Mercoledi' 2 maggio 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Technofuturo

Il computer dei nostri desideri

Tra scienza e fantascienza

Il futuro della computazione


Technofuturo

Da poco siamo entrati nel 2001, l'anno di Hal 9000, il supercomputer dell'Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Ma quali progressi sono previsti nel campo dell'informatica? La ricerca di tecnologie per rendere sempre più potenti i computer sembra aver raggiunto l'estremo limite della materia: si parla così di computer quantistico e di computer molecolare. Ma cosa c'è dietro questi nomi suggestivi? Quali sono i reali progressi nella tecnologia dei supercomputer che dobbiamo aspettarci nei prossimi anni? Cosa arriverà nelle nostre case? Si tratta di un'industria che ci ha abituato a un ritmo di crescita vorticoso e che forse è destinato a rallentare o più semplicemente a cambiare direzione nei prossimi anni, come?

La legge di Moore.

La legge di Moore, formulata nel 1965 da Gordon Moore, uno dei fondatori della Intel, teorizza il raddoppio ogni dodici-diciotto mesi del numero di transistor ospitati in un chip, quindi delle sue prestazioni. Ha caratterizzato l'evoluzione dell'industria del personal computer ed è considerata valida ancora oggi. Seguendo il ritmo della legge, in un solo chip si è addensato un numero sempre crescente di componenti: nel 1964 un chip conteneva 32 elementi; nel 1974 65mila, oggi circa 28 milioni. Come conseguenza la potenza e la velocità dei calcolatori sono andate aumentando in modo esponenziale e allo stesso tempo le dimensioni dei singoli componenti sono diminuite: oggi la media è di 180 nanometri, in altre parole milionesimi di millimetro. Di questo passo si arriverà presto al di sotto dei 50 nanometri, una soglia considerata critica, oltre la quale valgono le leggi della fisica quantistica. Una simile svolta imporrebbe perciò di utilizzare un materiale diverso dal silicio per la costruzione dei chip. A tal proposito si stanno studiando varie tecnologie alternative: una delle più interessanti prevede l'utilizzo di molecole organiche come supporto per ospitare i transistor. Fra le applicazioni che necessitano di potenze di calcolo sempre più elevate c'è lo studio dei geni umani. Proprio a queste ricerche si applicherà il più potente computer mai costruito, trenta volte più potente rispetto alla macchina più evoluta attualmente in funzione, sarà costruito nei laboratori statunitensi del Sandia, grazie a una collaborazione fra Compaq e Celera Genomics, la società che ha realizzato la mappatura del Genoma umano.

Pentium 4

Nel frattempo sulle nostre scrivanie è arrivato il Pentium 4, con questo processore Intel spera di rilanciare il mercato dei PC, che secondo una ricerca recente di IDC dovrà affrontare la concorrenza sempre più agguerrita di altri dispositivi elettronici, come i palmari, la cui diffusione crescerà del 52% all'anno fino al 2004, con un giro d'affari che arriverà a sfiorare i dieci miliardi di dollari rispetto ai due dello scorso anno.

Conclusioni

È chiaro che il pc cui siamo abituati è destinato a cambiare profondamente. Probabilmente ad arrivare su ogni scrivania (o in ogni tasca) non sarà il computer come lo conosciamo oggi, ma oggetti più semplici e leggeri, come i palmari o i cellulari multifunzionali. L'informatica dovrà essere sempre più diffusa negli oggetti di tutti i giorni, pervasiva, per citare il nome di un progetto di IBM. E questo non potrà non avere conseguenze sul nostro modo di relazionarci alla realtà e a noi stessi.