Ho un amico al Gaslini
Dalla Scuola Elementare Statale Gilberto Govi
di Genova, hanno preso il via nel corso degli anni, molti progetti
significativi per la didattica in ospedale
di Renata Buonaiuto
Quando un bambino entra in ospedale, una parte del suo mondo
viene bruscamente messa da parte. Oltre al problema della malattia
s'inserisce anche il problema della solitudine, dell'isolamento
forzato da tutte quelle attività che fino a poco tempo prima
avevano arricchito la sua giornata. Ed ecco che anche il più
svogliato degli scolari, rimpiange la sua classe, i suoi compagni.
Le nuove tecnologie hanno offerto la possibilità di rompere
quell'isolamento forzato, rendendo anche il bambino ospedalizzato,
parte attiva di un progetto didattico.
Ultimo, in ordine di tempo, la realizzazione del Delfino
Florindo, un gioco didattico costruito dagli alunni della scuola
Gilberto Govi e dai bambini del Gaslini, oltre alla partecipazione
di altri Istituti scolastici.
I bambini si sono suddivisi i compiti, lasciando ad alcuni, la
compilazione grafica, ad altri le ricerche bibliografiche, ad altri
ancora la formulazione delle domande per finire poi con una
valutazione sulle tematiche affrontate e sulle difficoltà
incontrate nella risoluzione dei quiz.
Il progetto, in questi mesi sta procedendo con la collaborazione
dell'Acquario di Genova, che si e' dimostrato sensibile ad una
richiesta di collaborazione.
Per le insegnati dell'ospedale Gaslini, la possibilità di
usufruire di tecniche didattiche alternative alle tradizionali, ha
indiscutibilmente offerto un' alternativa ottimale. Per un bambino
ospedalizzato, la scuola deve rappresentare un momento di svago
oltre che di apprendimento. Ascoltando le parole delle insegnanti
impegnate presso l'ospedale Gaslini, traspare come il primo
approccio sia sempre vissuto con ritrosia e perplessità dai
bambini, già provati dal grave sconvolgimento operato alla loro
vita. La proposta di utilizzare un PC, di giocare con un software,
di rispondere ad una e-mail, spezza quella tensione, allenta le
difese dei bimbi, che ben presto dimenticano le terapie, e tornano a
sorridere.
Per i bambini non conta il futuro, ma hanno forte e' chiaro il
bisogno di un "qui ed un ora" sereno, le nuove tecnologie
forse, possono aiutarli a realizzarlo.
Il Delfino Florindo, quindi non e' solo uno strumento didattico,
ma principalmente uno strumento teraupetico, il suo valore traspare
dalle parole dei bambini, ma un riconoscimento giunge anche dal
personale medico che ha finalmente aperto i propri spazi anche alle
nuove aule della speranza!
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