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"Bisogna seguire i buoni esempi"

L'Osservatorio Tecnologico ha voluto principalmente far conoscere le buone applicazioni delle tecnologie nella scuola. Nel complesso i risultati sono molto positivi, ma si può fare anche di più. Ne parliamo con la direttrice del progetto, Giovanna Sissa

Quali risultati avete osservato?

Abbiamo osservato molta vivacità: in giro per l'Italia ci sono delle soluzioni interessanti, originali, a volte scoprendo delle zone di competenza notevoli e forse inaspettate. Abbiamo cercato di stabilire un ponte solido tra i vari settori più avanzati dell'Information Technology e le scuole, per far sì che le scuole non siano "cernerentole" in questo processo ma siano allineate con le tendenze più produttive.

Quando lei dice originali cosa intende?

L'originalità può essere nel reperire fonti di finanziamento: c'è una scuola con poche possibilità di finanziamento che ha usato i punti Coop per acquistare computer, seguendo una strada sicuramente originale e simpatica. Originali nel coinvolgere un grosso numero di insegnanti per gestire le infrastrutture tecnologiche: compito complesso e oneroso e talvolta poco riconosciuto nella sua complessità e criticità. Originalità nell'effettuare un'analisi dei bisogni preventiva alla realizzazione della Rete per capire effettivamente a cosa servirà, quanti la useranno, per cosa sarà usata.
La scuola è sempre di più un sistema, in cui devono cooperare tante parti, in cui quindi non si può vedere la didattica separata dal resto, ma è necessario vedere il sistema scuola nel suo insieme. La Rete in questo senso è un ausilio formidabile.

A chi si rivolgono essenzialmente i servizi offerti con l'ausilio delle nuove tecnologie?

Possono essere servizi interni, quindi possono rivolgersi ai propri insegnanti o al proprio personale; possono essere servizi per le famiglie, per gli studenti o per il pubblico in generale. Per esempio, un sito Web è un servizio per il pubblico per far conoscere le caratteristiche di una scuola, l'offerta formativa della scuola stessa. È importante che un sito Web sia ben fatto, sia professionale, non sia solo una brochure e rispetti dei canoni di qualità moderni come per esempio quello dell'accessibilità ai disabili che molto spesso è un canone non seguito anche da siti professionali di alto livello su cui è bene che si crei una cultura.

Avete dato una sorta di pagella agli istituti monitorati?

Noi non volevamo dare delle pagelle, volevamo mettere a disposizione le buone esperienze quindi creare una banca dati disponibile alle altre scuole, per trovare suggerimenti, buone realizzazioni, esempi da seguire. Abbiamo fatto un questionario online, una raccolta di dati sulla realizzazione di reti locali e sull'utilizzo delle reti locali in questo senso, cercando delle esperienze riproducibili, delle esperienze di buona qualità ma con delle caratteristiche di riproducibilità. Non si tratta di casi di eccellenza isolati, assolutamente fuori dalla media, ma casi di buon utilizzo di quello che è realisticamente oggi possibile fare in una scuola.


OTE