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La situazione italiana

La Rete è ancora lenta. I nuovi sistemi di connessione stanno ancora assestandosi, ma il futuro è sicuramente nel B2B. Ascoltiamo Antonio Emmanueli, presidente di Smau, a pochi giorni dall'apertura di SmauComm Mediterraneo

Secondo l'analisi compiuta da Maurizio Decina del Politecnico di Milano, il futuro remoto delle telecomunicazioni sarà nel cavo e il futuro prossimo è ancora nel doppino telefonico e nell'UMTS. Mentre rimane ancora al palo il satellite, che non consente quella interazione necessaria in un sistema nel quale il ricevente avrà sempre più bisogno di banda larga per trasmettere i propri messaggi. Condivide questa lettura?

In linea di massima sì. Vorrei fare solo due specificazioni: la prima è che l'Italia non è omogenea e, quindi, ci possono essere delle forti differenziazioni per distretti, città, aree metropolitane. Sappiamo, ad esempio, che Milano è una città molto cablata, mentre altre zone meno, quindi, mancando una progettualità di sistema avremo delle differenze. La seconda è che molto dipenderà dalle varie strategie di marketing dei vari provider che di volta in volta forniscono al mercato molte soluzioni.

Non crede che ci sia molta pubblicità di nuovi sistemi di connessione (il satellite di Netsystem o l'Adsl) da parte dei provider, una sorta di spinta verso l'utente?

C'è una spinta con due limiti: da una parte, l'entry-level è ancora abbastanza elevato per un pubblico consumer. Dall'altro lato, le modalità per portare il servizio al cliente non sono così friendly, non sono così facili. La gente, ad esempio, non sa cosa deve fare per passare dall'approccio tradizionale gratuito ad un servizio Adsl.

A proposito di tecnologia Adsl. Negli Stati Uniti è stato un flop. Secondo lei perché? Crede che possa fallire anche in Italia?

Non credo francamente che possa avvenire anche in Italia. In realtà, penso che oggi un limite forte per lo sviluppo delle applicazioni in Rete sia data dalla deficienza infrastrutturale. La Rete è ancora molto lenta. I protocolli Adsl sicuramente danno dei vantaggi notevolissimi proprio in quest'ambito. E quindi credo che amplieranno di molto l'utilizzabiltà applicativa da parte degli utenti rispetto ad una numerosità di opzioni molto elevate.

Sembrava che stessimo andando a grande velocità verso il wireless, mentre ora sembra riscontrarsi un certo rallentamento.

Questo è vero, anche perche' c'è stato, anche in passato, il fatto di aver considerato il mondo del cellulare e del mobile il fiore all'occhiello del nostro mercato e della situazione italiana: cosa che ne ha sicuramente ingigantito gli aspetti. Ma non penso che il settore wireless sia in una crisi, se non in una crisi di assestamento per poi ricrescere per le moltissime applicazioni che i nuovi protocolli renderanno disponibili.

Sono state troppo alte le aspettative nei confronti della convergenza, in particolare dei servizi?

Sicuramente 'è stata un'accelerazione o una sopravvalutazione dei servizi disponibili. Oggi, la Rete ancora non dà quell'esperienza di facilità di utilizzo, di velocità, di soddisfazione rispetto all'esito che un consumatore si aspetterebbe.

È solo una questione di velocità?

No, non solo. È una serie di fattori. Indubbiamente, però, la deficienza infrastrutturale è un elemento importante. Ma insieme ad una serie di altri aspetti: nel caso dell'e-commerce, ad esempio, la logistica, i pagamenti, la sicurezza, sono tutti elementi che stanno andando verso soluzioni migliorative.

Il 21 marzo si inaugura SmauComm Mediterraneo : qual è il focus della fiera di quest'anno?

Indubbiamente, il focus della manifestazione è l'evoluzione delle reti telematiche di terza generazione, quindi l'Umts, il Gprs e i loro ambiti applicativi. Oltre a ciò, le evoluzioni delle tecnologie di trasporto voce su Internet, una serie di meta-appliance sempre più diversificate, che in parte tolgono al PC il ruolo di protagonista della modalità di collegarsi con la Rete. In più, SmauComm affronterà tutta una serie di soluzioni di processo per le aziende, anche tenendo presente che ancora oggi la percentuale di aziende italiane nel Web è tra le più basse in Europa.

SmauComm Mediterraneo