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Un fenomeno che parte dagli Usa

American roots

Melaney Rigney, editor di uno dei più importanti giornali statunitensi legati alle radici familiari, spiega i motivi del successo delle ricerche genealogiche in Rete

di Claudia di Giorgio

Secondo la rivista Time, per gli americani la ricerca delle proprie origini più che un hobby è diventata proprio un ossessione. A gonfiare il fenomeno sono sopraggiunti poi i nuovi strumenti dell'era digitale: i computer che rischiano di rendere la genealogia on line una dipendenza, siti sofisticati e ben organizzati che hanno fatto la ricerca facile e alla portata di tutti ed il moltiplicarsi di chat rooms dove gli appassionati si scambiano informazioni e consigli. Melanie Rigney è una pioniera della ricostruzione dell'albero genealogico via Internet. È direttrice della rivista Writer's Digest e tra i fondatori di Family Tree, un mensile che, ovviamente, ha anche una sua versione sull'autostrada informatica.

Ecco perché, secondo la Rigney, la ricerca del proprio passato in Rete sta riscuotendo tutto questo successo: "Credo che la gente faccia le sue ricerche sul Net perché prima di tutto si sente più sicura. Nessuno sa chi sei e se sbagli non ci sono problemi. La quantità di informazioni a disposizione è immensa e i siti a cui rivolgersi tantissimi. Io dico sempre che Internet ha reso la genealogia un fatto democratico. Chiunque, in qualunque parte del mondo ed in qualsiasi momento, può mettersi alla ricerca dei suoi antenati. Non serve più andare in biblioteca, negli uffici, e rispettare determinati orari. Per di più è anche semplice cercare on line. Ma c'è un altro motivo fondamentale. Adesso si cominciano ad usare le 'chat room' dove ci si scambiano informazioni e si parla delle proprie esperienze".


Melanie Rigney fornisce anche l'identikit degli individui che oggi si rivolgono alla tecnologia per ritrovare le loro origini:"Credo che specialmente i nati dopo la seconda guerra mondiale, i così detti 'baby boomers', hanno un desiderio-bisogno crescente di sapere da dove vengono. Solo così possono scoprire la loro identità e capire meglio chi sono. Secondo le statistiche sono 113 milioni gli americani alla ricerca dei loro antenati. La maggior parte delle famiglie di questo paese è arrivata con la grande migrazione dei primi del '900. E molti, in quel tempo, per integrarsi nel nuovo mondo, cancellavano il passato. Nella frenetica società attuale crescono solitudine e alienazione e rinasce la voglia di trovare la propria storia. La fine del millennio ha poi portato una sorta di nostalgia per il passato. E questa nostalgia, insieme il senso di smarrimento, hanno fatto il successo della genealogia, il tentativo di ritrovare l'appartenenza a qualche cosa o a qualcuno."

In tutti gli strati sociali ed in tutti i gruppi etnici la ricerca del passato ha attecchito moltissimo, ma in alcuni casi ha anche assunto una valenza inconsueta. In particolare i mormoni più di tutti si sono concentrati sul problema. Per loro i predecessori dannati possono essere salvati con un battesimo retroattivo. Per questo hanno mandato missionari in giro per il globo ed hanno organizzato 3.200 centri di raccolta informazioni in 64 paesi del mondo, raccogliendo documenti che toccano fino a 2 miliardi di persone.

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