Virgilio, il metaportale per le community
Fausto Gimondi, direttore editoriale di Virgilio,
ci spiega la strategia del gruppo imperniata sul modello basato
sulle comunità
Virgilio.it è quello che viene definito metaportale, un portale
che aggrega contenuti. Tale strategia è cambiata in questi ultimi
anni?
Non è cambiata, anzi si è rafforzata. Il nostro obiettivo è valorizzare
al massimo i contenuti che sono presenti su Internet perché la Rete
è soprattutto grande quantità di informazioni multimediali: testo,
immagine, immagine in movimento. Tutti questi tipi di contenuti
sono già presenti sulla Rete, quello che è cambiata è la qualità.
Essere continuamente metaportali corrisponde alla necessità di aggregare
contenuti già presenti, ma anche aiutare chi produce contenuti di
qualità ad essere distribuito meglio, ad essere distribuito con
una maggiore attinenza e coerenza al lavoro che noi facciamo. Il
nostro grande vantaggio è di conoscere, visto che siamo presenti
da almeno cinque anni, gli interessi dei navigatori italiani e per
tale ragione continueremo a svolgere il ruolo del portale.
Siete passati attraverso una serie di "mutazioni genetiche":
da Video On Line a Tin.it, poi la fusione tra Tin.it e Seat, la
quale aveva acquisito Virgilio attraverso Matrix. Dopo la fusione
di Seat-TMC, anche la televisione entra nel vostro mondo. Nei prossimi
cinque anni, c'è la possibilità che i vari tipi di contenuti vadano
a convergere?
Guardando Mediamente nella sua storia siamo obbligati a questa
convergenza nel senso che non possiamo disattendere una delle tante
tesi di quello che potrà accadere nel mondo Internet. Oggi la televisione
è ancora molto diversa da Internet e quindi partiremo da ciò che
più accomuna le due piattaforme, vale a dire il pubblico, in particolare
il pubblico dei giovani dai 15 ai 30 anni. Partiremo quindi dai
nostri utenti, dagli utenti della televisione e da quello che vogliono
questi utenti: queste persone hanno un grande desiderio di partecipazione,
di protagonismo. Noi vogliamo mettere a disposizione della nuova
tv tutte le piattaforme di community per cercare, da una parte,
di creare del valore, del contenuto prodotto dagli stessi utenti
che vedranno questi programmi; dall'altra parte, di costruire il
percorso inverso, cioè dare la possibilità ai programmi di attingere
dai contenuti prodotti dagli utenti Internet.
Per Virgilio, il futuro è nelle comunità?
Bisogna innanzi tutto riuscire a valorizzare i contenuti prodotti
dagli utenti: noi portiamo sulla rete, da Virgilio verso Internet,
un numero veramente grande di persone, milioni di persone ogni mese.
La maggioranza di queste persone finiscono su siti personali. Inoltre,
il 65% del traffico Internet italiano è utilizzato per comunicare
con gli altri. Il problema è come riuscire a valorizzare editorialmente
questo fenomeno.
La tecnologia peer-to-peer, cioè da pari a pari, in questo
caso potrebbe rappresentare una vera rivoluzione?
Le tecnologie sono sempre utili, ma sono generalmente stupide
e quindi ci vuole sempre l'invenzione, ci vuole sempre la capacità
di aggiungere un valore.
Cosa accadrà con la larga banda?
Con la larga banda, Internet cambierà sicuramente molto: insieme
a Telecom Italia, stiamo cercando di diffondere la tecnologia più
semplice per accedere alla larga banda, cioè la DSL. Stiamo puntando
non solo sul concetto che finalmente la larga banda permetterà di
ascoltare la musica, vedere dei filmati su Internet, ma sul concetto
(un po' più difficile da raccontare e forse meno di moda) che per
la prima volta centinaia di migliaia di persone potranno essere
collegate sempre ad Internet. È un concetto estremamente diverso:
immaginatevi di tornare a casa di non dover fare quella frustrante
operazione che è accendere il computer, sperare che tutto funzioni
e sentire le modulazioni del modem per arrivare finalmente a collegarsi
ad Internet; pensate invece di essere sempre online, un aspetto
che cambierà molto sia la fruizione ma anche la partecipazione degli
utenti al contenuto della rete.
Virgilio
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