Fin da quando si è
diffusa tra il grande pubblico, la Rete è diventata la grande
metafora di un viaggio. Si parla di "navigare" sul Web, i
browser più usati si chiamano Navigator o Explorer e nei loro marchi
si trovano simboli come la ruota di un timone. Insomma, usare il Web
è diventato sinonimo di viaggio virtuale. Ma oggi lo sviluppo
commerciale del Web sta introducendo novità piuttosto interessanti
anche nel settore del turismo reale.
L'esempio dei viaggi messi
all'asta on line all'ultimo momento è probabilmente uno dei più
innovativi e sfrutta in pieno l'interattività dei mezzi telematici,
ma il matrimonio tra il mondo dei viaggi e l'e-business è comunque
tra i più riusciti. Nel 1999 infatti il commercio elettronico legato
al turismo on line si è piazzato al secondo posto nella classifica
dei beni e servizi acquistati in Rete, dopo la voce "hardware e
software" e prima dei servizi finanziari. E le previsioni
indicano che il settore è ancora in crescita.
A questo proposito un
testimone d'eccezione e un viaggiatore conosciuto a molti
telespettatori è il "turista per caso" Patrizio Roversi:"I
nostri amici che si intendono di navigazione, prima di andare in un
posto prendono una serie di appuntamenti via Internet e si fanno delle
conoscenze in Rete. Ad esempio con noi adesso sta lavorando un nostro
amico che si chiama Andrea contattato attraverso Internet quando lui
abitava New York e conosciuto fisicamente a New York. La Rete offre al
turista una serie di potenzialità enormi. Io stesso non sono una
persona che naviga per navigare, io navigo quando mi serve una
cosa".
La Rete, dunque, può
essere una fonte preziosa di notizie e informazioni che nemmeno la
più aggiornata delle guide tradizionali su carta può riportare. E
non solo aiuta a pianificare il viaggio, ma si rivela molto utile
quando si tratta di acquistare il biglietto. Attualmente ci sono a
disposizione del cliente sistemi piuttosto innovativi per comprare un
biglietto a buon prezzo partecipando a un'asta online, ma le agenzie
di viaggio digitali sono molte, senza contare che anche diverse
compagnie aeree, per esempio, vendono direttamente biglietti
attraverso i loro siti.
Ma viaggiare non significa
solo acquistare il biglietto e organizzare gli spostamenti nel luogo
prescelto. Spesso viaggiare significa ritrovare il tempo per
riflettere, per leggere e, perché no, per tenere un diario di
viaggio. Che altri potranno leggere.
E c'è già chi si sta
specializzando nella raccolta e nella pubblicazione di diari di
viaggio particolarmente riusciti e chissà che il prossimo Chatwin non
si nasconda proprio tra questi autori. È il caso dei fondatori del
sito Anduma, una parola che in dialetto lombardo significa
"andiamo":"Anduma nasce come una comunità virtuale,
non come una agenzia su Internet. È un posto dove le persone
dialogano tra loro e si scambiano informazioni e questa è la
peculiarità di Anduma, oltre a dare dei consigli su quali sono le
migliori destinazioni e i migliori luoghi dove andare. La vera
connotazione è proprio l'interattività tra le persone e la
possibilità di ottenere consigli, scambiarsi opinioni, organizzare
gruppi di viaggio insieme. Creare una comunità virtuale è
assolutamente importante perché permette ai partecipanti alla
comunità di vivere un'esperienza comune, di vivere in un luogo dove
tutti condividono gli stessi gusti, gli stessi ideali e partecipano
per un'esperienza comune".
Insomma da un viaggio si
può portare indietro molto di più delle classiche fotografie da
mostrare agli amici. E allora torniamo a sentire Patrizio Roversi,
turista per mestiere insieme a Susi Blady, che dopo ogni viaggio
ricostruisce un diario un po' particolare, che invece di essere
scritto, è fatto di immagini:
"Abbiamo aperto
anche un sito e l'abbiamo fatto apposta per poter comunicare delle
cose che magari non passano nei resoconti televisivi. Perché la TV ha
le proprie esigenze di ritmo, ci sono tante cose da dire, ma spesso
mancano i tempi. Attraverso Internet cerchiamo di collegarci a quelli
che ci guardano, che ci lasciano dei messaggi e che ci tengono
informati sui loro viaggi. In ogni caso la cosa interessante sta nel
fatto di comunicare una sensazione, delle esperienze, delle
conoscenze".
E se la Terra non vi basta
più e volete allargare i vostri confini sul Web c'è quello che fa
per voi. L'agenzia Space Adventures ha annunciato per il 2003 il primo
volo spaziale per turisti. Al modico prezzo di 170 milioni di lire,
inclusa una settimana di addestramento. Nell'attesa, potete provare il
brivido di un volo su un Mig da combattimento dell'aviazione russa o
di un volo suborbitale in assenza di gravità.
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