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I siti cinesi e russi
di Gino Roncaglia
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Ciò che colpisce di più nei siti russi è la diffusa opinione secondo cui
l'intervento della Nato in Yugoslavia stia
preparando interventi analoghi contro la Russia.
"Oggi in Serbia, domani in
Russia" sostiene ad esempio un appello su un sito della chiesa ortodossa. Sempre
nello stesso sito, citando alcuni articoli del Washington Post, si sostiene che l'America
cerca di preparare la sua opinione pubblica all'idea che prima o poi possano essere
compiute azioni militari anche contro la Russia.
In forme diverse, le opinioni sulla guerra in Yugoslavia sono filtrate da uno sguardo,
piuttosto critico, rivolto alla situazione interna anche su un forum di discussione
moscovita: qualcuno propone di devolvere alla Serbia gli aiuti concessi alla Russia
dal Fondo Monetario Internazionale, altri criticano l'atteggiamento eccessivamente
anti-Milosevic percepito in una trasmissione
radio ufficiale o le lodi eccessive ai mediatori russi, ai quali, si dice, dovrebbe fare
un monumento la Nato, non la Russia.In queste settimane la
guerra ha tenuto banco anche nei siti degli hacker russi, tecnicamente fra i più abili al
mondo.
In un sondaggio fra
gli habitué del sito Hackzone, quasi 5.400 su circa
6.700 partecipanti si dichiarano d'accordo con gli attacchi ai siti Nato.
Quanto alla Cina, il numero e la violenza
antioccidentale dei siti visitati sono davvero sorprendenti. Fioriscono gli slogan:
"il popolo cinese non può essere umiliato, vi faremo vedere i sorci verdi" o,
in un'altra pagina dedicata al ricordo dei tre
giornalisti morti nel bombardamento dell'ambasciata, "l'umiliazione nazionale rende
difficile la pace, l'attacco dell'8 maggio ha distrutto la bontà dei cinesi, occorre che
tutti i cinesi si uniscano per costruire una nuova muraglia".
Numerosi siti invitano all'hackeraggio: un sito
taiwanese, aperto dal proverbio "chi attira il fuoco finisce bruciato" e da
un paragone fra Clinton e Hitler, vanta l'intrusione in oltre 200 siti americani e
fornisce dettagliate istruzioni per mettere fuori uso sistemi Unix non protetti.
La firma, che torna assai spesso nei siti che abbiamo visitato, è quella di un gruppo
che si è battezzato "I neri di Cina".
Un altro sito invita a
scrivere direttamente a utenti privati americani, per superare il bavaglio informativo che sarebbe loro imposto dai media
occidentali e suggerisce un'azione di controinformazione anti-Nato rivolta anche verso il
Giappone. "Abbasso gli Usa e il loro controllo della Nato" è l'apertura di un
sito dal nome curioso "Sono un selvaggio", che prosegue con un altro topos
diffuso, le pesanti critiche alla vita personale di Clinton.
Nei forum dedicati
alla guerra lo scetticismo sulle prospettive di pace si associa a citazioni del
presidente Mao: il popolo cinese non abbassa la testa di fronte ai potenti. È
interessante notare che, mentre i siti russi sembravano filtrare le notizie dalla
Yugoslavia con un occhio rivolto anche verso la politica interna russa, la politica
interna cinese sembra qui totalmente assente. |