Technofuturo
Da poco siamo entrati nel 2001, l'anno di Hal
9000, il supercomputer dell'Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.
Ma quali progressi sono previsti nel campo dell'informatica? La
ricerca di tecnologie per rendere sempre più potenti i computer
sembra aver raggiunto l'estremo limite della materia: si parla così
di computer quantistico e di computer molecolare. Ma cosa c'è
dietro questi nomi suggestivi? Quali sono i reali progressi nella
tecnologia dei supercomputer che dobbiamo aspettarci nei prossimi
anni? Cosa arriverà nelle nostre case? Si tratta di un'industria
che ci ha abituato a un ritmo di crescita vorticoso e che forse è
destinato a rallentare o più semplicemente a cambiare direzione nei
prossimi anni, come?
La
legge di Moore.
La legge di Moore, formulata nel 1965 da Gordon Moore, uno dei
fondatori della Intel, teorizza il raddoppio ogni dodici-diciotto
mesi del numero di transistor ospitati in un chip, quindi delle sue
prestazioni. Ha caratterizzato l'evoluzione dell'industria del
personal computer ed è considerata valida ancora oggi. Seguendo il
ritmo della legge, in un solo chip si è addensato un numero sempre
crescente di componenti: nel 1964 un chip conteneva 32 elementi; nel
1974 65mila, oggi circa 28 milioni. Come conseguenza la potenza e la
velocità dei calcolatori sono andate aumentando in modo
esponenziale e allo stesso tempo le dimensioni dei singoli
componenti sono diminuite: oggi la media è di 180 nanometri, in
altre parole milionesimi di millimetro. Di questo passo si arriverà
presto al di sotto dei 50 nanometri, una soglia considerata critica,
oltre la quale valgono le leggi della fisica quantistica. Una simile
svolta imporrebbe perciò di utilizzare un materiale diverso dal
silicio per la costruzione dei chip. A tal proposito si stanno
studiando varie tecnologie alternative: una delle più interessanti
prevede l'utilizzo di molecole organiche come supporto per ospitare
i transistor. Fra le applicazioni che necessitano di potenze di
calcolo sempre più elevate c'è lo studio dei geni umani. Proprio a
queste ricerche si applicherà il più potente computer mai
costruito, trenta volte più potente rispetto alla macchina più
evoluta attualmente in funzione, sarà costruito nei laboratori
statunitensi del Sandia, grazie a una collaborazione fra Compaq e
Celera Genomics, la società che ha realizzato la mappatura del
Genoma umano.
Pentium 4
Nel frattempo sulle nostre scrivanie è arrivato il Pentium 4,
con questo processore Intel spera di rilanciare il mercato dei PC,
che secondo una ricerca recente di IDC dovrà affrontare la
concorrenza sempre più agguerrita di altri dispositivi elettronici,
come i palmari, la cui diffusione crescerà del 52% all'anno fino al
2004, con un giro d'affari che arriverà a sfiorare i dieci miliardi
di dollari rispetto ai due dello scorso anno.
Conclusioni
È chiaro che il pc cui siamo abituati è destinato a cambiare
profondamente. Probabilmente ad arrivare su ogni scrivania (o in
ogni tasca) non sarà il computer come lo conosciamo oggi, ma
oggetti più semplici e leggeri, come i palmari o i cellulari
multifunzionali. L'informatica dovrà essere sempre più diffusa
negli oggetti di tutti i giorni, pervasiva, per citare il nome di un
progetto di IBM. E questo non potrà non avere conseguenze sul
nostro modo di relazionarci alla realtà e a noi stessi.
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