Le telecomunicazioni che verranno
di Amedeo Gianfrotta
Secondo uno studio dell'European information technology
observatory (Eito) nel 2003 l'Europa rappresenterà l'area regionale
con la più alta popolazione Internet grazie ad una crescita media
stimata intorno al 12% ed al traino del mercato dovuto alla
telefonia wireless. L'Italia, all'interno di questo trend di
crescita, si presenta con percentuali superiori alla media europea
+12,4% nelle telecomunicazioni e + 11% nell'Information technology.
In particolare, il nostro Paese prosegue la sua leadership in
termini di penetrazione della telefonia mobile e di forte
intensificazione nell'utilizzo di internet. Ma a questo scenario
così confortante dal lato della crescita del consumo, corrisponde
una carenza di figure professionali adeguate che finisce col frenare
lo sviluppo della net economy in Italia. Il versante degli erogatori
di servizi è, nonostante queste carenze, particolarmente attivo.
Roberto Colaninno, Presidente di Telecom Italia, annuncia un
raddoppio degli investimenti in tre anni per la realizzazione di due
milioni di collegamenti Internet principalmente con tecnologia Adsl,
destinati al mercato consumer ed a quello delle piccole e medie
imprese. Mentre la telefonia mobile punterà tutto su Gprs ed Umts,
cioè dei cosiddetti sistemi di terza genarazione. Già oggi il Gprs
si presenta come un'estensione mobile della rete Internet con il
concetto di "always connected always online" puntando
molto sull'e-Commerce mobile. Da questo la stima che, a medio
termine, il 90% del traffico radiomobile sarà di dati e che a breve
ci sarà un sorpasso per il quale avremo più terminali mobili
connessi ad internet che personal computer. Parlare di reti di terza
generazione in modo disgiunto dalla larghezza di banda è
impossibile, specie se pensiamo che, ancora oggi, il 58% delle
piccole e medie imprese accede alla rete attraverso rete Isdn,
mentre solo l'1% attraverso linee telefoniche potenziate quali
appunto le xdsl.
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