Tutti contro Bocca: l'opinione di Beppe Severgnini
"Internet è un magazzino". Con
questa frase, che ben riassume tanti dei concetti del suo ultimo
libro "Pandemonio", Giorgio Bocca ha scatenato una
polemica, mettendosi a capo degli Internet contrari. Ha provato a
rispondergli il giornalista Beppe Severgnini
"Se Bocca mi ascoltasse, io proverei a dirgli due cose. La
prima è che la posta elettronica da sola varrebbe tutta l'enfasi di
cui è circondata Internet. Basti pensare a quante telefonate in
meno… Secondo: credo che sia più interessante un articolo di
Giorgio Bocca sulla mafia, corredato di collegamenti alla sentenza,
al filmato del processo, all'intervista al procuratore di Palermo…".
Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, difende le
qualità di Internet dall'"attacco" di uno dei decani del
giornalismo italiano, Giorgio Bocca.
"Secondo me Bocca ha torto. Ma ha un torto
"simpatico", nel senso che trovo che, anche se io non sono
d'accordo, almeno lui si pone il problema. E per un uomo che sta per
compiere 81 anni affrontare questi argomenti e navigare (perché
secondo me quando nessuno lo vede, di notte, lui va a controllare
quanti "giorgio bocca" escono fuori da Altavista) è una
prova di serietà. È molto più irritante ascoltare quelli
dell'età di Bocca, o anche più giovani, che dicono "io sono
contro Internet" e poi hanno la segretaria che gli scarica la
posta elettronica. È come chi dice di essere contro l'automobile, e
poi ha l'autista".
Perché secondo te Bocca ha questa diffidenza, è un fatto
generazionale o fa polemica solo per farsi notare?
Io credo che sia soprattutto una questione generazionale. Io, per
scherzo, dico sempre a Montanelli che voglio metterlo in Rete. Lui
una volta mi ha risposto "provaci" e poi mi ha urlato
"non manomettermi il telefono" perché ho provato a
staccargli lo spinottino e metterlo nel modem per attaccarmi alla
Rete. Credo che a una certa età certe cose diventino difficili.
Anche se mio padre, a 84 anni, quando viene a casa mia mi sbircia
alle spalle per vedere cosa faccio. Dipende dalle persone. Devo dire
che queste sono novità che spaventano, forse anche per la nostra
generazione c'è voluto uno sforzo mentale. Per i nostri figli è
facilissimo. Ricordo che alla fine dell'800 c'era qualcuno che
diceva che le novità tecnologiche erano così tante che non c'era
più niente da inventare. Questo signore era il direttore
dell'ufficio brevetti americano
Ma come si fa a essere scettici se anche il Papa dice che
Internet è una cosa buona?
Il Papa e il Vaticano si erano mossi per tempo. Io vorrei
risentire questi ragionamenti tra qualche decina d'anni. Penso che
sorrideremo tutti e ci verrà in mente quando all'inizio del
telefono ci chiedevamo a cosa avrebbe portato. All'adulterio, alla
democrazia, alle relazioni sociali? Qualcosa è successo realmente,
ma probabilmente il telefono era un mezzo. Internet è un altro
mezzo. Penso che fra qualche anno rideremo molto leggendo i nostri
stessi commenti.
Tornando a Bocca e alla sua affermazione che Internet non è
creativa, in realtà Internet è solo un mezzo, alla fine è l'uomo
che fa la differenza. Sei d'accordo?
Non ho dubbi. Soltanto che in Italia ci eccitiamo molto e ora la
fase di eccitazione sta finendo. Ma tra diffidenti ed eccitati si fa
molto rumore. E parlare diventa difficile.
Una trasformazione come quella che Internet ha portato può
cambiare qualcosa in un paese come il nostro dove chi si collega è
ancora una minoranza?
Credo di sì. Penso che usato con intelligenza possa fare molto
soprattutto per il meridione d'Italia, con i suoi problemi legati ai
trasporti, agli aeroporti che non ci sono, ai porti che non ci sono,
alle strade insufficienti. Che poi a Milano i miei coetanei
finalmente mettono l'indirizzo di posta elettronica sui bigliettini
da visita sarà pure una novità, però, secondo me, è una novità
poco importante.
Ma c'è almeno una cosa sulla quale sei scettico riguardo a
Internet?
Una in particolare: è talmente efficace, divertente e
accattivante che si rischia di passarci sopra troppo tempo. E credo
che molte mogli comincino a scocciarsi. Vi faccio un esempio. Ho una
rubrica sulla Rete per il Corriere della Sera. Scrivono da tutto il
mondo. A un certo punto arriva un messaggio da una ragazza svedese,
che dice: "voi italiani siete fissati con il sesso". Ha
messo l'indirizzo di posta elettronica. Ecco: ci hanno provato in
trentasette.
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