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Millennium Bug: uno scenario italiano

di Tommaso Russo

Il problema posto dal bug dall’anno 2000 è universale. L’informatica è entrata ormai in tutti i campi: dalla gestione delle risorse, all’industria, dalla medicina alle telecomunicazioni, dai trasporti ai sistemi bancari. Ogni azienda o amministrazione informatizzata è chiamata a risolverlo. Che cosa succede in Italia?

Secondo le più recenti statistiche perlomeno un terzo delle aziende mondiali non ha neppure iniziato a prendere in considerazione il problema del Millennium Bug, ma il nostro paese al confronto dei partner europei risulta tra i più arretrati.

Una grande compagnia di consulenza americana, la Gartner, prevede almeno un fallimento catastrofico nei sistemi informatici Eurodei paesi sudamericani e asiatici, ma anche gli europei avranno il loro bel da fare dovendo far quadrare un cerchio che comporta nello stesso tempo l’arrivo dell’Euro e del nuovo millennio. Ma non tutti sostengono che questo sia uno svantaggio. Le prime a non essere preoccupate sono le banche. E anche i dirigenti dell’Inps, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ritengono sia meglio non farsi prendere dal panico. Chi lavora già da qualche anno per adeguare i propri sistemi informatici all’arrivo del millennio, si trova a buon punto. Anche se per mantenere in piedi il delicato funzionamento dell’apparato pensionistico, c’è ancora parecchio da fare. Sentiamo la testimonianza di Renzo Ferrucci, Direttore dell’Area Pianificazione Gestione e Capacity Planning all’Inps:

"Noi abbiamo memorizzato sui nostri archivi quasi tutti i cittadini italiani con i loro dati anagrafici, quindi con date di nascita, situazione previdenziale, etc. .Dovendo gestire questa enorme mole di dati abbiamo dovuto, già da qualche anno, porre mano seriamente alla questione e risolvere il problema."

Si dibatte molto, nel mondo dell'informatica in particolare, se questoFS cambio di millennio sarà un dramma o passerà inosservato. Non sarà probabilmente un dramma perché tutte le amministrazioni, tutti gli enti che hanno archivi informatici o che hanno software, si stanno attrezzando. Non passerà comunque inosservato perché questo comporterà sicuramente un grosso lavoro di revisione, riscrittura e controllo di quasi tutti i programmi che esistono in una azienda, di quasi tutti gli archivi e di quasi tutte le apparecchiature hardware sia per quanto riguarda i grossi elaboratori che per i personal computer. I disagi più grossi, a parere degli esperti, avverranno nel settore dei trasporti. Le Ferrovie dello Stato dichiarano di essere fattivamente impegnate nella risoluzione del problema, sono stati stanziati già 15 miliardi per la correzione del software applicativo nel contesto di una revisione completa del sistema informatico, che si completerà entro il 1999. Anche sul fronte aeroportuale i disagi di Malpensa sembrano aver messo tutti sul chi vive e sono le stesse compagnie aree, le prime a premere perché tutto sia in regola. Ecco il parere di un addetto ai lavori dell'Aeroporto di Malpensa:

"Siamo sufficientemente tranquilli perché il problema é stato affrontato in maniera sistematica e molto professionale. Inoltre ci aiuta molto il fatto che l'aeroporto é in una fase di grossa revisione infrastrutturale e di rinnovamento e questo fa si che moltissimi degli impianti delle nuove tecnologie che abbiamo introdotto, essendo di produzione recente sono nati già all'insegna dell'adeguamento al 2000. Per quanto riguarda altri aspetti, e mi riferisco a tecnologie che sopravvivono da tempi un pochino più lunghi, stiamo attuando tutti gli interventi necessari per l'adeguamento, ma soprattutto stiamo predisponendo anche dei piani di "contingency" . Questo sta a significare che se la notte del 31 dicembre del 1999 si dovesse rilevare qualche anomalia, siamo pronti a partire con sistemi alternativi, anche a mano, laddove questo sarà necessario. Comunque non ci troveremo sicuramente impreparati."

ConfcommercioA parere dell’ ingegner Vittorio Apuzzo della Confcommercio, nonostante il riconoscimento del grande ritardo con cui si stanno muovendo le imprese italiane, anche gli allarmi lanciati su un eventuale crollo del settore della distribuzione sembrano fuoriluogo:

"La grande distribuzione si pone il problema del Millenium Bug ormai da un anno e sta già profondendo investimenti molto significativi, attivando tutti i professionisti del settore che a suo tempo hanno adeguato a norme precedenti il sistema informativo delle aziende italiane. Devo dire che nella piccola impresa questa sensibilità è minore, anche perché di fatto il problema è meno sentito. Circa il 30% delle piccole e medie imprese italiane hanno già affrontato il problema, rimane quindi il 70%."

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