Affidare
al mare un messaggio, aspettando che qualcuno lo raccolga su una
sponda sconosciuta, in un'altra zona del mondo. Le scritture di viaggi
in Rete sono molto simili a messaggi in bottiglia, descrizioni di
percorsi esotici, con immagini, e, a volte anche mappe, scritte con
nostalgia da qualche naufrago-navigatore. Il messaggio si scrive senza
sapere chi lo leggerà. In questo modo i viaggiatori solitari sfogano,
in Rete, la propria grafomania, come nel caso di una cronaca, in tempo
reale di un viaggio in Australia ancora in corso, aggiornata
periodicamente dal suo autore, Luca.
Scrivere
in Rete dei propri viaggi diventa, così, un modo per difendere uno
stile di vita nomade, on the road. Almeno questo è il caso di Mauro
Fieni che ha deciso di mettere on line un viaggio al mese, dall'Australia
ad Hong Kong. “Queste
pagine Web” ha scritto “sono
state create per invitare al viaggio, con ogni tipo di budget e con
ogni tipo di mezzo”. Viaggiare, insomma, e raccontare il viaggio
sono attività che vanno insieme.
Racconti
spontanei e narrazioni dirette delle proprie esperienze si trovano
anche nel sito Appunti
di viaggio. Nostalgie, sensazioni e ricordi sono stati riuniti e
divisi per zone geografiche, tanto per dare spunti a chi progetta di
partire. I narratori anonimi lasciano tracce di qualche destinazione
che è rimasta particolarmente impressa nella loro memoria o si è
fusa con eventi importanti della propria vita.
Anche Quaderni
di viaggio è un sito che punta sulla dimensione letteraria del
diario di viaggio in Rete. Qui trovate racconti di viaggiatori
incalliti alla ricerca di esotismi ed avventure, storie a volte
retoriche ed un po' roboanti, a volte dense di notizie e di curiosità
inaspettate. Naturalmente scrivere è un mestiere difficile e
l'improvvisazione si sente, ma non è la qualità letteraria quella
che si deve cercare in questi siti, quanto la possibilità di capire
di più di paesi e tradizioni remote.
Interessante
e spontaneo, ad esempio, il diario
di un giovane compositore veneto, Marco Trevisani, su Cuba. Si
tratta di impressioni e sensazioni scritte in occasione del recente
Festival Internazionale di Musica Elettroacustica ed è davvero un
viaggio nella vita quotidiana profondamente musicale dell'Avana, di
recente protagonista del film di Wenders Buena Vista Social Club.
(t.r.)
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