Nel
marzo del 1929 Joe Cimorelli aveva appena finito di bere un bicchiere
di whisky nel ristorante di suo zio a Little Italy. Era l'epoca del
proibizionismo e due poliziotti lo acciuffarono e lo portarono in
galera. Nel ristorante trovarono barili di superalcolici
vietati. Il
bisnipote di Joe, Tony, è l'autore di una pagina Web dove ha anche
riprodotto con lo scanner l'ordine di cattura degli agenti
antiproibizionisti.
Growing
up Italians è un sito che si occupa di raccogliere storie,
testimonianze e ricordi degli italo americani alla ricerca delle
proprie radici. Qui si trovano pagine di autobiografie e ricostruzioni
spontanee di un passato che gli italoamericani hanno sempre venerato
in maniera quasi sacrale.
La
Rete diventa anche il luogo per superare il disagio provocato da
un'identità a metà tra una cultura ed un'altra. L'autore di un altro
sito dedicato all’argomento testimonia: “proveniendo da una famiglia consistente in larga parte di immigrati
siciliani di prima e seconda generazione sono cresciuto in uno strano
ibrido di cultura siciliana del vecchio mondo e di ideali americani
classici”.
Capita
anche ad insospettabili trentenni, come nel caso di Paola
Cerioli.
Nelle pagine del suo sito ritroviamo lo stemma di famiglia e l'albero
genealogico, un modo per ricostruire i legami con la propria storia di
immigrati.
C'è
chi si imbatte nel proprio passato e affida ad Internet un messaggio
che viaggi all'indietro nel tempo. È il caso di uno studente che
scrive, in Rete, una lettera al proprio bisnonno sbarcato in America,
ad Ellis Island, alla fine dell'800.
Ci
sono, poi, siti dai nomi evocativi come Daddezio.com. Il luogo giusto
per un italoamericano per cominciare una ricerca
genealogica. Nel sito
sono state inserite le migliaia di nomi legati alle liste dei
passeggeri che sbarcavano sin dai primi del novecento come emigranti
sulle coste degli Stati Uniti. Da qui si può capire quando iniziò
per ogni famiglia, la grande avventura.
I
nonni di Lou
Alfano, ad esempio, sono emigrati in America nel 1896
sulla nave SS.
Italia. Lou è anche appassionato delle navi che
portarono gli emigranti italiani in America e nel suo sito si trovano
le immagini suggestive di quei
transatlantici imponenti e grigi che
oggi sembrano uscire da un film di Fellini.
(t.r.)
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