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L'ospedale torna a scuola

Multimedialità per la didattica in ospedale. Bilanci e prospettive delle esperienze italiane in un convegno a Bologna dall'1 al 3 marzo 2001

di Eleonora Giordani e Renata Buonaiuto

I bambini che ogni anno sono costretti a lunghe degenze in ospedale non soffrono solo a causa della malattia. L'isolamento forzato, l'impossibilità di andare a scuola, di imparare e giocare con i compagni, il sentirsi "diversi", sono tutti elementi che incidono negativamente a livello psicologico. Per anni gli insegnanti in ospedale hanno svolto un lavoro particolarmente faticoso con l'aiuto di volontari e genitori. Spesso però, costretti ad un esercizio di mera didattica, avevano privato la scuola del suo contenuto più alto, quello della comunicazione.

Oggi scuola ed ospedale si stanno finalmente avvicinando e le nuove tecnologie possono essere un valido strumento per aiutare i bambini in queste condizioni. Lo sa bene il Ministero della pubblica istruzione, che ha inserito il progetto "La scuola in ospedale" all'interno del Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche. Estrememente importante è stata la firma, per l'anno scolastico 2000-2001, del protocollo d'intesa tra i ministeri della Pubblica istruzione, della Sanità e per la Solidarietà sociale, in base al quale sono stati anche avviati dei progetti di scambio con alcune scuole in ospedale europee. E sul tema si svolgerà anche un convegno internazionale a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, nella prima settimana di marzo, che verrà trasmesso in webconference.

"Le nuove generazioni di software e gli strumenti tecnologicamente avanzati danno la possibilità ai ragazzi ospedalizzati di parlare tra di loro di arte, musica, scienza e di essere protagonisti del proprio processo di apprendimento sulla strada della conoscenza". A parlare è il professor Nicola Sorgentone, pioniere della sperimentazione di Teledidattica fra la scuola media statale romana "Morosini" e i reparti pediatrici di quattro ospedali della capitale. Nato nel 1995, il progetto "Multimedia in ospedale" permette ai bambini lungodegenti, spesso gravemente ammalati, di non perdere il contatto con la scuola, i compagni, gli insegnanti. Non smettono di imparare e apprendono anzi i linguaggi telematici.

I bambini ricoverati insieme ai loro compagni a scuola hanno realizzato una serie di prodotti multimediali molto interessanti. "Historia" per esempio è un testo storico ipermediale che va dal Medioevo all'età contemporanea, elaborato dai ragazzi con il software "io programmo", espressamente ideato per l'occasione. Ogni gruppo-classe ha studiato e approfondito un periodo storico sotto un particolare punto di vista (artistico, musicale, scientifico) ed ha creato disegni, testi poetici, costumi, plastici architettonici relativi a quell'epoca. Tutto il materiale è stato poi digitalizzato: il Cd, in distribuzione nelle scuole di Roma e in quelle che hanno sezioni ospedaliere sul territorio nazionale, ha recentemente ricevuto a Parigi il primo premio al concorso internazionale Multimedia Iams Award. Ma c'è anche "Voglio dirvelo cantando", in cui i ragazzi dislocati nei vari ospedali realizzano dei videoclip musicali, e "Scene da Jesus Christ Superstar", rifacimento multimediale della famosa opera rock, registrato nel reparto di oncologia pediatrica del Gemelli. A interpretare il ruolo di Maria Maddalena è Vahida, una ragazzina proveniente da Sarajevo che aveva perso la voglia di comunicare con gli altri: cantare e vedere il risultato sul computer l'ha aiutata ad uscira dall'isolamento e dalla sofferenza. C'è anche un registro elettronico per seguire gli alunni delle sezioni ospedaliere e sta per essere pubblicato "Orienteering", un software con una serie di giochi interattivi per l'orientamento ambientati in un contesto virtuale.

Il progetto pilota della "Scuola in ospedale" è stato lanciato dal ministero della P.I. nel 1998. Nella fase iniziale, Telecom ha fornito gratuitamente le postazioni multimediali in molte città italiane fra le quali Genova, dove attorno all'ospedale Gaslini si è costruito il progetto Cordata che significa "COmputer, Riabilitazione, Didattica Attuata Tutti Assieme". Dopo quasi tre anni, la maggior parte delle sezioni scolastiche ospedaliere è concentrata al Nord e a seguire nel centro e poi nel sud. Le scuole materne sono circa 20, quasi tutte comunali e si contano almeno 90 sezioni di scuola elementare, presente in modo capillare in quasi tutti gli ospedali italiani. Meno diffusa invece la scuola media, con circa 35 sezioni, mentre la scuola superiore si trova presso l'ospedale Rizzoli di Bologna, e a Roma al Policlinico Umberto I, all'ospedale Bambin Gesù e al Policlinico Gemelli.

Attraverso l'utilizzazione di più postazioni multimediali composte da video telefono, telecamera, personal computer, tavoletta comandi e' possibile un collegamento in video e in voce, la trasmissione di testi e disegni in occasioni di incontro diretto tra insegnanti e alunni delle sezioni ospedaliere e le scuole di riferimento.

Dal canto loro anche gli ospedali si organizzano. Già da qualche anno il Silvestrini di Perugia ha dato vita a "Bambini insieme", una rete multimediale di 10 postazioni, sistemata all'interno del reparto pediatrico e del day hospital. Intorno al progetto è nato anche il sito "Bambini in ospedale" con indicazioni riguardo alle attività educative, ludiche e psicologiche che si possono svolgere con dei piccoli malati. Una pagina contiene disegni, lavori, storie realizzati dai bambini ricoverati in ospedali pediatrici di tutto il mondo.

Anche Parma mette in rete il suo progetto telematico, dimostrando ancora una volta come Internet può creare una triangolazione comunicativa tra scuola ed ospedale. La Provincia di Napoli infine, si presenta con lo slogan "In ospedale con la cartella": un progetto per l'integrazione di personale docente presso alcuni presidi sanitari.

Le strutture ospedaliere, dunque, un tempo baluardi della medicina tradizionale, roccaforti dell'unico sapere scientifico, si sono aperte al dialogo ed alla collaborazione. Grazie ai Pc e grazie ad Internet, la scuola e' entrata in ospedale, non solo come mezzo didattico ma anche come mezzo di comunicazione.

La scuola in ospedale
Roma. Multimedia in ospedale
Genova. Progetto Cordata
Perugia. Bambini in ospedale
Parma. Scuola in ospedale