Tema del 7 gennaio 2000
Liberalizzazione delle telecomunicazioni
Monopolio Telecom addio
Con l'avvento di altri operatori nel settore
delle telefonate urbane si chiude definitivamente la stagione
della gestione unica della telefonia in Italia e si apre un nuovo,
inedito scenario
di Michele Alberico, Elena Capparelli e Antonio
Leonardi
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Grazie a un provvedimento dell'Authority per le telecomunicazioni
il primo gennaio e' tramontato il monopolio di Telecom Italia sulla
gestione delle telefonate urbane. Gradualmente, ciascuno di noi potrà
scegliere di effettuare tutte le sue chiamate, e non solo le
interurbane e le internazionali come succede già da tempo,
appoggiandosi a uno degli altri operatori che offriranno questo
servizio. Tale liberalizzazione è solo l'ultima tappa di un processo
iniziato qualche tempo fa e che nel giro di pochissimi anni ha
cambiato il volto della telefonia italiana. Fino ad oggi la scelta era
obbligata, mentre d'ora innanzi l'utente si trova davanti una
molteplicità confusa di operatori ed offerte. Si tratta di un
cambiamento importante.
Per gli utenti si preparano scenari piuttosto nuovi. E cambia anche
il nostro rapporto con il telefono di casa, il primo oggetto che ha
"cablato" le nostre abitazioni. Il telefono infatti è
probabilmente il più vecchio tra i pionieri nel mondo delle
telecomunicazioni di massa. Naturalmente i beneficiari ultimi della liberalizzazione dovrebbero
essere gli utenti. Stimolare la concorrenza dovrebbe portare a servizi
più ricchi ed efficienti e a costi più bassi. Eppure non sempre
questo genere di iniziative si traducono solo in vantaggi reali per i
destinatari e una concorrenza troppo spinta non è necessariamente un
beneficio per i consumatori.
Questa puntata di Mediamente.it sulla liberalizzazione delle
telefonate urbane ripercorrerà brevemente la storia della telefonia
fissa in Italia e di come si è evoluta nel corso degli anni.
Ascolterà dai protagonisti come agiranno le società telefoniche in
questo nuovo scenario di concorrenza analizzando come vanno le cose
anche negli Stati Uniti, dove questo regime è già in atto da qualche
tempo. Non resta che attendere qualche mese per vedere come andranno
invece le cose in Italia, informandosi nel frattempo su come sfruttare
al meglio la nuova opportunità.
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