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Il futuro c'è ma non si vede

Eleonora Giordani

I servizi dell'Umts su normalissimi telefoni cellulari: c'è chi dice che sia possibile

Una webcam sorveglia l'ufficio. Entra improvvisamente un intruso. Il telefonino lancia l'allarme e sul display compare, nitida e in tempo reale, l'immagine del visitatore che si aggira nella stanza. Non è l'ennesima demo offline delle potenzialità Umts, ma la trasmissione in real time di immagini in movimento su un normale cellulare Gsm. A mostrarci la sorprendente applicazione è una donna ingegnere, che ha avuto l'intuizione e ha lavorato duro per dimostrarne la giustezza. Si chiama Elena Leanza ed è responsabile ricerche alla Atop Innovation, una piccola società economicamente indipendente, con sede a Roma, che si definisce un "think tank" tecnologico: un laboratorio di innovazione nell'Information technology, che ha depositato oltre venti brevetti in meno di tre anni.

Alla Atop Innovation stanno sperimentando un nuovo applicativo (in termini tecnici: motore) di compressione dati che servirà per transitare immagini audiovisive con tutti i servizi correlati, all'interno di una banda Gsm, su di un unico canale, quindi in quello spazio normalmente a disposizione di qualsiasi utente dotato di un telefonino.

Quali sono le maggiori difficoltà nella trasmissione video?

Abbiamo dovuto affrontare numerosi problemi non tanto in relazione alla ristrettezza della banda disponibile, perché li siamo stati ben supportati dalle funzionalità del nostro sistema, che mostra avere una efficienza di compressione molto superiore ai sistemi attualmente conosciuti. Ovviamente abbiamo dovuto invece affrontare tutti quei problemi relativi alla instabilità, dovuta alla novità, delle piattaforme di utilizzazione: telefonini di nuova generazione e palmari di nuova generazione. Sono prodotti nuovi, quindi non hanno raggiunto piena stabilità. Noi abbiamo fatto una scelta drastica, abbiamo deciso di adottare prevalentemente dei palmari, che ci offrono maggiore potenzialità e funzionalità in porgrammazione, sfruttando però la banda del telefonino, sia pure con l'ausilio di un palmare per la visualizzazione delle immagini. Riusciamo a trasferire immagini audiovideo perfettamente fruibili e perfettamente definite, per quanto riguarda l'utilizzo che l'utente ne puo fare, all'interno del canale 9600 bit, che rappresenta il canale Gsm standard.

Con che tipo di formato video?

Abbiamo sperimentato diversi tipi di formati. All'inizio abbiamo adottato un formato estremamente ristretto, pensando all'utilizzo all'interno di un display del telefonino. Poi, giacché il nostro compressore ha cominciato a comportarsi dalle prime implementazioni in maniera più che efficiente, abbiamo visto che potevamo tranquillamente allargare la definizione dell'immagine. Attualmente su alcuni prototipi siamo arrivati anche a 160 x 120, sempre su banda Gsm.

Qual è lo standard della trasmissione video?

Attualmente lo standard verso il quale il mercato sembra più orientarsi per le trasmissioni audiovideo sembra essere Mpeg4. E' un formato estremamente raffinato, rappresenta tra l'altro la somma di anni di ricerca e d'impegno di centinaia di ricercatori. E' uno strumento splendido, però proprio per la sua complessità e la sua bellezza risulta di difficile implementazione. Tra l'altro c'è da dire comunque che l'Mpeg4 non riesce attualmente a far rientrare un flusso audiovisivo stabile all'interno di una banda molto ristretta. Tutti ritengono in un futuro che possa essere la piattaforma standard dell'erogazione audiovideo nell'Umts, quindi nella telefonia di nuova generazione, però, per quanto riguarda l'implementazione nel campo Gsm e Gprs purtroppo lo standard non consente delle compressioni abbastanza efficienti.

E il vostro compressore che ruolo svolge in questo panorama?

Il nostro motore di compressione è proprio ciò che dichiara di essere: un motore di compressione e come tale può essere trasversale rispetto a tante piattaforme. L'Mpeg4 per esempio al suo interno ha vari motori di compressione. Giacché noi sappiamo perfettamente che il nostro motore di compressione è molto più efficiente di quelli presenti nello standard Mpeg, pensiamo che una migrazione verso questo standard potrebbe rafforzarlo nelle sue capacità compressive e quindi rendere i servizi ipotizzati immediatamente fruibili, senza i tempi di attesa che tutti stanno paventando.

Quindi già da oggi sarebbe possibile, con questo algoritmo di compressione, avere delle immagini in movimento, via etere, in tempo reale, sul cellulare?

Noi lo facciamo. I nostri prototipi non sono delle pure demo, sono veri prototipi funzionanti sulla rete Gsm. Noi attualmente stiamo erogando questi servizi, anche se lo facciamo in ambito sperimentale quindi ristretto al nostro laboratorio. Però nel farlo sfruttiamo la rete Gsm standard, quella che ogni utente ha a disposizione. Fra l'altro siamo anche in trattativa con i alcuni gestori per arricchire questa potenzialità di tutti i prodotti che potrebbero transitare su questa tecnologia: sicurezza, monitoraggio ambientale in tempo reale, anche intrattenimento: poter vedere il trailer del film per strada mentre si sceglie il cinema nel quale andare, o il gol della propria squadra in tempo reale, se si è in gita la domenica e non si è allo stadio. Credo che l'unico limite sia l'immaginazione in proposito. Noi lo stiamo facendo e siamo in attesa delle risposte dei gestori e del mercato per implementare questa tecnologia.
I telefonini e i palmari che i produttori stanno licenziando attualmente sono tutti predisposti per questo tipo di servizio e dispongono delle potenzialità di calcolo necessarie per accogliere questo algoritmo di compressione. L'unico problema è quello relativo alla stabilità della rete di trasporto.
La Atop riesce ad inviare un filmato nello stesso spazio di banda in cui gli altri attualmente inviano soltanto un sms.