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Il parere di Edward Luttwak
L'informazione come bene primario
Uno dei più autorevoli economisti del mondo
denuncia come, in una economia globale, ad essere esclusi
dall'accesso alle nuove tecnologie siano soprattutto i più
poveri.
di Tommaso Russo
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L'accesso a Internet e alle nuove tecnologie digitali è un
elemento cruciale anche per lo sviluppo sociale. Un'opportunità che
riguarda tutti gli aspetti della vita di un paese. Dalla gestione
delle risorse energetiche, a quella dei flussi finanziari, alla
diffusione dei media. Oggi ricchezza e povertà non riguardano più
solo il reddito e il patrimonio. Un nuovo e forse più fondamentale
bene si è aggiunto ad essi: l'informazione.
La stessa Banca Mondiale, in un rapporto del 1998 intitolato Conoscenza
per lo sviluppo, lo ha definito uno dei fattori essenziali per la
crescita di un paese. Perché nel mondo dell'economia globalizzata
l'informazione è un bene, cioè una risorsa economica, al pari della
materia prima e del capitale?
Edward
Luttwak, studioso di economia del Center of Strategic and
International Studies di Washington e autore del bestseller economico Dittatura
del capitalismo, pubblicato da Mondadori 1999, risponde
così:"Il primo effetto di essere tagliati fuori da queste
tecnologie è solamente economico, ma può essere molto grave
soprattutto per quelli che sono già poveri. Perché chi è tagliato
fuori sono soprattutto i poveri del mondo, i poveri d'Italia. Non
avendo queste informazioni economicamente è molto più difficile per
loro curare il proprio impiego, comprare e vendere beni, e così via.
Un ulteriore aspetto, in un certo senso più importante, è che chi è
tagliato fuori da queste tecnologie è tagliato fuori da molte altre
informazioni facilmente reperibili per chi invece ha accesso alle
nuove tecnologie".
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