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Trasporto aereo
di Michele Alberico
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Alla Iata, l'associazione internazionale per il trasporto aereo
della quale fanno parte le principali compagnie aeree del mondo, l'allarme è scoppiato da
tempo. Non c'è quasi nulla che in campo aeronautico funzioni senza computer. Le
apparecchiature sui velivoli, i controlli radar, la regolazione del traffico aereo, lo
smistamento di passeggeri e bagagli. Il problema va quindi gestito a tutti i livelli
contemporaneamente: un errore in un settore si ripercuoterebbe inevitabilmente su tutto il
sistema.
La Iata ha calcolato che le linee aeree hanno finora speso 1,6 miliardi di dollari per
essere "Y2K compliant" ma ha proposto, in
aggiunta agli sforzi interni fatti da ciascuna di queste, un progetto "anno duemila",
del costo di 20 milioni di dollari che ha coperto aeroporti internazionali ed agenzie per
il traffico aereo di gran parte del pianeta. Lo scopo del programma è quello di informare
le linee aeree dello stato di preparazione delle strutture alle quali esse si affidano e
di sollecitare e promuovere la preparazione di quest'ultime alla risoluzione del problema
imposto dal baco del millennio.
Funzionerà tutto? Probabilmente no. Le risposte e i risultati degli oltre 1.800
controlli effettuati si trovano all'interno di un database consultabile via web che
ammette solo gli utenti abilitati. L'elenco delle strutture non preparate sarà tenuto
segreto fino al primo gennaio del 2000.
La cosa suona così assurda che le prime reazioni ci sono già state. Il ministro degli
esteri inglese Derek
Fatchett ha più volte espresso le sue perplessità a riguardo e preme sulla direzione
della Iata affinchè renda al più presto pubblici i dati di cui dispone.
Una parte di quelle informazioni è consultabile su 2000amisafe.com. Il sito ha una
sezione interamente dedicata ai problemi del settore aeronautico e raccoglie informazioni
estrapolate direttamente dai rapporti annuali redatti dalle compagnie del settore;
sfortunatamente gran parte delle informazioni sono incentrate su compagnie e aziende
statunitensi.
Delle 265 compagnie che fanno parte della
Iata solo due hanno deciso di non effettuare voli il 31 dicembre del '99. La compagnia
Israeliana El Al che rispetta il riposo di Sabbath e la Virgin Airlines. Anche nel caso
della Virgin comunque la decisione sembra non
avere alcun rapporto ufficiale col Millennium Bug: scrivono sul sito che "la
riduzione dei voli riflette le necessità dello staff della Virgin che ha espresso il
desiderio di celebrare l'avvento del nuovo millennio con amici e parenti".
I maggiori problemi sembrano quindi riguardare strutture e compagnie dei Paesi più
poveri. Durante il meeting annuale della Iata tenutosi recentemente a Rio de Janeiro,
l'associazione ha dichiarato di aver varato un piano di 8,5 milioni di dollari per fornire
aiuto e supporto logistico alle compagnie aeree di quei Paesi. Basterà? |