Settimanale RAI Educational
Tema del 26 novembre 1999

Free-Net

di Emilio Pucci, Elena Capparelli, Michele Alberico 

Cosa pensereste se, da un giorno all'altro, pagare il pedaggio ai caselli autostradali non fosse più necessario, oppure se improvvisamente i gestori dei cinema, dei teatri, dei musei decidessero di abolire i biglietti di ingresso? Ebbene, questo è quello che sta avvenendo per Internet, con l'avvento del free-net. Cos'e' il free-net?
Detto semplicemente free-net significa Internet gratis. Anche in Italia, infatti, sulla scia di quanto sta accadendo in altri paesi, si stanno moltiplicando questo tipo di offerte. Gli utenti della Rete saranno rimasti, all'inizio, un po' sbalorditi e si saranno forse chiesti cosa c'è dietro a tanta generosità e come mai per anni hanno pagato un servizio che, forse, si poteva tranquillamente fare a meno di pagare. Molti si chiedono quali siano le logiche economiche legate a questo fenomeno e soprattutto le evoluzioni future che accompagneranno questa sorta di corsa alla gratuità della connessione.

Fino a pochi mesi fa infatti un utente domestico per avere accesso ad Internet e alla maggior parte dei suoi servizi doveva pagare un canone di abbonamento annuale ad un ISP, Internet service provider, un fornitore di accesso alla Rete. Il canone, compreso tra le 150.000 e le 300.000 lire, consentiva di navigare, di avere una casella di posta elettronica e di accedere a diversi servizi informativi, ovvero di inviare e ricevere bit sulle grandi dorsali di telecomunicazione che avvolgono il pianeta. Nel 1996, quando la Telecom e' entrata nel settore dei service provider, qualcosa e' cambiato e un mercato considerato, fino ad allora, poco significativo ha iniziato a svilupparsi. Con la successiva liberalizzazione nel settore delle telecomunicazioni la competizione si è fatta più aspra. Tutti i nuovi operatori telefonici si sono interessati ad Internet ed hanno iniziato una agguerrita battaglia sui prezzi e una corsa affannosa alla conquista di nuovi abbonati. Ne è seguito un frenetico abbassamento delle tariffe di connessione spesso a discapito del servizio reso. Ma il vero punto di svolta in questa corsa al ribasso e' stata la nascita delle cosiddette free-net. Grazie alle free-net oggi per entrare in Rete non si paga alcun canone; è sufficiente possedere un computer, un software adeguato, un modem e una linea telefonica.

È lecito comunque chiedersi quali siano le condizioni di questa offerta gratuita, perché viene fatta e soprattutto quali siano i vantaggi reali per gli utenti. Come è possibile che un offerta gratuita si possa trasformare in un business multimiliardario?

La prima fonte di guadagno di un fornitore di accesso gratuito è il prezzo della telefonata. Chi si collega a servizio di free-net, pur non pagando alcun canone di abbonamento, continua infatti a pagare la bolletta telefonica. Maggiore e' il tempo in cui si rimane connessi , maggiore e' il numero di scatti addebitato. Restare collegati ad Internet, ad esempio, per 15 minuti al giorno, quando si chiama un numero a tariffa urbana, costa tra le 110.000 e le 200.000 lire, all'anno. Poiché il tempo che ognuno di noi trascorre sulla Rete è destinato ad aumentare drasticamente, anche grazie al fatto che i costi di abbonamento in molti casi non esistono più, gli operatori di telefonia che hanno attivato servizi di free-net sperano di ottenere in prospettiva grossi guadagni grazie al semplice traffico telefonico generato sulla loro rete.Ma accanto ai consumi telefonici, l'altra grande fonte di guadagno sono pubblicità e servizi di commercio elettronico. Tanti abbonati collegati generano molto traffico su un sito e molto traffico vuol dire un grosso parco di potenziali clienti. Gli operatori ne sono tanto convinti che prevedono che entro poco tempo tali ricavi saranno 20 o 30 volte superiori a quelli ottenibili tramite la vendita degli abbonamenti.

Anche in Italia molti grandi e piccoli operatori telefonici si siano lanciati in questa nuova corsa all'offerta gratuita di Internet. A loro si sono affiancati negli ultimi tempi gruppi estranei al mondo della telefonia, come Kataweb, grande portale italiano del gruppo Espresso e Mediaset, che solo pochi giorni fa ha lanciato una sua offerta di free-net. Tutto questo sorprendente movimento, come spesso accade, ha avuto inizio su mercati più evoluti ed avanzati del nostro e in particolare in Gran Bretagna e in Usa dove sulla base di logiche diverse e di differenti criteri alcuni pionieri del free-net già da più di un anno hanno cominciato a lanciare offerte di accesso gratuito scardinando l'assetto tradizionale del mercato Internet e inventando nuove soluzioni.

Dietro la grande corsa al free-net c'è dunque il tentativo di creare comunità di utenti ad alto valore commerciale. E il modello ha tanto funzionato che lo stesso mondo della telefonia ne e' stato influenzato. Diversi sono infatti i servizi di telefonia gratuita già attivati e si prevede che nel prossimo futuro il fenomeno contagerà l'intero mondo degli operatori telefonici, regalando in gran copia all'utente telefonate gratuite. 
Si tratta di trasformazioni da tenere sotto osservazione e i cui effetti spesso appaiono poco comprensibili non solo agli occhi dei consumatori ma anche agli occhi degli stessi operatori economici.

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