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Stati Uniti: via libera alla
musica su Internet

di Cristina Ferraro

mp3.comDa quando nel 1997 Michael Robertson ha lanciato mp3.com, un sito dove i brani musicali possono essere trasformati in file audio leggeri e veloci da scaricare sull’hard disk, il mondo della musica - 40 miliardi di dollari di fatturato annuo nel mondo - sta vivendo una lenta ma inarrestabile rivoluzione.

Michael RobertsonOggi mp3.com è il terzo sito più richiesto sul motore di ricerca Altavista.
Le case discografiche avevano inizialmente dichiarato guerra a siti del genere, accusandoli di favorire la pirateria, ma ora la maggior parte degli addetti ai lavori sembra voler cavalcare tanto successo e sfruttare appieno le possibilità che Internet offre.

"Non siamo contro le nuove tecnologie - ha detto Jordan Rost vice Presidente delle nuoveWarner Bros tecnologie per la Warner Music Group - che anzi offrono a tutti - consumatori, artisti e case discografiche - cospicui vantaggi. Ciò che vogliamo combattere è l’abuso di sistemi come lo Mp3 e la pirateria. Collaborando con chi crea i software, vogliamo un mercato avanzato, moderno ma soprattutto legale".

Davanti alla possibilità di trovare un brano on line e scaricarlo velocemente e a costo bassissimo - se non "zero" - i normali canali di distribuzione sembrano cedere e il futuro orientarsi verso un mercato totalmente virtuale.

BmiIl problema diventa allora quello della protezione dei diritti degli artisti come ci spiega Richard Conlon, vice presidente per il marketing della Bmi, una delle tre organizzazioni americane che si occupa di copyright: "Noi proteggiamo sia i diritti economici dei nostri musicisti sia la loro crescita professionale e la possibilità di essere conosciuti da un pubblico il più ampio possibile. Per questo guardiamo all’Mp3 in modo positivo. Tuttavia la tutela dei diritti degli artisti deve esistere anche in Rete, cosa che già è prevista a livello contrattuale. Contemporaneamente spingiamo Washington verso vere e proprie leggi. Credo che uno degli obiettivi dell’industria musicale sia quello di arrivare ad un Mp3 che abbia in sé la protezione dei copyright".

Sono molte le iniziative delle major discografiche in proposito: Sdmi, ad esempio è un comitato che riunisce società musicali, produttori di software e internet provider allo scopo di imporre standard in grado di sfruttare le enormi potenzialità della Rete, ma anche a prova dei pirati informatici.

Cantautori come Billy Idol o David Bowie potrebbero essere il veroBilly Idol e David Bowie problema delle grandi case discografiche. Idol ha lanciato un paio di canzoni su Internet per testare il terreno e dal sito di Bowie è possibile scaricarsi dei brani musicali in formato Mp3. In questo modo i musicisti entrano in stretta concorrenza con le case discografiche.

Inoltre le case discografiche non dovranno trascurare anche i gruppi e i cantanti ancora sconosciuti che decidono di distribuire la propria musica autonomamente e che investono in questo nuovo mercato. 

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