L'Unione
Sarda è stato il primo quotidiano europeo a mettere on line la
sua prima pagina. Era il 1994 e i quotidiani europei cominciavano a
valutare la possibilità di sfruttare la Rete come strumento
pubblicitario. Si pensava che mettere la prima pagina in Rete, e solo
quella, attirasse il lettore, un po’ come gli strilloni di una volta
che gridavano i titoli delle notizie in mezzo alla strada. L'idea di
mettere on line interi articoli sembrava ancora una follia, un rischio
da non correre per l'editoria. Sempre nel '94, negli Stati Uniti, il
giornalismo on line era invece già una realtà. I grandi distributori
di connessioni ad Internet come AOL e Prodigy fornivano notizie in
tempo reale, e nascevano le prime Webzine, i giornali interamente in
Rete. All'inizio si trattava di giornali realizzati da studenti di
college e circolanti attraverso bbs, come il Trincoll
Journal, che rivendica il titolo di prima Web-zine della Rete.
Il
boom del giornalismo on line avviene negli anni dal 1996 al 1997.
Nasce negli Stati Uniti l'idea di Msnbc il primo vero e proprio
giornale on line. Si trattava di una testata legata ad una Rete
televisiva NBC, ma dietro all'operazione c’era il fondatore della
microsoft Bill Gates. Quella di Msnbc è stata una delle prime vere
operazioni giornalistiche sul Web: una redazione con 150 giornalisti
interamente dedicata a costruire un giornale on line che riprendesse
in modo originale i contenuti delle news televisive.
Sempre
di Bill Gates è l'idea di Slate, il primo giornale on line
interamente autonomo e slegato da testate televisive o giornalistiche.
All'inizio sembrava destinato al flop, pochi utenti sembravano
disposti a pagare i 19 dollari mensili dell'abbonamento. Ben presto,
tuttavia, sulla scia di siti come quello del New York Times, Slate
apre gran parte delle sue pagine gratis a tutti i lettori. È la
conferma di un altro dei paradossi del Web. E cioè che il successo
economico si raggiunge solo passando attraverso le offerte gratuite.
Siti
di news nati in quegli anni come CNN e
ABCnews, nel corso del tempo
hanno differenziato sempre di più i propri contenuti da quelli delle
loro testate televisive. Mentre a casa il telespettatore guarda i
notiziari, al lavoro ed in ufficio si collega al sito per leggere gli
ultimi approfondimenti e sapere come è andata a finire una storia. È
l'inizio di una convergenza tra tv e Internet, in cui però rimangono
distinte le peculiarità dei due diversi media.
Il
14 Gennaio 1997 in Italia un piccolo gruppo di giornalisti, guidati da
Vittorio Zambardino, raccoglie la sfida lanciando Repubblica.it. Non
si tratta della copia del giornale cartaceo in Rete, ma di un giornale
diverso che in parte riprende i contenuti del quotidiano ma si rivolge
al pubblico della Rete dando grande spazio ai temi della tecnologia e
dei nuovi media. E' un immediato successo, e si parla molto presto di
500.000 click al giorno.
Sull'onda
dell'arrivo in Rete di testate storiche come il New York
Times,
Washington Post e Wall Street Journal, comincia a cambiare il modo di
fare giornalismo. Le notizie sono sempre più settoriali e
individualizzate, quasi ognuno di questi giornali permette di crearsi
la propria versione personale di quotidiano, scegliendo il tipo di
notizie che vuole ricevere nella propria posta o sul desktop.
Nasce
e ha sempre più successo con la Rete, un giornalismo di servizio in
cui è possibile assortire insieme notizie come la caduta di un
governo, le quotazioni di borsa e le notizie sul traffico locale e
sulla propria città. Le riviste on line cominciano ad avere successo
se si differenziano dalle altre e raggiungono un pubblico settoriale.
Questa situazione dà anche qualche opportunità in più alle webzine
culturali come la celebre americana Salon, punto di riferimento
politico culturale della sinistra americana.
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