nord e finalizzata a ottenere un indennizzo, è stata preceduta
da un inutile tentativo di accomodamento extra giudiziale.
Sui singoli casi faranno luce i processi. Tuttavia, dalla frequenza di queste vicende sembra possibile ricavare una conclusione: che la riproducibilità delle tecnologie è una questione che interessa tutta la catena produttiva, dalla produzione alla distribuzione, e che riguarda da vicino la concorrenza nell'industria hi-tech.
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