Rubrica
La religione del futuro
di Antonio Caronia
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Dopo i disordini di ieri presso il Monastero
cristo-buddista delle beatitudini delle 12 sephirot, duramente repressi dalla Guardia
Nazionale del Montana, Barney Clark, presidente del Comitato per il ripristino della vera
fede, è stato interrogato a Washington per cinque ore negli uffici del Fbi. I militanti
del Comitato, prima di scontrarsi con la Guardia Nazionale, hanno scandito a lungo gli
slogan contro la Nuova Internet, considerata la causa dell'attuale fenomeno di
avvicinamento fra cristianesimo, buddismo ed ebraismo, protestando contro la
"degradazione" del cristianesimo e contro Papa Adriano VII, promotore del
Vertice ecumenico tenutosi a Roma nel 2025.
In un comunicato Clark ha negato ogni coinvolgimento dei militanti del Comitato nei
disordini, ma i commentatori lo considerano responsabile, se non altro moralmente,
dell'accaduto. Il rabbino unitario di Gerusalemme Itzhak Elifas, intervistato dall'agenzia
InterNews, ha dichiarato: "Clark ha ragione quando attribuisce a Internet il merito
dell'attuale fase di distensione e di collaborazione fra tutte le religioni del mondo, con
la parziale eccezione dell'Islam.
Senza il clima di
dialogo e di apertura, senza la circolazione delle informazioni e la condivisione delle
esperienze che è possibile sulle reti telematiche, tutto questo non si sarebbe
verificato. Ma Clark è un fanatico fondamentalista, e quindi non riesce a cogliere
l'aspetto positivo di questo processo, anzi lo vede come un passo indietro.
E poi, è francamente grottesco accusare il Papa di Roma di aver
praticamente liquidato Cristo e la sua religione." |
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